lunedì 26 settembre 2011

Alfajores


C'è una strana voglia di Argentina in me in questo periodo. Non so spiegarmi bene il perchè, dato che fino a poco tempo fa non era nemmeno in cima alla lista di paesi che avrei voluto visitare. Invece ora sto cercando di organizzare il mio viaggio di nozze proprio laggiù.
Forse questa voglia di Argentina inconsciamente me l'ha passata la mia cugi-testimone, tornata appositamente da lì per il mio matrimonio, o forse, a ripensarci bene, la mia voglia di Argentina è nata proprio a capodanno, quando a colazione mi sono pappata cucchiaiate di dulce de leche che avevo scrupolosamente preparato il giorno prima...
Non ho preparatio io invece il dulce de leche usato per questi alfajores, visto che devo ancora disfarmi dei vari barattoli che la cugi-testimone mi ha portato come souvenir del suo soggiorno in quelle terre tanto desiderate... sto cercando di contenermi, con molta difficoltà, per non riacquistare subito il mio classico peso-non forma invernale.... ma com'è difficile resitere al dulce de leche! Vogliamo invece parlare di questi alfajores?? Hanno avuto vita brevissima i poverini...

Ingredienti per 25 alfajores:
100 g di zucchero
100 g di farina
150 g di amido di mais
100 g di burro da centrifuga
3 tuorli
mezzo cucchiaino di bicarbonato
un cucchiaino di lievito
un pizzico di sale alla vaniglia
un sentore di scorza di limone bio (che onestamente la prossima volte preferirei omettere)
dulce de leche

Lavorare il burro con lo zucchero fino ad ottenere una crema, aggiungere uno alla volta i tuorli, la scorza di limone e la vaniglia, amalgamando bene gli ingredienti. In una ciotola a parte setacciare la farina, l'amido di  mais, il lievito e il bicarbonato, quindi unirli al composto di burro  lavorando velocemente l'impasto, il tempo sufficiente a formare una palla; ricoprire con della pellicola e far riposare in frigorifero per un paio d'ore.
Stendere l'impasto e ricavare dei dischetti di circa 4 cm di diametro, riporli su una teglia coperta da carta da forno e far cuocere in forno già caldo a 180° per circa 10 minuti; in seguito farli raffreddare su una griglia. Quando saranno completamente raffredddati spalmare sulla metà dei biscotti un po' di dulce de leche con un cucchiaino, e ricoprirli con l'altra metà facendo una lievissima pressione per congiungerli. A piacere si può completare con una spolverata i zucchero a velo.

venerdì 5 agosto 2011

Della serie: "a volte ritornano"

A volte la pigrizia non c'entra nulla.... A volte il tempo sembra non bastare mai e così finisce che si iniziano a trascurare alcuni piaceri, come accade per il mio povero blog. Gli impegni sembrano non finire mai, così come anche la voglia di cucinare (a dirla tutta nelle ultime settimane ho cucinato ogni giorno in maniera meticolosa, 2 settimane di cene possono stancare più del lavoro quotidiano!), ma il tempo di scattare una foto e scrivere un post è letteralmente mancato.
Domani per fortuna si parte per le vacanze, sento la necessità fisica e mentale di staccare.... di ricaricarmi per tornare piena di energia e far ripartire questo mio piccolo spazio di diletto personale!
Nel frattempo però mi godrò le mie vacanze pugliesi, cercando di non strafogarmi troppo di stracciatella e orecchiette dato che al ritorno devo riuscire ad entrare in un vestito da pseudo-sposa!
Intanto buone vacanze a tutti!

ps: la foto è stata scattata l'anno scorso durante le mie vacanze provenzali... il tiramisù matcha-sakura che per mesi ha regnato sovrano sulla home page del blog mi aveva un pochino stufata ;-)

venerdì 27 maggio 2011

Tiramisù matcha e sakura

 
 Matcha e sakura è un abbinamento che mi ha sempre affascinata ma che non ho mai potuto provare, "limitandomi" - si fa per dire - a gustare il tè matcha con cocco, cioccolato, fragole... lo ammetto, mi piace proprio molto! Poi il suo colore è perfettamente in tinta con i colori di casa mia, mi mette allegria!
Quando ho avuto la fortuna di ricevere la pasta di sakura (non so nemmeno come chiamarla esattamente!), dopo averla prima assaggiata a colazione aggiungendola allo yogurt, ho deciso di utilizzarla subito, e guarda caso, avevo proprio voglia di tiramisù.... Ora che ci penso, io ho sempre voglia di tiramisù, in tutte le salse: classico al caffè, al cioccolato, alle fragole, alla frutta. Anche questo non ha deluso le aspettative di una inguaribile golosa che continua a procrastinare l'inizio di un periodo di remise en forme ...

