venerdì 30 aprile 2010

Muffin rustico con fiocchi di farro e fragole...


... o muffin della colazione!
In alternativa al latte di riso con fiocchi di farro e fragole a pezzetti in tazza da mangiare a colazione ho preparato questi muffin, con gli stessi ingredienti... in pratica cambia solo la forma!
Era da un pò che non sfornavo dei muffins, mi mancavano. I muffin mi mettono allegria, sia nel momento in cui li preparo che in quello successivo, quando li mangio; sarà per lo loro forma, non so...
A proposito di "allegria", domani sarà già maggio, caspita, ultimamente il tempo mi sembra volare. Ho già voglia - o meglio necessità - di staccare, di pensare alle vacanze, che quest'anno vorrei riuscire a godermi in totale tranquillità. Ultimamente sono sempre stanca ed inquieta, con la testa altrove - e non so nemmeno dove! - infastidita dalla superficialità che mi circonda e con strani incubi che di notte affollano la mia testa, tipo il dittatore di turno che mi insegue e io che scappo per le risaie... che succede?! Forse mangio troppo pesante la sera?

Ingredienti per 8 muffins:
12 cl di latte di riso
40 g di fiocchi al farro ai frutti di bosco
fragole
200 g di farina
un uovo
65 g di zucchero di canna (io li ho fatti proprio poco dolci, a noi piacciono così... eventualmente aumentare le dosi di zucchero)
7 g di cremor tartaro
3 cl di olio extravergine d'oliva leggero e fruttato

Separare gli ingredienti secchi da quelli umidi: in una ciotola unire la farina con lo zucchero, i fiocchi di farro e il cremor tartaro, mentre nell'altra mescolare l'uovo con il latte di riso e l'olio; aggiungere le fragole tagliate a pezzi e unire i due composti, mescolando in modo rapido  - il composto deve risultare grumoso. Riempire per 3/4 dei pirottini e cuocere in forno già caldo a 190° per circa 20 minuti, facendo poi raffreddare i muffins su una gratella.

mercoledì 28 aprile 2010

Caramello salato al cucchiaio con l'ingrediente segreto


Sono una golosa inguaribile. Ogni tanto la mia golosità stupisce anche me stessa.
Quando in casa è arrivato l'ingrediente segreto, dopo averlo assaggiato spalmato su una fetta di pane - insomma, bisognava testarne la bontà da subito! - ho immediatamente pensato che avrei voluto farci qualcosa di dolce. Così è stato. 
Prima della ricetta però vorrei fare una brevissima premessa. Da poco tempo ho iniziato ad informarmi sul burro, sto imparando ad apprezzarlo e cogliere le sue differenze...beh, senza troppi fronzoli il burro 1889, salato e non, è sicuramente un ottimo burro.
Inizialmente ero intenzionata a fare una mousse al caramello salato, ma poi, mentre la mousse non riusciva ho ripiegato su una sorta di panna cotta, che è risultata particolare e buonissima. Solo un appunto: da non consumare in quantità esagerate, dato che sì è buonissima, ma non proprio leggerissima!

Con questa ricetta partecipo dunque a L'ingrediente segreto organizzato da Un tocco di zenzero e Le Fattorie Fiandino.
 

Ingredienti:
40 g di zucchero
30 g di burro 1889 salato
2 cucchiai di acqua
100 g di panna
mezzo cucchiaino di agar agar

Preparare il caramello salato mettendo lo zucchero con l'acqua in un pentolino a fuoco medio finchè non inizia a colorarsi. Quando sarà color nocciola (non deve essere troppo scuro altrimenti diventerà amarognolo) aggiungere due cucchiai di panna, lasciando cuocere a fuoco molto basso per un minuto circa, mescolando continuamente. Togliere dal fuoco, unire il burro 1889 salato e farlo sciogliere mescolando; deve essere morbido e denso allo stesso tempo. Aggiungere poi la restante panna, amalgamare il tutto e rimettere sul fuoco portando ed ebollizione continuando a mescolare con una frusta; aggiungere poi l'agar agar sciolto in un cucchiaino d'acqua, mescolare e continuare la cottura per un minuto. Togliere poi dal fuoco, versare nei bicchierini e far raffreddare a temperatura ambiente prima di mettere in frigo per almeno un paio d'ore.


