giovedì 30 settembre 2010

Polpettine di sgombro e patate


Chi mi conosce lo sa, amo i fritti ma non friggo mai, per svariati motivi, primo tra tutti la scomodità della mia cucina buco. A proposito di cucina, in questi giorni sono molto impegnata con progetti, idee e mobili per quella che sarà la mia prima vera cucina, fatta a modo mio... la cosa mi eccita un sacco! Chissà se nella nuova cucina riuscirò a friggere un pò di più (beh, non molto, giusto per togliermi qualche sfizio ogni tanto...)?!
Anyway, oggi ho "fritto" queste sfiziosissime polpettine di patate e sgombro,  che poi ho servito con delle fettine di cipolla di Tropea... una variante della mia classica (e mai postata) insalata di patate, sgombro e cipolle. Non sarà il piatto più leggero del mondo ma è buonissimo, e poi le polpettine possono essere un ottimo finger food!

Con questo piatto partecipo al contest Impiatta e Scatta di Angelo Parodi, in collaborazione con Sonia.


Ingredienti:
125 g di filetti di sgombro sott'olio Angelo Parodi
500 g di patate
timo
un uovo
pangrattato
sale
cipolla di Tropea
olio

Lessare le patate, quindi farle raffreddare, sbucciarle e schiacciare bene con uno schiacciapatate; unite poi i filetti di sgombro ben sgocciolati, il timo, regolare di sale e mescolare bene tutto fino ad avere un composto compatto (se serve aggiungere del pangrattato per renderlo più compatto). Prendere un pò del composto e formare le polpette, passarle poi velocemente nell'uovo sbattuto ed in seguito nel pangrattato. In una padella dai bordi alti scaldare dell'olio, friggervi quindi le polpette finchè non saranno colorite, quindi tamponarle con della carta assorbente e servirle con della cipolla finemente affettata o con quel che si preferisce.

venerdì 24 settembre 2010

Insalata di ceci e ciuffetti




Lo so, non è elegante parlare di pipì in un blog dove il cibo è padrone, ma voglio condividere quello che è stato l'highlight della mia settimana. L'altra sera un simpatico cagnolino mi si è avvicinato e, dopo i primi convenevoli, ha alzato la gamba e ha fatto pipì sul mio piede... Dopo il disgusto misto a risata isterica i miei dubbi sono:
- le mie gambe sembrano due tronchetti d'albero - come le gambe di Candy Candy - e il cane si è solo confuso?
- perchè tra il palo segnaletico e le gambe di altre 8 persone ha scelto proprio me?
- ma la pipì di cane porta fortuna?
Highlight settimanale a parte, l'altro giorno al mercato ho fatto una spesa di pesce compulsiva, comprando tra le altre cose dei ciuffetti di calamari, pur senza avere alcuna idea su come utilizzarli. In cerca di qualche spunto ho trovato una bella ricetta del Gatto goloso, che ho subito scopiazzato a modo mio!

Ingredienti:
400 g di ciuffetti di calamaro
200 g di ceci (messi in ammollo la sera prima)
prezzemolo
un limone bio
sale
olio extravergine d'oliva

Lessare i ceci come si è soliti fare - io ho messo i ceci con l'acqua e una foglia di alloro nella pentola a pressione e li ho ho fatti cuocere per 30 minuti dal fischio, quindi scolarli e farli intiepidire; nel frattempo sciacquare i ciuffetti e gettarli in acqua bollente salata facendoli cuocere per circa 10 minuti, poi scolarli e fare intiepidire anche loro.Unire in un'insalatiera i ceci e i ciuffetti, aggiungere un pò di scorza di limone grattuggiata e del prezzemolo e condire con un'emulsione fatta con olio, sale e succo di limone. Servire tiepida o fredda.

mercoledì 22 settembre 2010

I ravioli capresi di Lydia


La prima volta che ho sentito nominare i ravioli capresi è stata qualche mese fa, quando Lydia scrisse questa raffinata variante; qualche giorno fa poi è arrivata anche la ricetta "originale" dei ravioli capresi  e non ho saputo resistere, dovevo assolutamente provarli! Il raviolo caprese è una sorta di gnocco di farina ripieno, il cui impasto è fatto da farina e acqua bollente, proporzione 1:1.
I miei ravioli hanno bisogno di un pò di pratica - mi toccherà sacrificarmi e rifarli più spesso! - ma sono molto soddisfatta del risultato.  Ho avuto qualche difficoltà nella stesura dell'impasto che era un pò appiccicoso, così ho aggiunto altra farina, mentre per il ripieno ho usato quello che il frigo mi offriva (ma la versione con caciotta e maggiorana sarà mia molto presto!).