 
Ingredienti:
per i savoiardi:
4 uova
100 g di zucchero fino
50 g di farina 
50 g di fecola di patate
zucchero a velo

per la crema:
3 uova freschissime
250 g di mascarpone
5 cucchiai di zucchero
un cucchiaino colmo di pasta di sakura

1 dl di acqua
un cucchiaino di tè matcha


Preparare i savoiardi separando i tuorli dagli albumi: in una ciotola montare con le fruste i tuorli con 50 g di zucchero fino ad avere un composto chiaro e gonfio, in un'altra ciotola montare e neve fermissima gli albumi con il restante zucchero; incorporare poi gli albumi montati ai tuorli mescolando con movimenti ampi dall'alto verso il basso, in modo da non smontarli. Unire poco alla volta la farina  e la fecola setacciate, incorporandole al composto sempre con movimenti dall'alto verso il basso; versare il composto in una tasca con bocchetta tonda e larga e formare su una teglia rivestita da carta da forno delle strisce lunghe circa 10 cm, spolverizzarle con dello zucchero a velo e cuocere in forno già caldo a 180° per circa 15 minuti o fino a quando non saranno dorate, spegnere il fuoco e lasciarli asciugare per circa 5 minuti a sportello chiuso e in seguito per altri 5 minuti  con lo sportello aperto. Farli quindi raffreddare
Preparare intanto il tè matcha scaldando l'acqua e aggiungendo il tè, mescolando bene fino a quando il tè sarà ben sciolto  e non ci saranno grumi.
Preparare la crema separando i tuorli dagli albumi, montando questi ultimi a neve fermissima e i primi con lo zucchero fino ad avere un composto chiaro e gonfio; aggiungere poi il mascarpone e la pasta di sakura ai tuorli amalgamando bene ottenendo una crema liscia senza grumi; incorporare delicatamente gli albumi montati con movimenti dall'alto verso il basso e far riposare la crema in frigo per almeno 30 minuti.
Bagnare lievemente i savoiardi nel tè matcha - senza inzupparli troppo-  e disporli sul fondo di una pirofila -o di un bicchiere - ricoprirli con uno strato di crema e continuare così fino ad esaurimento degli ingredienti. Far riposare in frigo per qualche ora prima di servire.

lunedì 16 maggio 2011

Simil-gnocchi di zucchine con carote e piselli


Chissà perchè ci sono periodi in cui sono più pigra del solito, come nelle ultime settimane, ad esempio. Se poi quando mi decido a pubblicare qualcosa sul blog blogger cerca di impedirmelo, alla pigrizia si aggiunge anche la tecnologia a me avversa, ma questo è un altro discorso!
Questi simil-gnocchi, tratti da una ricetta di Cucina Naturale, nascono in un periodo in cui dovrei essere più o meno a dieta (la mia dieta consiste nel non mangiare più pasticci e nel combattere la mia innata voglia pomeridiana di panzerotti fritti del negozio vicino a dove lavoro); non avevo mai pensato di tramutare verdure diverse dalla zucca in gnocchi: a mio avviso lo spunto è buono ma migliorabile, magari la prossima volta sarà meglio aggiungere qualcosa all'impasto degli gnocchi.

