sabato 31 ottobre 2009

Una zucca spaventosa


Nessuna preparazione con la zucca oggi...In realtà non ho tempo, lavoro tutto il giorno e stasera cena fuori + cinema, in modo da staccare la spina e soprattutto farla staccare allo studioso che ho in casa!
Mi fa piacere però pubblicare queste foto della mia spaventosa zucca intagliata (l'anno scorso tra l'altro) che ho ritrovato per caso ieri sera, mentre girovagavo nei miei album alla ricerca di ricordi... E sì, ogni tanto vengo morsa dalla tarantola della malinconia e mi concedo serate con musica che non ascolto da anni e vecchie foto che mi ricordano momenti - importanti e non - della mia vita.

 


venerdì 30 ottobre 2009

Muffins speziati con carote

 

Altri muffins dedicati alla colazione... però questa volta ho sbagliato, ho esagerato un pò con le spezie e quindi forse (ma solo forse!) non sono proprio adattissimi alla prima colazione, ma chi mi vieta mi mangiarli negli altri momenti della giornata?! In fondo sono buoni... certo, si sente un pò il pepe bianco, ma possono essere comunque mangiati e gustati...ora che ci penso, non essendo dolcissimi, sai che buoni con una fetta di pecorino? Mi sa che ho trovato l'idea per un mini aperitivo! Esagero?! Vabbè, la prossima volta mi ricorderò di mettere meno pepe...

Ingredienti per 18 muffins:
300 g di farina 00
una bustina di lievito
2 carote
un uovo
80 g di miele
25 g di olio extravergine d'oliva (il solito, leggero e fruttato)
un bicchiere di latte
50 g di mandorle
pepe bianco
cannella
zenzero in polvere

Setacciare la farina con il lievito ed unire le mandorle tritate e le spezie (senza esagerare con il pepe bianco!); a parte sbattere l'uovo con il miele, il latte e l'olio, unire velocemente al composto di farina e mandorle e amalgamare il tutto fino ad avere un composto senza grumi. Pelare le carote, grattuggiarle ad aggiungerle al composto; riempire i pirottini per 3/4 e cuocere in forno caldo a 180° per circa 20 minuti.

giovedì 29 ottobre 2009

Gnocchi di castagne con gorgonzola e rosmarino


Il gorgonzola è il mio amante neanche tanto segreto. Mi piace veramente troppo, lo gusto in ogni modo possibile ed in ogni portata... Purtroppo non lo compro spesso perchè so che finirei per abusare di lui,  mettendolo anche al posto della crema viso quotidiana! L'altro giorno però, approfittando di una visita a casa dei miei genitori, ho fatto un giro per le mie amate cascine, dove appena posso acquisto formaggi, carni e cereali, e quando l'ho visto, così bello e cremoso, come potevo dire di no a quegli occhioni muffosi che mi supplicavano "Gloria, mangiami"?!?
Oltre ai miei acquisti di cascina  sono tornata a casa con una borsa di castagne raccolte dal mio papà nel suo ultimo giro per boschi... Se la matematica non mi inganna (anche se anni fa ad un esame di economia il prof, davanti alla mia lentezza giustificata con un "mi scusi, ma l'economia non è proprio il mio forte" mi ha chiaramente detto "signorina lei non sa l'aritmetica, non l'economia!") gorgonzola + castagne = questo piatto.

ps: alcuni dei miei gnocchi sono stranamente bislunghi...

Ingredienti:
150 g di castagne già cotte*, pulite e tritate
170 g di farina integrale
gorgonzola
rosmarino
olio extravergine d'oliva
sale
nota: potrebbe servire più farina

Unire le castagne tritate e la farina con un pizzico di sale, aggiungendo eventualmente poca acqua, se necessario, per avere un impasto compatto e sodo. Dividere l'impasto formando dei salsicciotti, tagliare gli gnocchi e farli scivolare su una forchetta per avere la classica "rigatura".
Far cuocere gli gnocchi in acqua bollente salata finchè non salgono a galla, scolarli e servirli con la salsa di gorgonzola ottenuta facendo sciogliere in un pentolino il gorgonzola a pezzi con un filo d'olio, il rosmarino e un cucchiaio di acqua di cottura degli gnocchi.


mercoledì 28 ottobre 2009

Crema cotta - o budino? - con uvette e passito


Volevo partecipare al giochino di Paoletta ma non sapevo cosa preparare... Così una sera, mentre facevo la pizza ho approfittato di un poco di pasta lievitata per fare dei piccoli pasticci-focaccine con l'uva, ma il risultato non mi ha convinta: buoni erano buoni - infatti sono finiti subito! - però mancava qualcosa, qualcosa che ancora non ho identificato.
L'altro giorno, presa da una sfrenata voglia di qualcosa di dolce, mi sono messa a fare questa crema con la farina di riso (beh, venendo dalle risaie riso e farina di riso in casa mia non mancano mai e a volte quasi non so come usarla!), ed una volta finita, mentre appuntavo gli ingredienti per non dimenticarli (cosa che spesso mi capita!) mi sono detta: "ma sono gli ingredienti che ha dato Paoletta!". Ecco trovata quindi la mia ricetta per il suo giochino! Ok, manca il lievito ed ho usato due liquidi, ma le regole permettevano di togliere un ingrediente ;-)
Non sarà il massimo dell'originalità, con questo suo essere simil budino di riso tradizionale, ma sicuramente a casa è piaciuta molto - tant'è che mi sono ricordata di fare la foto dopo averne già assaggiato un cucchiaio!