Ingredienti -a me sono usciti 14 ravioli, ma la mia stesura era un pò grossolana:
250 g di acqua
250 g di farina
sale
olio extravergine d'oliva

per il ripieno:
70 g di ricotta salata dura
un uovo
timo

Per il condimento:
400 g di pomorini
basilico
sale
olio extravergine d'oliva

Portare ad ebollizione l'acqua, salarla, quindi togliere dal fuoco e versare tutta la farina, aggiungendo un filo d'olio. Mescolare tutto con un cucchiaio di legno, e una volta che l'impasto si sarà un pò raffreddato continuare con le mani; lasciare quindi riposare l'impasto coperto (io ho aspettato per circa un'ora).
Preparare il ripieno mescolando la ricotta grattuggiata con il timo e l'uovo.
Preparare i ravioli stendendo la pasta con un mattarello su un piano spolverizzato con un pò di farina, tagliare dei cerchi con il bordo di un bicchiere o con un coppapasta, riempire metà dei cerchi ricavati con un cucchiaino di ripieno e chiuderli sovrapponendo i cerchi rimasti, sigillando le estremità con un pò d'acqua. Preparare il sughetto scaldando l'olio in una padella, aggiungere poi i pomodorini a pezzi, cuocerli per qualche minuto, regolare di sale ed aggiungere il basilico, nel frattempo cuocere i ravioli in abbondante acqua salata bollente per circa 7 minuti, e condirli con il sugo fresco.

lunedì 20 settembre 2010

Torta di prugne al profumo di rosa


Quanto mi piacciono le prugne!
Eppure fino a qualche tempo fa le mangiavo spesso malvolentieri, quest'anno invece no... pur avendone molte a disposizione ancora non mi sono stufata!
L'idea di aggiungere un tocco rosato - davvero piacevole e poco invasivo - a questa torta l'ho presa da questo bellissimo crumble di Azabel, che presto ovviamente dovrò provare. L'insieme è molto piacevole, anche troppo - infatti la povera torta ha avuto vita molto breve!
Buona settimana a tutti!

Ingredienti:
400 g di prugne stanley
2 cucchiai di acqua di rose (quello alimentare!)
2 uova
80 g di zucchero*
un cucchiaino di cremor tartaro
220 di farina
180 g di latte
40 g di olio extravergine d'oliva leggero e fruttato
2 cucchiai si zucchero per la superficie

* se si  preferisce si può usare più zucchero, secondo il proprio gusto

Montare per qualche minuto le uova con lo zucchero, in modo da avere un composto ben gonfio e chiaro, aggiungere poi la farina delicatamente, l'olio, l'acqua di rose,  il cremor tartaro sciolto nel latte e amalgamare bene il tutto. Versare quindi in uno stampo imburrato e leggermente infarinato, distribuire sulla superficie le prugne lavate e ben asciugate tagliate a spicchi, cospargere dello zucchero e cuocere in forno già caldo a 180° per circa 45 minuti, facendo sempre la prova stecchino per controllare la cottura.

venerdì 17 settembre 2010

Linguine con canocchie e zucchine


Non avevo mai usato le canocchie per condire una pasta. Qualche volta le ho usate per il brodo di pesce, ma mai per altri piatti. Ricordo però che sin da piccola le canocchie, o panocchie o cicale di mare, hanno sempre suscitato la mia curiosità: le trovavo bellissime! Così belle che l'altro giorno non ho resistito e le ho comprate, intenzionata a fare un brodo di pesce per la sera, solo che non avendo trovato altro pesce per il mio brodo sono tornata a casa con 200 g di canocchie e poco tempo per il pranzo, dato che le sirene del lavoro stavano iniziando a chiamarmi. Così ho buttato in padella zucchine, pomodori e canocchie e ho condito delle buone linguine. Il problema è che non ho minimamente pensato a pulire le canocchie, le ho solo passate sotto l'acqua... forse c'era qualcosa da eliminare ma poco importa, il sughetto era davvero buono e saporito, anche se la maggior parte delle canocchie era a pezzi.... beh, noi abbiamo succhiato - sì, proprio succhiato! - ogni singolo pezzo!