Ingredienti per 2/3 persone:
400 g di zucchine
220 g di farina di quinoa
30 g di farina 00
2 carote
uno scalogno
piselli già lessati
salvia
sale

Lavare e asciugare le zucchine, tritarle finemente ed unire le farine regolando di sale, quindi impastare per avere un impasto compatto e sodo. Dividere l'impasto formando dei salsicciotti, tagliare gli gnocchi e farli scivolare su una forchetta per avere la classica "rigatura" (se la pigrizia è troppo forte, come nel mio caso, formare delle mini palline).
Cuocere i simil-gnocchi in acqua bollente salata finchè non saliranno a galla, quindi scolarli e condirli a piacimento, io li ho conditi con un simil soffritto di scalogno e carote grattuggiate, insaporito con piselli e salvia.

venerdì 29 aprile 2011

Pastiera ritardataria


Lunedì scorso - giorno di pasquetta - ho trascorso una piacevolissima giornata nelle campagne dell'Oltrepo pavese all'insegna del cibo, tanto - troppo - e squisito, e della buona compagnia.
Grigliata di agnello e capretto provenienti dalla cascina di fiducia, verdure miste alla grigia condite con erbette aromatiche appena colte, il gateau di patate di Fiorella (amo il suo gattò di patate) e per concludere la mia pastiera.  Fiorella è tradizionalista e da buona campana come dolce pasquale esige la pastiera!
L'unica pastiera da me prodotta fino a qualche giorno fa era la pastiera di riso delle scorso anno, buona per carità, ma quella di quest'anno ha ricevuto gli elogi pure da una campana doc!Fiorella mi aveva consigliato di aggiungere della crema pasticcera al ripieno, come fa sua mamma, ed io da golosa doc non mi sono tirata indietro... Ho quindi iniziato a guardare un pò di ricette per i vari blog e la mia attenzione si è focalizzata su quella di FrancescaV, che ho seguito adeguando poche cose. 
Che dire? Una pastiera con i fiocchi, al profumo di limone e vaniglia, forse un pò troppo ricca di crema, ma questo è un dettaglio per una ciurma di golosi....

Ingredienti:
per la frolla:
400 g di farina 00
200 g di burro di centrifuga
130 g di zucchero
3 tuorli
30 g di latte
scorza di limone bio grattugiata
un pizzico di sale alla vaniglia
la polpa di una bacca di vaniglia

per la crema pasticcera*  -ricetta di Paoletta:
200 ml di panna fresca
300 ml di latte
polpa di una bacca bacello di vaniglia
2 uova intere
40 g di amido di mais
150 g di zucchero
1 pizzico di sale alla vaniglia

*in realtà ho usato meno crema di quella ottenuta, almeno 3 o 4 cucchiai sono finiti inavvertitamente nel mio stomaco prima!

per la crema di ricotta:
500 g di ricotta fresca
320 g di zucchero
3 uova
1 tuorlo

per la crema di grano:
un barattolo di grano da 560 g già cotto
150 g di latte
30 g di burro di centrifuga
scorza grattuggiata di un limone bio

un cucchiaio di acqua di fiori d'arancio
una bacca di vaniglia
scorza di limone candita a dadini

Montare il burro e lo zucchero con i semini di vaniglia, il sale e la scorza di limone, aggiungere i tuorli e il latte, amalgamare e incorporare velocemente la farina setacciata,formare quindi una panetto, coprire con della pellicola e tenere in frigo almeno 8 ore.
Preparare la crema pasticcera sbattendo bene le uova con lo zucchero e il sale alla vaniglia, aggiungendo infine l'amido di mais; in un pentolino scaldare il latte con la panna e la vaniglia. Non appena inizia a bollire togliere da fuoco e versarlo sul composto di uova, filtrando attraverso un colino,  mescolando attentamente per non far formare grumi; riporre la crema sul fuoco a fiamma bassa, mescolando finchè non si addensa. Versare la crema in una ciotola e coprirla a contatto con una pellicola, in modo che non si formi alcuna crosticina.
Preparare la crema di ricotta mescolando bene zucchero e ricotta, quindi far riposare la crema in frigo per un paio d'ore, dopo ciò unire le uova e il tuorlo leggermente sbattute.
Preparare quindi la crema di grano  cuocendo per circa 10 minuti il grano con il latte e il burro, mescolando spesso per non farla attaccare al fondo.
Far raffreddare la crema di grano, quindi unire le tre creme aggiungendo l'acqua ai fiori di arancio, la vaniglia e se piacciono dei canditi (io ho usato cubetti di scorza di limone candita fatti da me); per evitare che la pastiera si gonfi durante la cottura è consigliabile far riposare l'impasto un paio d'ore in frigo.
Stendere la frolla sottile e foderare una teglia di 28 cm con bordi alti ed apribili, avendo cura di ricoprirla con della carta da forno.Versate il ripieno all’interno, decorare con strisce di pasta frolla incrociate e cuocere in forno già caldo a 170° per circa 1 ora e 40 minuti. 
Far riposare almeno un giorno prima di assaggiarla.