martedì 27 aprile 2010

Budino al mascarpone con fragole alla rosa

 
In realtà questo è un post farlocco, nel senso che la stessa ricetta con una minuscola variante l'ho riportata qualche giorno fa. Ma dato che ho trovato entrambe le versioni molto buone non volevo "mischiarle"... lo so, il mio è un ragionamento contorto.
Il sapore della rosa nei dolci mi è sempre piaciuto, ma forse l'avevo dimenticato.... Poi a Parigi ho assaggiato - tra gli altri - un macaron di Hermè alla rosa e l'esplosione di sapore avvenuta nella mia bocca ha risvegliato la vocina che ogni tanto mi preseguita con diverse tematiche: "Gloria, usa quell'acqua di rose che hai in dispensa, ti piace, usala...". Posso non seguire questa vocina?! Direi di no...

Ingredienti per 2 coppette giganti o 4 normali:
100 g di mascarpone
30 cl di latte
75 g di zucchero
2 cucchiai di amido di mais
fragole
2 cucchiai di acqua di rose da cucina

Con una frusta amalgamare il mascarpone con il latte, lo zucchero e l'amido in modo sa non avere grumi; mettere il composto sul fuoco e continuare a mescolare finchè non inizia ad addensarsi, unire poi l'acqua di rose e togliere dal fuoco. Pulire le fragole, tagliarle a pezzetti e unirle alla crema prima di trasferirla in delle coppette. Far raffreddare a temperatura ambiente prima di metterla in frigo per qualche ora, o gustarla appena tiepida.

lunedì 26 aprile 2010

Crostata golosa di lamponi e cioccolato


Amo molto questa torta, l'avevo scritto tempo fa, quando avevo sfornato un'altra sua golosa variante.
In realtà questa non è stata la mia torta di compleanno - o meglio, lo è stata ma l'anno scorso - ma l'ho preparata in occasione del compleanno di mio padre ieri, come forse si può notare dal numero 60 formato dai lamponi. 
Si tratta di una torta semplicissima che piace sempre a tutti, a noi in particolar modo... è lei la mia torta della bontà per Genny e Albertone!

 Ingredienti:
120 g di farina
90 g di farina di mandorle
un uovo
95 g di burro da centrifuga
85 g di zucchero
marmellata di lamponi
100 g di cioccolato fondente
150 g di panna fresca
lamponi per decorare

Versare in una ciotola la farina di mandorle con lo zucchero e la farina, unire il burro a pezzetti e farlo assorbire con la punta delle dita "sbriciolandolo"; una volta assorbito aggiungere l'uovo e amalgamare velocemente gli ingredienti fino ad avere un composto omogeneo ma piuttosto morbido, coprirlo con della pellicola e farlo riposare in frigo per circa un'ora.
Trascorso il tempo di riposo stendere l'impasto in un foglio di carta da forno - il mio era ancora piuttosto morbido perchè non ho aspettato un'ora, quindi l'ho steso con le mani, per questo è venuto così irregolare... però mi piace molto l'effetto! - sistemarlo in una tortiera e bucherellare la pasta, farla cuocere in forno già caldo a 180° per circa 15 minuti (questa volta ho provato a non mettere i pesi, o legumi, per la cottura in bianco... me ne sono dimenticata!). Quando il guscio di pasta sarà cotto farlo raffreddare e poi stendervi sopra uno strato di marmelata di lamponi - io ho abbondato, come si nota dalla foto; nel frattempo preparare una ganache al cioccolato facendo bollire la panna e versandola poi sopra al cioccolato a pezzetti, mescolare fino a quando il cioccolato sarà completamente sciolto e si sarà formata una crema. Versare quindi la ganache sullo strato di marmellata e far riposare in frigo per almeno una notte; per gustarla al meglio togliere la crostata dal frigo almeno 30 minuti prima di servirla, e a piacere decorarla con dei lamponi freschi.