Ingredienti:
200g di linguine
3 zucchine piccole
una manciata di pomodori
uno scalogno
200 g di canocchie
erbe di provenza (basilico, origano, timo e santoreggia)
sale
olio extravergine d'oliva
pepe a piacere

Lavare le canocchie (e pulirle nel modo più appropriato per evitare piccole chele disperse nel piatto), tagliare lo scalogno e farlo appassire in una padella con dell'olio, aggiungere poi le zucchine lavate e tagliate a piccoli pezzi e far cuocere a fuoco vivace per 2 minuti, aggiungendo un pò d'acqua se necessario. Aggiungere poi le canocchie e in seguito i pomodori tagliati a dadini, regolare di sale,  aggiungere le erbe e far cuocere per circa 20 minuti (se serve aggiungere ancora un pò d'acqua). Nel frattempo cuocere le linguine e a cottura ultimata condirle con il sughetto e aggiungere del pepe se piace.

giovedì 16 settembre 2010

Fusi di pollo al profumo di lavanda con salsa di mirtilli


Ecco come ho consumato l'ultima manciata di mirtilli freschi... con il pollo!
Mi  piace il pollo, è molto versatile e altrettanto semplice da preparare... Lo preparo almeno una volta a settimana, a volte in mancanza di altre idee.
Questa volta ho profumato il mio pollo con dei fiori di lavanda ed aggiunto poi del miele d'acacia.... Avrei potuto usare direttamente del miele di lavanda (reduce dalla vacanza provenzale) ma nel momento clou me ne sono completamente dimenticata! 
A proposito di lavanda, ci sono ancora due settimane per partecipare alla raccolta, vi aspetto!

Ingredienti:
6 fusi di pollo
un cucchiaio raso di fiori di lavanda
mezzo scalogno
una tazza di mirtilli freschi
olio extravergine d'oliva
sale
il succo di mezzo limone
2 cucchiai di miele di acacia (in alternativa usare del miele di lavanda e rimuovere i fiori)

Bruciare l'eventuale peluria dei fusi su una fiamma, poi lavare ed asciugare i fusi; riporli in una ciotola con dell'olio, i fiori di lavanda e il sale e lasciare insaporire per almeno 45 minuti.
Preparare la salsa al mirtillo facendo appassire lo scalogno tritato in una padella con l'olio, aggiungere poi i mirtilli, regolare di sale e far cuocere per 5 minuti; quando la salsa è pronta è possibile frullarla se se preferisce liscia (io non l'ho fatto).
Cuocere poi il pollo facendolo rosolare con il suo condimento, aggiungere poi il succo di limone unito al miele, coprire e lasciar cuocere lentamente per circa 30 minuti. Servire i fusi con la salsa di mirtilli.

lunedì 13 settembre 2010

Torta frangipane con i fichi e vaniglia


Oggi è un giorno importante, secondo Qualcuno il nostro futuro dipende da come me la caverò oggi. Dovrò affrontare la burocrazia con termini che non mi appartengono, mostrarmi sicura e risoluta e non alzarmi dalla sedia finchè non avrò quel che voglio... No, non si tratta di un colloquio per un lavoro migliore - magari! - ma di una amichevole discussione in banca a proposito del mutuo per la nostra futura casa! Caricata di questa forte responabilità, sottolineata dalla profonda preoccupazione di Qualcuno, mi appresto ad iniziare la giornata con dolcezza accompagnata dalla voce di Nikki, l'amica statunitense che a fine agosto è stata qui e che mi ha lasciato un suo cd... Oltre ad essere una bellissima persona ha anche una bellissima voce!

A proposito di dolcezza, nelle mie vacanze provenzali ho assaggiato una buonissima torta ai fichi che ho provato a replicare, ottenendo alla fine una sorta di torta frangipane (credo) che è piaciuta tantissimo.... Così tanto che Qualcuno non si è nemmeno lamentato per le quantità di burro! Suggerisco però di usare più fichi, io purtroppo mi sono accorta tardi di non averne molti a disposizione...