ps: noi non abbiamo resistito e l'abbiamo assaggiata anche tiepida! La foto rustica è stata fatta di fretta prima di avventarci sulla pastiera!

mercoledì 13 aprile 2011

Muffin alla banana e mirtilli rossi


Ho sempre detestato la banana, per anni non mi sono nemmeno avvicinata a lei finchè non ho provato  fare questi muffin e questo banana bread. Il mio odio verso questo frutto era secondo solo all'odio verso la cannella, che adesso è una tra le mie spezie preferite! Sicuramente la banana non sarà mai tra i miei frutti preferiti, non credo mangerò mai una banana in purezza, ma sicuramente la userò più spesso nei dolci per la colazione, visto che ho scoperto che non mi dispiace affatto!
Questi muffin per esempio sono perfetti per colazione, nutrienti e buoni, cosa chiedere di più?
Ho copiato l'abbinamento banana e mirtilli rossi da Edda, che non ha certo bisogno di presentazioni.. tutto quello che presenta è elegante e davvero buono, è impossibile non provare i suoi accostamenti!

Ingredienti per 12 muffin:
210 g di farina
50 gdi zucchero
70 g di burro di centrifuga morbido
un uovo
2 banane mature
un cucchiaio di cremor tartaro
sale alla vaniglia
un cucchiaino di estratto di vaniglia
una manciata di mirtilli rossi
un pizzico di bicarbonato

Lavorare il burro con lo zucchero fino a ottenere una crema, aggiungere poi l'uov,o l'estratto di vaniglia e le banane ben schiacciate; unire infine la farina setacciata con il cremor tartaro, il bicarbonato e il sale e amalgamare gli ingredienti; aggiungere infine i mirtilli rossi.
Riempire 2/3 dei pirottini e cuocere in forno già caldo a 175° per circa 15-20 minuti, quindi far raffreddare su una gratella prima di poterli gustare.

mercoledì 6 aprile 2011

Risotto primaverile con asparagi, fragole e taleggio

 
Finalmente è arrivata la primavera, la nostra casina è ormai vivibile al 100% e abbiamo pure le porte a testimoniarlo - evviva! 
La cosa incredibile è che la mia cara e vecchia pianta di lavanda è sopravvissuta all'inverno e al trasloco, molto probabilmente perchè per mesi ha potuto fare a meno delle mie amorevoli cure da "donna assassina di piante"; quindi ora è qui con noi, nel suo nuovo balcone a godersi  raggi del sole e il cinguettìo continuo degli uccellini interrotto solo dalle campane della chiesa vicina - vabbè, meglio le campane che la strada trafficata dove vivevo prima! Dal balcone inoltre posso anche ammirare il bellissimo ciliegio selvatico in fiore nel giardino condominiale, è davvero spettacolare ed oggi, mentre pranzavo con questo risottino primaverile, mi ha fatto riconciliare con il mondo...
Asparagi e fragole ormai non sono più una novità, ma io rimango stupita ogni volta dalla loro bontà; alla fine ho aggiunto anche un minuscolo pezzetto di taleggio proveniente da una nuova cascina che sto iniziando a conoscere, davvero buono!