giovedì 22 aprile 2010

Madeleines alla lavanda


Avrei voluto chiamarle "le madeleines di Lucrezia", ma le mie prime madeleines sono uscite così cicciotte che non hanno nulla a che vedere un lei, una ragazza alta ed esile. Una delle prime volte che ho conosciuto Lucrezia - o Lucresia, per gli amici - tanto per cambiare abbiamo iniziato a parlare di cibo e di blog e durante una delle nostre chiacchierate aspettando gli intervalli degli spettacoli siamo finite a parlare di madeleines, mia grande mancanza culinaria causata dalla mancanza di uno stampo adeguato. Così, mentre mi lamentavo della scarsa reperibilità di stampi non in silicone (al momento sono contraria agli stampi in silicone, avendo letto cose non molto piacevoli qui) lei mi disse "io ne ho uno preso a Nizza, la prossima volta che vado te ne porto uno!". Ecco a differenza mia Lucrezia non ha la memoria corta, infatti mesi più tardi, esattamente qualche settimana fa, prima di andare a Parigi per il mio weekend speciale, mentre le elencavo con minuziosa maniacalità le cose che avrei voluto prendere lei mi blocca dicendomi "non prendere lo stampo per le madeleines, mi raccomando!". Detto fatto... Dopo pochi giorni é arrivata con uno splendido stampo nuovo di zecca per me, sapientemente comprato da sua mamma a Nizza. Come posso ringraziarla? Beh, avrei voluto dedicarle queste madeleines, ma penso che lo farò invitandola prossimamente per un'altra cooking session, in buona compagnia.
Dato che questo blog si chiama Lavanda in terrazza e io con la lavanda non ho ancora fatto nulla - e sì, anche perchè la mia terrazza giace morta e stecchita nel suo vaso - ho pensato di sfruttare un'idea di Kja, lo sciroppo alla lavanda, rifatto con dosi mie... davvero ottimo!
Prima di sfornarle mi sono documentata e ho appreso da Lydia il segreto della gobbetta, rimanendo estasiata davanti alla foto delle sue madeleines; poi, come spesso accade ho fatto un pò di testa mia, tenendo però bene a mente il suo suggerimento di riposo notturno in frigo. Ok, ho esagerato un pò con le dosi nei singoli stampi, sformandole un pochino in larghezza, ma la gobba c'è! E sono anche buonissime...

Ingredienti per 12 madeleines cicciotte:
2 cucchiai di sciroppo alla lavanda*
130 g di farina
95 g di burro di centrifuga
40 g di zucchero
40 g di miele
un cucchiaino di cremor tartaro
2 uova

*Qualche giorno prima preparare lo sciroppo alla lavanda, con queste dosi ne ho ottenuto una bottiglietta che conservo in frigo. Far bollire per circa 10 minuti 500 g di acqua e 300 g di zucchero, aggiungere poi due cucchiai di semi di lavanda bio e lasciare cuocere a fiamma medio bassa per altri 15 minuti, dopo di che togliere dal fuoco e lasciare in infusione per una notte, filtrando il mattino successivo. Kja dice che si conserva in frigo fino a 6 mesi.
Per le madeleines: sbattere le uova con lo zucchero, aggiungere il miele, il burro fuso e in seguito la farina setacciata con il cremor tartaro; aggiungere poi lo sciroppo di lavanda e far riposare l'impasto in frigo per una notte.
Il mattino seguente scaldare il forno a 220°, imburrare gli stampi e riempirli con un cucchiaino di impasto - in realtà io li ho riempiti con un cucchiaio pieno, mi sembravano vuoti, per quello sembrano dei gommoni marini! - e metterli in forno caldo per qualche minuto, finchè non saranno dorati e gobbi, lo shock termico provocherà la gobbetta. Io li ho lasciati in forno caldo a 220° per 5 minuti, poi dato che mi sembravano già coloriti sotto ho abbassato la fiamma a 180° e li ho lasciati cuocere per altri 5 minuti.