Ingredienti:
per il guscio:
250 farina 00
150 burro di centrifuga freddo da frigo
100 zucchero
1 uovo
un pizzico di bicarbonato
un pizzico di fleur de sal

per il ripieno:
2 uova
100 g di burro di centrifuga morbido (tenerlo fuori dal frigo per circa 30 minuti)
100 di zucchero
30 farina
100 farina di mandorle
la polpa di una bacca di vaniglia

Impastare il burro a pezzi con la farina, lo zucchero, l'uovo intero, il bicarbonato e il fleur de sal aggiungendo acqua fredda sufficiente per avere un impasto omogeneo, dopo di che ricoprire la frolla con della pellicola e conservarla in frigo per almeno 30 minuti. In seguito stendere la frolla in una tortiera e conservare in frigo.
Nel frattempo preparare il ripieno lavorando a pomata il burro morbido con lo zucchero, aggiungere poi un uovo alla volta, la vaniglia e poi la farina e la farina di mandorle, lavorando bene la crema. Togliere quindi il guscio di frolla dal frigo, riempirlo con la crema e distribuire in superficie e i fichi lavati e ben asciutti a fettine. Far cuocere in forno già caldo a 180° per circa 45 minuti.

venerdì 10 settembre 2010

Torta salata con patate e peperoni al profumo di timo


Le vacanze sono ormai un ricordo - bellissimo - e il lavoro è ripreso a pieno ritmo, cioò vuol dire nel mio caso anche serate e weekend. 
Come spesso succede quando lavoro la sera, il giorno prima o il mattino stesso preparo qualcosa di "pronto subito", ovvero che può essere consumato senza pentole e fornelli non appena arrivo a casa... il più delle volte opto per una torta salata.
In vacanza ho riscoperto il timo, che giaceva semiabbandonato nel mio balcone e che ora è diventato mio prezioso alletato in cucina... lo uso davvero ovunque, apprezzandolo ogni volta sempre di più! Ecco perchè questa ricca torta ne è invasa...
Per comodità - e pigrizia - ho usato una pasta sfoglia integrale già pronta, la prossima volta mi rimboccherò le maniche e farò da me la brisè, il risultato finale credo sarà ancora migliore!
Ingredienti:
1 rotolo di pasta sfoglia integrale 
600 g di patate
1 peperone rosso
2 uova
250 g di ricotta
mezzo tomino di capra fresco
timo - a piacere
sale

Sciacquare le patate, metterle in una casseruola con la buccia, aggiungere dell'acqua fredda e portare ad ebollizione a fuoco dolce, continuando la cottura finchè non saranno tenere; scolarle, farle raffreddare e in seguito pelarle. Quando saranno tiepide o fredde schiacchiarle con una forchetta o con uno schiacciapatate, unire le uova, la ricotta, regolare di sale, aggiungere il timo e amalgamare bene il composto. Lavare il peperone, asciugarlo ed eliminare il picciolo, i semi e i filamenti bianchi interni, poi tagliarlo a dadini ed unirlo al composto di patate. Stendere il rotolo di sfoglia in uno stampo rotondo, riempirla con l'impasto di patate e peperoni, distribuire sulla superficie il tomino a pezzetti e altri rametti di timo, chiudere i bordi con l'eventuale sfoglia in eccesso e cuocere in forno già caldo a 180° per circa 50 minuti.

mercoledì 8 settembre 2010

Caviar d'aubergine


Giornata grigia e uggiosa... dov'è finita l'estate?
In giornate così mi viene voglia di stare sul divano a guardare un vecchio film accompagnata da una buona tazza di tè fumante... sono eccessiva? Forse. Ma io ho ancora voglia di sole, di sandali...  Mi piace l'autunno, ma c'è ancora tempo!
Per non scordare l'estate ecco il mio caviar d'aubergine, gustato più volte sotto il sole di Provenza.
Una piccola parentesi per raccontare l'origine del mio caviar. Nel mio viaggio in Provenza mi è stato di grande utilità una piacevole lettura, "Provenza dalla A alla Z" di Peter Mayle, una sorta di vocabolario che racconta in modo molto semplice tradizioni, curiosità e anche alcune ricette tipiche di quella bellissima regione. Come dice il caro Peter, il caviar d'aubergine, o caviale dei poveri - chiamato così perchè i semi della melanzana ricordano le uova di storione (beh, ognuno vede le somiglianze che vuole!) - probabilmente è un piatto tipico di almeno 5 o 6  nazioni, ma i provenzali l'hanno ribattezzato come un loro classico. Ad ogni modo è un buon antipasto, molto versatile che ha mi ha conquistata al primo assaggio.
Peter suggerisce di prepararlo alla griglia per dargli un sapore più particolare, ma non avendola a disposizione ho fatto a modo mio; la ricetta base prevede poi l'utilizzo di olio extravergine d'oliva, del sale e del succo di limone, io ho aggiunto anche della menta, ma nulla vieta di sbizzarrirsi con la fantasia e condirlo con altre erbe aromatiche, pomodori, olive o altro ancora.