Ingredienti:
180 g di riso carnaroli o vialone nano
250 g di asparagi
acqua bollente
olio extravergine d'oliva
una noce di burro da centrifuga
uno scalogno piccolo
un pezzettino di taleggio
4 fragole

Fare bollire dell'acqua (o in alternativa preparare un brodo vegetale... io preferisco  usare solo acqua,  così risalta il sapore dei singoli ingredienti);pulire gli asparagi sotto l'acqua eliminando la parte bianca e  raschiandoli con un coltello; tagliare quindi le punte e poi la parte più tenera del gambo a rondelle. Tritare lo scalogno e farlo soffriggere con una noce di burro e un filo d'olio, unire il riso, farlo tostare e aggiungere gli asparagi, quindi poco alla volta l'acqua bollente, mescolando solo di tanto in tanto in modo da non fare asciugare il riso durante la cottura. Quando mancano pochi minuti per ultimare la cottura aggiungere le fragole lavate, asciugate e tagliate a pezzi, spegnere quindi il fuoco e mantecare con il taleggio.

mercoledì 23 marzo 2011

Panna cotta al caffè e cardamomo per festeggiare


L'inverno è finito e con lui anche il mio limbo. Da qualche giorno finalmente ci siamo trasferiti nella nostra casina - la chiamiamo affettuosamente così!
L'abbiamo vista per la prima volta la sera del 20 aprile 2010: per me è stato un colpo di fulmine mentre la mia dolce metà era troppo concentrato sulla semifinale Inter-Barcellona per capire che quella sarebbe stata casa nostra. Quasi un anno dopo è arrivato il lungo e sofferto insediamento con doppio trasloco; per più di due mesi abbiamo vissuto nella cameretta da single della mia metà, a casa dei suoceri, adorabili ma ... (meglio non scrivere), mesi in cui non sono riuscita a sentirmi a mio agio a causa del mio carattere; tutte le nostre cose, dalla cocottina nuova di zecca alla pentola della pasta e ai vari libri, sono state sistemate in decine e decine di scatoloni riposti in garage e cantina. 
Ora i nostri oggetti sono alla ricerca di una collocazione, noi no, finalmente ci siamo!
Quale modo migliore di festeggiare se non con un velocissimo - anzi, più che velocissimo - dessert e una buona bottiglia di spumante italiano?!

Ingredienti per 3 stampini:
180 g di panna fresca
40 g d zucchero
2 g di agar agar in polvere
una tazzina di caffè forte
5  bacche di cardamomo

Unire in un pentolino la panna con lo zucchero, il caffè, l'agar agar e i semini di cardamomo (non ho avuto abbastanza tempo per lasciarli in infusione!); sciogliere bene gli ingredienti e portare ad ebollizione, facendo poi cuocere a fuoco dolce per qualche minuto. Versare quindi negli stampini filtrando attraverso un colino per eliminare il cardamomo. Far raffreddare in frigorifero per almeno un paio d'ore prima di servire.

venerdì 11 febbraio 2011

Il primo pane con la pasta madre


Ne è passato di tempo dall'ultimo post!
Il mio limbo a casa dei suoceri non è ancora finito, non ho ancora imparato a fare gli strascinati, ma in compenso sto cercando di imparare a fare il pane, grazie a quanto appreso in un bellissimo corso che ho avuto la fortuna di frequentare! Nel frattempo ho avuto anche la peggiore influenza degli ultimi 20 anni - per quanto mi riguarda - che mi ha costretto a letto proprio nei giorni di Identità Golose e che mi ha fatto perdere la consegna delle chiavi della nostra casetta... Dopo 9 mesi di attesa - una gravidanza in pratica - finalmente la nostra casetta è libera e i lavori sono già iniziati... ora non resta che sperare che tutto finisca nei giusti tempi, senza altri ritardi (permettetemi un piccolo sfogo: rivoglio la mia libertà!).
Tra ansie da casa e da suocera ieri ho sfornato il primo pane con la pasta madre, ovvero Pacuvia II (Pacuvia I ha fatto una brutta fine qualche mese fa...poverina!): bello da vedere, profumato e buono, ma senza dubbio migliorabile.. e anche se piuttosto insipido (sembra più un pane toscano, che tra l'altro a me piace da matti!) ne sono molto orgogliosa e ci tengo a condividerlo con voi!