mercoledì 21 aprile 2010

Dessert con fragole e vaniglia


Della serie come preparare un dolce in meno di 5 minuti. Questa volta non a causa della mia innata pigrizia ma perchè avevo ospiti a cena e non volevo lasciarli senza dolce - o forse volevo approfittare della loro presenza per mangiare un dolcetto, dal momento che Qualcuno mi ha vietato di fare dolci in settimana causa avanzamento di trippa - e arrivando a casa dal lavoro dopo le 20.30 non avevo molto tempo per preparare nulla.
Lo spunto per questo dolce viene da Sigrid, avevo visto una budino di mascarpone qualche tempo fa spulciando nel suo archivio e approfittando del mascarpone che urlava dal frigo "mangiami tra qualche giorno scado" l'ho rifatto così come lo ricordavo, usando dosi mie - o quindi non dosi?!
Beh, per me è così buono che l'ho rifatto variando leggermente i sapori, ma questo sarà un altro post.
Mangiato tiepido è una crema morbida e piacevolissima, freddo è un ottimo budino dalla consistenza liscia, a voi la scelta!

Ingredienti per 2 coppette giganti o 4 normali:
100 g di mascarpone
30 cl di latte
75 g di zucchero
2 cucchiai di amido di mais
fragole
la polpa di una bacca di vaniglia

Con una frusta amalgamare il mascarpone con il latte, lo zucchero e l'amido in modo da non avere grumi; mettere il composto sul fuoco e continuare a mescolare finchè non inizia ad addensarsi, unire quindi i semini di vaniglia e togliere dal fuoco. Pulire le fragole, tagliare a pezzetti e metterle sul fondo di una coppetta, e versarvi sopra la crema. Far raffreddare a temperatura ambiente prima di metterla in frigo per qualche ora, o gustarla leggermente intiepidita. Volendo si possono mettere le fragole non sotto la crema ma all'interno, come ho fatto nell'altra variante (aggiungendo qualcosa, non è che ho variato solo questo!).

martedì 20 aprile 2010

Cous cous con asparagi, scamorza e olive


Da molto tempo non preparavo un cous cous, di solito lo riservo per una cena improvvisata o per fare qualcosa di diverso in poco tempo... dato che uso il cous cous precotto! Forse un giorno, quando avrò una cucina ampia e spaziosa, acquisterò una couscoussiera (si scrive così?!) e chiederò all'unica parente trapanese in grado di cucinare di insegnarmi a fare il cous cous in modo completo ed originale.
Avevo visto una ricetta simile su una rivista l'anno scorso mi pare - non ricordo la rivista  ma mi sembrava piuttosto datata - solo che non prevedeva il cous cous ma la quinoa e ricordo bene che quella fu la prima volta in cui trovai una ricetta con la quinoa; ieri mentre sgranavo il cous cous e sbollentavo gli asparagi mi è tornata in mente e l'ho fatto come mi ricordavo.. molto buona e veloce!

Ingredienti per 4 persone:
280 g di cous cous integrale precotto
un mazzo di asparagi sottili (asparagina?)
un cipollotto
delle olive taggiasche
scamorza affumicata
sale
olio extravergine d'oliva

Preparare il cous cous secondo le modalità indicate sulla confezione, nel frattempo pulire gli asparagi eliminando la parte legnosa e passandoli sotto l'acqua corrente, sbollentarli per qualche minuto in acqua bollente salata e una volta cotti passarli sotto l'acqua fredda. Una volta raffreddati tagliarli a pezzetti e farli saltare con il cipollotto tritato e un filo d'olio, poi unirli al cous cous, aggiungere le olive e la scamorza tagliata a dadini e condire con un filo d'olio.

lunedì 19 aprile 2010

Carbonara agli asparagi a modo mio

 