Ingredienti:
3 melanzane
3 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
il succo di mezzo limone
un rametto di menta fresca

Lavare le melanzane, asciugarle e metterle nel forno caldo o in una padella con coperchio dopo averle bucherellate con una forchetta (così non esplodono) per circa 20 minuti, o finchè non saranno morbide. Quindi aprirle e prelevarne la polpa con un cucchiaio, farla raffreddare in un colino, così da eliminare l'acqua in eccesso. Frullare poi la polpa con l'olio, il sale, il succo di limone e la menta pulita e servire il caviar con dei crostini di pane.

sale

lunedì 6 settembre 2010

Torta ai mirtilli con farina di grano saraceno


Si ricomincia, dopo settimane di relax, avventura, grandi mangiate e grandi bevute.
Le vacanze sono finite, è tempo di tornare alla solita routine con i soliti buoni propositi... buoni propositi che questa volta voglio cercare di realizzare, e non mi riferisco a nessuna dieta (più o meno)!
Ora piano piano riprenderò possesso del blog, sistemerò tutte le ricette arrivate per la mia, la nostra, raccolta (grazie a tutti! spero di riceverne altre da qui al 30 settembre!) e inizierò seriamente a pensare all'arredamento della mia futura casetta, alla ricerca di un lavoro che mi gratifichi davvero e a tutto ciò che i prossimi mesi mi potranno riservare.
Come avevo già scritto le mie vacanze mi hanno vista grande mangiatrice di mozzarelle e frutti di mare in Puglia, poi bevitrice di pastis e rosè alla ricerca della lavanda perduta in Provenza, e  infine girovaga e assidua bevitrice nei dintorni milanesi e in Oltrepò, con l'amica from US che non vedevo da 6 anni. Che strana sensazione rivedere dopo 6 anni un'amica e ritrovarsi perfettamente, maturate ma con la stessa voglia di stare insieme e di fare le stesse cose!

Si notano le centinaia di mirtilli che dominano questa fetta di torta? Beh, nell'ultimo post avevo scritto che mio padre stava bene ma che per quest'anno non avrebbe potuto occuparsi della raccolta dei suoi amati mirtilli, attività che lui ama.... Beh, nemmeno un intervento al cuore può tenere lontano mio padre dalla montagna!
Il giorno successivo ad un controllo medico in cui le condizioni di mio padre sono risultate perfette, lui, accompagnato da mia madre, è subito corso in montagna (ovviamente impegnandosi meno di quanto era solito fare!), e le conseguenze sono state:
- un grande sorriso sul suo volto
- mia mamma eccitata per aver trovato un porcino
- mirtilli nel mio frigo

Prima di partire avevo visto questa bellissima torta ai mirtilli da Pippi, che mi aveva letteralmente stregato.... così, appena ho avuto dei veri mirtilli tra le mani non mi sono lasciata scappare l'occasione di provarla (o copiarla?!) sostituendo l'olio al burro e usando una parte di farina di grano saraceno, che mi incuriosiva da tempo. Ne è uscita una buonissima torta ottima per colazione o per merenda, morbida e non troppo dolce come piace a me!
Beh, forse io ho un pò esagerato con la cascata di mirtilli in superficie, diciamo che mi sono un pò lasciata andare dall'emozione di averne così tanti in frigo!

Ingredienti
200 g di farina 00
115 g di farina di grano saraceno
90 g di zucchero di canna + 3 cucchiai per la copertura
una bustina di lievito
2 uova
170 g di yogurt greco
100 g di latte
50 g di olio extravergine d'oliva leggero e fruttato
200 g di mirtilli

In una ciotola setacciare le due farine con il lievito, aggiungere lo zucchero e amalgamare il composto. In un altro recipiente sbattere le uova fino ad avere un composto gonfio, aggiungere il latte, lo yogurt e l'olio e mescolare dolcemente; quindi amalgamare bene i due composti. 
Lavare e asciugare dolcemente i mirtilli;  imburrare ed infarinare uno stampo, versarvi l'impasto per la torta e cospargere la superficie con i mirtilli e i 3 cucchiai di zucchero di canna. Far cuocere in forno già caldo a 180° per circa 50 minuti (è sempre meglio fare la prova stecchino per controllare la cottura, ogni forno è diverso!).