Ingredienti per una pagnotta da 1 kg circa:
250 g di pasta madre
600 g di farina 0
350 g di acqua
1 cucchiaino di miele
1 cucchiaino di sale

La sera prima, fare il rinfresco alla pasta madre; la mattina successiva prelevare 250 g di pasta madre e riporla in una ciotola capiente, unire 350 g di acqua non fredda e sciogliere bene la pasta madre con una forchetta o con le mani, come si preferisce. Quando sarà ben sciolta unire la farina, il miele e il sale e idratare bene tutto con una spatola; quando la farina avrà assorbito tutta l'acqua rovesciare  l'impasto su una spianatoia e lavorarlo bene, eseguendo anche dei movimenti diagonali alternati (mano destra e mano sinistra... un pò difficile da spiegare!), quindi battere energicamente l'impasto sulla spianatoia e riepiegarlo su se stesso; dopo averlo ripiegato lo si gira di 90° e si ripete l'operazione finchè l'impasto non sarà elastico e liscio. Formare quindi una palla e farlo riposare coperto per circa 3 ore. Passate le tre ore sgonfiare l'impasto premendo leggermente con la punta delle dita in modo da ottenere un rettangolo - evitando di rompere le bolle già formate all'interno -  e procedere con le pieghe di primo tipo: prendere il lembo superiore e piegarlo verso il centro, poi prendere quello sotto e piegarlo sopra al primo, girare di 90° e ripetere l'operazione, quindi coprire e lasciare riposare per un'altra ora mettendo la chiusura sotto.
Riprendere l’impasto e con un movimento delicato spostarlo sulla spianatoia dandogli una forma arrodondata, senza manipolarlo troppo per non far fuoriuscire i gas. Adagiarlo quindi su una teglia rivestita di carta da forno, ricoprire nuovamente far riposare per altre 3 ore, fino al suo raddoppio. Praticare i tagli avendo cura di inumidirli con dell'acqua. Riscaldare il forno a 250°, sistemare del ghiaccio in una teglia posta nel fondo del forno e infornare il pane. Cuocere per 15 minuti a 250°, poi abbassare il forno a 200° e continuare la cottura per per altri 20 minuti circa; terminare la cottura con il forno a fessura per circa 10 minuti. Per verificare la cottura picchiettare il fondo del pane, che dovrà suonare vuoto.

venerdì 14 gennaio 2011

Limbo


Mi piacciono molto i peperoncini: aggiunti alle pietanze - in quantità più o meno limitate; sul balcone, quando la stagione lo permette; e come oggetto ornamentale... vederli, con il loro rosso fiammante, mi mette allegria! In più pare anche portino fortuna... beh, un pò di fortuna non guasta mai!
Da più di una settimana ormai sono temporaneamente senza casa... no, non vivo sotto ad un ponte, ma dopo una settimana passata ad inscatolare gli ultimi 3 anni della mia vita, sono ospite a casa dei miei suoceri (suoceri... in realtà formalmente non sono sposata, il concetto però non cambia!), in quella che un tempo era la cameretta del mio fidanzato. Ora la condividiamo: che strana sensazione!
Mi manca la mia privacy, mi mancano tutti i miei oggetti, accuratamente riposti in grosse scatole con una faccina triste a ricordare il mio stato d'anmo mentre li impacchettavo, mi manca il fatto di non avere pieno possesso della cucina, anche se a dire il vero nessuno mi impedisce di usare quella dei suoceri.... ma mi manca il tempo - mentre a casa mia potevo cucinare anche di notte qui non mi sento a mio agio!- e mi manca il fatto di essere sola con le mie fruste e la musica come sottofondo dei miei pasticci!
E, cosa di cui mi sono resa conto negli ultimi giorni, mi manca il blog: il mio e quelli che quasi quotidianamente seguivo con verace curiosità... Ecco, questo problema è ormai risolto: ora ho la connessione a internet!
Mi sento in una sorta di limbo, in attesa di poter entrare ufficialmente nella nostra  - e sottolineo finalmente nostra! - casetta, di poter riavere i nostri spazi, le nostre cose, di poter usare la cocotte nuova di zecca -anzi di ghisa ;-) che non ha potuto nemmeno uscire dalla sua scatola di imballaggio! Ancora un paio di mesi, spero non di più, e poi via ai pastrugni culinari che amo. Nel frattempo mi impegnerò a imparare cose nuove in compagnia, ad esempio, non appena la suocera lascerà le stampelle, mi piacerebbe imparare a fare gli strascinati... della serie: "Gloria perde la cucina ma non il vizio!".