Curioso, inizio la settimana con gli asparagi, esattamente come la settimana scorsa!
Ultimamente i miei piatti sono molto verdi, non aspettavo altro ad essere onesta! Mi ritengo molto fortunata, ad esempio io pensavo che le ortiche fossero diffuse ovunque, invece dai vari commenti ho scoperto che non è così... E dire che Qualcuno ha osato anche lamentarsi per la le cene monotematiche ;-)
L'idea di questa carbonara agli asparagi mi è venuta nel breve tempo intercorso tra una telefonata "torno a casa per pranzo, 10 minuti e sono lì" e l'apertura del mio frigo: finite le ortiche erano rimasti degli asparagi e delle uova, non avevo molta scelta dunque...

ps: ho notato che per la prima volta la settimana scorsa non ho postato nessun dolce... dovrò rimediare!

Ingredienti:
200 g di pasta
200 g di asparagi
mezza cipolla
un uovo
sale
pepe
olio extravergine d'oliva
parmigiano grattuggiato

Mentre la pasta cuoce secondo le modalità e i tempi indicati sulla confezione, pulire gli asparagi eliminando la parte bianca, raschiando parte del gambo e passandoli sotto l'acqua corrente; asciugarli, tagliarli a rondelline e tenerli da parte. Tritare la cipolla e farla soffriggere con un filo d'olio, aggiungere gli asparagi tagliati e dopo un minuto un mestolo di acqua di cottura della pasta, regolare di sale e togliere dal fuoco non appena saranno teneri. Nel frattempo sbattere un uovo con del pepe appena macinato, non appena la pasta sarà pronta scolarla, unirla agli asparagi, aggiungere l'uovo sbattuto e far saltare per qualche secondo prima di servire a tavola.

giovedì 15 aprile 2010

Ancora ortiche... nella zuppa però!


Questa pare proprio essere la settimana delle ortiche in casa mia... Qualcuno oggi mi ha detto "basta, ti prego". Però a me piacciono e non voglio congelarle, non capita spesso di averle fresche e pronte per essere cucinate! Poi ho ancora qualche idea su come usarle, eheh!
Oggi per pranzo ho preparato una zuppetta veloce e leggera - beh, se si usa la panna magari non è proprio leggerissima! - che sa solo di ortica; volendo si può aggiungere un pò di pecorino grattuggiato per dare un sapore un pò più "spiccato" o sostituire l'acqua con del brodo vegetale. 
Amo le zuppe: calde, tiepide, fredde e anche gelate... questa io l'ho mangiata tiepida ma penso che fredda potrebbe essere comunque buona, magari se lasciata un pò più liquida potrebbe essere un salutare aperitivo. Dato che l'ortica ha grandi proprietà depurative posso dire che questa zuppa è anche depurativa?!

Ingredienti:
150 g di germogli di ortica
2 cipollotti
3 cucchiai di panna fresca o di yogurt intero
olio extravergine d'oliva
sale
acqua bollente
Affettare finemente il cipollotto, farlo appassire con un filo d'olio, unire poi i germogli di ortica e dopo qualche minuto aggiungere l'acqua bollente  - o brodo - regolare di sale e far cuocere per circa 15 minuti; frullare poi con un minipimer per qualche secondo, aggiungere la panna - o lo yogurt - e continuare la cottura per altri 5 minuti. Far intiepidire e servire con dei crostini o in mancanza di questi con del pane tostato tagliato a pezzi e un cucchiaio di pecorino grattuggiato.

mercoledì 14 aprile 2010

Pasta con pesto di germogli di ortica e noci


Il mio frigo in questi giorni straborda di germogli di ortica - o neortiss, come li chiama mio padre - raccolti pazientemente sempre dal mio papà... Dopo averli mangiati sotto le uova ad occhio di bue, dopo averli preparati per condire una torta salata, e avendo in mente un banalissimo ma sempre buon risotto, non sapevo più come usarli, quindi ho pensato di farci un simil pesto per un semplice piatto di pasta. Simil pesto perchè proprio un pesto non è... questa volta non mi sono sfogata usando il mio amato mortaio ma mi sono limitata a buttare gli ingredienti nel tritatutto. Il risultato è stato comunque buono.
Come formato di pasta io ho usato la calamarata, semplicemente perchè ne avevo un pacco già aperto e dovevo finirlo, non avendo più posto in dispensa per un nuovo pacco aperto...limiti della mia mini cucina! In fondo spesso il formato è importante, ma fondamentale è avere un'ottima pasta, no?!

Ingredienti:
200 g di pasta - formato a piacere
una manciata di noci
due cucchiai di ricotta vaccina
germogli di ortica puliti - non so dire quanti ne ho presi dal sacco!
olio extravergine d'oliva
sale

Far sbollentare i germogli di ortica già puliti in acqua bollente per circa 2 minuti, poi scolarli bene; nella stessa acqua aggiungere il sale e cuocere la pasta scelta. Versare nel tritatutto la ricotta, le noci, i gemogli di ortica ben scolati, un pizzico di sale e dell'olio extravergine, tritando tutto fino ad avere un composto omogeneo ma ancora un pò granuloso. Scolare la pasta e condirla con il pesto.

lunedì 12 aprile 2010

Risotto agli asparagi al profumo di limone


Sento l'arrivo della primavera, lo avverto in ogni momento: quando prendo la bici per andare al lavoro, quando passando dall'aiuola vicino al garage vedo le margherite nel prato e gli "occhi della madonna", come li chiamavo quando ero piccola e mi dilettavo a raccogliere mazzolini di fiori da regalare alla mamma, quando vado al mercato e vedo le erbette, gli asparagi e le fragole, quando mio padre mi presenta un sacchetto pieno di "neortiss" appena raccolti, quando - come ieri - faccio le grandi pulizie di primavera in casa svuotando gli armadi da cose non più utili e ormai troppo pesanti ;-)
Il risotto agli asparagi credo sia un grande classico primaverile, è semplice e buono. L'altra sera per variare ho semplicemente aggiunto un pò di scorza di limone, e il risultato è piaciuto molto: cremoso, fresco e delicato.

Ingredienti:
180 g di riso carnaroli
250 g di asparagi
la scorza grattuggiata di un limone non trattato
brodo vegetale
olio extravergine d'oliva
due noci di burro da centrifuga
mezza cipolla

Preparare il brodo; pulire gli asparagi sotto l'acqua eliminando la parte bianca, raschiandoli con un coltello; tagliare le punte e poi la parte più tenera del gambo a piccole rondelle. Tritare la cipolla e farla soffriggere con una noce di burro e un filo d'olio, aggiungere poi gli asparagi e far insaporire per qualche minuto; unire poi il riso, farlo tostare e aggiungere poi poco alla volta il brodo, fmescolando solo di tanto in tanto in modo da non fare asciugare il riso durante la cottura. Quando mancano pochi minuti per ultimare la cotture aggiungere la scorza del limone grattuggiata, spegnere poi il fuoco e mantecare con una noce di burro.

martedì 6 aprile 2010

Colombe in volo...


Oggi volano libere nel cielo molte colombe, candide come il messaggio di speranza che portano.
Esattamente un anno fa L'Aquila ed altri paesi vicini venivano sconvolti dal terremoto e con loro le vite di moltissime persone. Delle vite da ricostruire, delle vite da piangere. Purtroppo non c'è tempo per piangere, bisogna rimboccarsi le maniche e ricostruire tutto con sacrificio e coraggio, non ci sono manuali che spiegano come fare, si procede per intuito, per esperienza, con solidarietà, conservando nel cuore il ricordo di chi non c'è più, un amico, una casa, un lavoro, i ricordi di una vita.
Per me oggi però è anche il compleanno di un'amica che non c'è più da tempo, strappata alla vita troppo presto; un'amica di cui conservo ricordi lontani e bellissimi, una persona divertente e golosa che so avrebbe amato particolarmente queste piccole e semplici palline di colomba... è lei la colomba che oggi lancio in volo insieme alle altre.

Lo dico sinceramente, a noi i prodotti delle Sorelle Nurzia sono piaciuti molto, tant'è che li abbiamo finiti prima del previsto mangiandoli senza ulteriori accompagnamenti e quindi non sono riuscita a fare esattamente quello che avevo in mente a causa della poca colomba rimasta. Però con un pò di colomba, di fantasia e qualche altro ingrediente sono riuscita a creare queste "palline", semplici, veloci e buone, che alla fine secondo me rispecchiano in pieno il nostro messaggio!

Uova - rotonde - di colomba con lemon curd e sopresa di fragole

Rigorosamente senza dosi - dipende da quante ne volete fare:
colomba Sorelle Nurzia
fragole

Eliminare dalla colomba la parte glassata e conservarla sbriciolata a parte; scriciolare grossolanamente le fette fette di colomba e mescolare con del lemon curd, quanto basta ad avere un impasto un pò appiccicoso. A parte lavare ed asciugare le fragole e tagliarle a dadini piccoli. Prendere un pò dell'impasto e sistemarlo sul palmo della mano a conchette, riempirlo con qualche dadino di fragola e ricoprirlo con dell'altro impasto,cercando di formare una pallina. Infine passare le palline nella parte glassata sbriciolata in precenza e servire come dopo cena o per una allegra merenda accompagnando le palline con delle fragole.

venerdì 2 aprile 2010

Lemon curd, o quel che ne rimane


Della mia piccola e semplice torta di compleanno sono rimaste solo le briciole... Si è trattato di un semplice esperimento riuscito, che rifarò perchè ne vale davvero la pena! Però prima di Pasqua volevo lasciarvi con questo lemon curd che da queste parti ha riscosso molto successo prima di essere divorato da Qualcuno... inizialmente è stato fatto per regalarlo ad un'amica, poi subito replicato per farcire la mia crostata di precompleanno (per la serie non ci facciamo mancare nulla!), infine è stato spalmato da Qualcuno dentro i croissant di ieri!
Ammetto che il lemon curd mi incuriosiva ma allo stesso tempo ero trattai in inganno dalla presenza di uova e burro... Una volta provato però, ho scoperto di non riuscire a staccarmene!
La ricetta è presa pari pari da Sigrid, un consiglio: provatelo!

Ingredienti:
la scorza grattuggiata di 2 limoni bio
1 dl di succo di limone
150 g di zucchero
4 uova
un cucchiaio di amido di mais
100 g di burro di centrifuga

Lavare bene i limone e grattuggiarne la scorza; diluire l'amido di mais nel succo di limone. Versare poi il succo in una ciotola resistente al calore ed aggiungervi la scorza, lo zucchero, il burro a pezzi e le uova; sistemare la ciotola su un pentolino con dell'acqua a fuoco medio-basso (l'acqua non deve toccare la ciotola e deve bollire ma non in maniera forte). Mescolare continuamente finchè la crema diventerà densa - nel mio caso sono bastati circa 15 - 20 minuti - versare il lemon curd caldo in vasetti precedentemente sterilizzati con acqua bollente, lasciar raffreddare e conservare in frigo. Dura circa 10 giorni (in casa mia molto meno!); con queste dosi si riempie un vaso medio grande o 2 piccoli.

giovedì 1 aprile 2010

Un croissant per un buon compleanno


Ho sempre ammesso di essere molto pigra...  in cucina la mia pigrizia si rileva soprattutto con le preparazioni lunghe e più o meno complicate.  Però l'altro giorno, approfittando della giornata libera, ho deciso di dare un calcio alla pigrizia e stupirmi da sola preparando i croissant profumati di Paoletta da mangiare a colazione oggi. Perchè oggi? Perchè oggi è il mio compleanno!
Beh,  la giornata non poteva iniziare meglio, questi croissant sono davvero buonissimi, aromatici e profumati al punto giusto... Qualcuno ha anche sentenziato "i migliori che abbia mai mangiato!" ;)
In attesa di gustarmi i vari croissant parigini nelle prossime ore - eh sì, come regalo di compleanno ho ricevuto un weekend romantico a Paris! - ecco la ricetta con le mie modifiche, dovute più che altro alla mancanza di ingredienti e dosi (da Paoletta trovate anche le foto relative ad ogni passaggio).

Ingredienti:
550 g di farina 0
15 g di lievito di birra fresco
90 g di zucchero 
1 tuorlo
10 g di sale
170 g di acqua
115 g di latte
30 g di burro di centrifuga 
per aromatizzare:
scorza di limone grattuggiata
la polpa di una bacca di vaniglia
per i le pieghe:
250 g di burro di centrifuga
per la spennellatura finale:
un uovo



Preparare un poolish facendo sciogliere il livito in 170 g di acqua ed unendo 150 g di farina - da sottrarre al totale -  ed amalgamare; ricoprire con pellicola e fa riposare per un'ora.
Io non ho una planetaria - chissà  se dovrò aspettare il prossimo compleanno?! - quindi ho fatto tutto a mano: aggiungere tre cucchiai di farina al poolish ed impastare, unire poi il tuorlo, farlo assorbire e aggiungere metà dello zucchero, quando anche questo sarà assorbito unire ancora 2 cucchiai di farina e l'altra metà dello zucchero e lavorare fino ad assorbimento; proseguire poi aggiungendo il latte e la farina poco alla volta, aggiungere infine il sale ed impastare bene fino ad avere un impasto liscio. Unire quindi la vaniglia e la scorza di limone e il burro a pezzettini, e lavorare l'impasto per circa 20 minuti - se si fa a mano! Riporlo poi in una ciotola coperto da pellicola e metterlo in frigo per circa un'ora.
Pochi minuti prima di togliere l'impasto dal frigo sistemare il burro tra due fogli di carta da forno e con un mattarello appiattirlo creando un rettangolo di circa 25x20 cm; stendere poi l'impasto  in un rettangolo di circa 38x22 cm. Ora inizia la sfogliatura:

  1. sistemare il burro sul rettangolo di impasto in modo che occupi i 2/3 inferiori, lasciando libero almeno un cm per lato;
  2. piegare sul burro la parte superiore dell'impasto;
  3. sovrapporre su questa la parte di impasto ricoperta dal burro;
  4. sistemare il panetto in frigo per 10 minuti;
  5. una volta fuori dal frigo posizionare il pacchetto di fronte a voi, facendo in modo che la parte aperta sia alla vostra destra;
  6. con il mattarello picchiettare il panetto in modo da distribuire il burro e stenderlo in un rettangolo con uno spessore di 7/8 mm, facendo in modo che il lato corto sia davanti a voi;
  7. piegare verso il centro la parte inferiore della sfoglia;
  8. piegare poi la parte superiore, sovrapponendola;
  9. girare il panetto di 90°, tenendo sempre il lato aperto alla vostra destra, coprirlo con della pellicola e farlo riposare in frigo per 40 minuti;
In questo modo è stata fatta  la prima piega. Passati i 40 minuti tirare il panetto fuori dal frigo e fare altre 2 pieghe ripetendo i passaggi dal 5 al 9; dopo la terza piega far riposare ancora l'impasto in frigo per 40 minuti.
Preseguire quindi con la formatura del croissant: togliere l'impasto dal frigo e stenderlo in un rettangolo alto 7 mm lavorandolo verticalmente; con un coltello tagliare dei triangoli isosceli, fare un taglio di circa un centimentro al centro della base e formare i croissant tirando e arrotolando delicatamente l'impasto partendo dalla base, allargando il taglietto fatto.
Io ho congelato i croissant sistemandoli in freezer su un vassoio e dopo un paio di ore li ho messi un un sacchettino. Quando li voglio mangiare li tiro fuori dal freezer la sera prima, al mattino li spennello con un uovo sbattuto e li metto in forno caldo a 200° per circa 12 minuti.
Se invece li volete mangiare subito dopo averli fatti fateli lievitare su una teglia coperta da carta da forno per circa 2 ore e mezza, spennellateli poi con l'uovo e metteteli in forno per la cottura.

Fff, che fatica, ma che soddisfazione!!