Concludendo, non so se si era capito... con questa ricetta partecipo al giochino d'Autunno di Anice & Cannella

 Ingredienti:
300 g di latte
30 g di uvette
40 g di zucchero di canna
60 g di farina di riso
2 tuorli
20 g di burro
una tazzina di passito di pantelleria

Ammollare le uvette in una tazza di acqua tiepida per almeno 10 minuti. Sbattere i tuorli con lo zucchero, aggiungere la farina di riso e due cucchiai di latte in modo da sciogliere gli eventuali grumi formatisi; nel frattempo far scaldare il restante latte, senza farlo bollire, versarlo a filo al composto di uova, zucchero e farina, amalgamare e porre sul fuoco. Far cuocere per circa 10 minuti a fiamma bassa continuando a girare la crema per non farla attaccare. Passati i 10 minuti aggiungere le uvette strizzate e il passito, unire il burro e  far cuocere per un minuto ancora. Versare la crema nei pirottini leggermente imburrati, e far cuocere coperti a bagnomaria per circa 15 minuti. Far raffreddare e conservare in frigo fino al momento di servire.


martedì 27 ottobre 2009

Pranzo toscano con pappa al pomodoro


Prima di tutto: si dice pappa al pomodoro o pappa con il pomodoro? Piccolo dubbio che mi è venuto mentre scrivevo il titolo.
Ieri per la prima volta ho cucinato e mangiato i cavoletti di Bruxelles... infatti non mi ricordavo di averli mai mangiati. Con il gorgonzola non mi sono dispiaciuti, solo che preferisco in genere altri sapori, e poi, per dirla tutta, i cavoletti mi hanno provocato degli effetti collaterali piuttosto imbarazzanti ;-P
Oggi serve una zuppetta purificante, solo che guardando dentro al mio frigo non ho trovato nulla di diverso da cavoli e broccoli, verdure che mi piacciono ma che oggi vorrei evitare. Ma cosa scorgono i miei occhi laggiù?! Pomodori... perchè non provare una genuina pappa al pomodoro (o con il pomodoro?!). Problema: non l'ho mai fatta... Allora decido di cercare la ricetta sul blog di Paoletta, la trovo e ne seguo il procedimento - il secondo, quello che mette prima il pane.
Mi perdoni Paoletta e tutte le toscane che eventualmente leggeranno questo post, ma pur avendo seguito il procedimento più o meno alla lettera, rimango sempre una persona molto pigra e quindi ho usato delle dosi a caso, pomodorini interi e pane integrale bio in cassetta, non toscano e non raffermo. In compenso però ho gustato questa pappa - buonissima tra l'altro! - subito dopo aver mangiato dei crostini fatti con il patè di fegatini toscano doc, che una amica mi ha portato dalla Toscana: un gesto bellissimo e graditissimo!

Mi piace la Toscana e in generale la cucina toscana, spero di poterci tornare presto, almeno per un weekend quando questo periodaccio terminerà!

Colgo l'occasione per esprimere la mia indignazione per quello che è successo a Lydia, Adriano ed altri blogger, che hanno visto le loro preparazioni riproposte da persone che se ne sono assunte il merito e la paternità senza nessun diritto.  Certamente è disgustoso far passare la condivisione di una ricetta per quello che non è, ovvero un'appropriazione senza ritegno da parte di persone che in cucina ci stanno per motivazioni lontane dalla passione e dall'amore.

lunedì 26 ottobre 2009

Un pranzo del cavolo


Stamattina nei primi blog che solitamente apro per iniziare bene la giornata ho apprezzato un pensiero bellissimo, ovvero dedicare la preparazione del giorno a Sigrid, il cavoletto di Bruxelles più famoso d'Italia! Perchè? Beh, oggi esce ufficialmente il "Libro del cavolo", che pare stia andando a ruba, tanto da aver già intasato la rete del venditore - ovviamente la sottoscritta ha contribuito a questo intasamento virtuale!
Mi sembrava carino partecipare a questo odierno filone delle ricette del cavolo a modo mio... Forse è un segno del destino o chissà cos'altro ma l'altro giorno per la prima volta in vita mia - credo - ho comprato dei cavoletti di Bruxelles: quale migliore occasione per utilizzarli?!
Un mio piccolo e assolutamente poco originale omaggio a Sigrid e il suo Cavoletto di Bruxelles (... non avendoli mai cucinati prima ho rubacchiato un pò di idee dai vari blog, chiedo scusa!), il primo blog di cucina che ho aperto un giorno di non ricordo più quanto tempo fa per caso, il blog che mi ha ispirato molte volte, ancor prima di averne uno mio, il blog che mi ha aperto gli occhi su determinati abbinamenti  che mai avrei potuto immaginare, il blog di una persona che è riuscita a creare una professione da una passione, cosa in cui vorrei riuscire anche io!
Ingredienti, senza dosi:
cavoletti di Bruxelles
una manciata di castagne
gorgonzola
una manciata di pinoli
olio extravergine d'oliva, sale

Pulire i cavoletti e farli cuocere a vapore per circa 15 minuti; nel frattempo incidere le castagne e farle sbollentare per circa 30 minuti. Sistemare i cavoletti cotti in una pirofila, eliminare la buccia e la pellicina delle castagne e sbriciolarle sui cavoletti,regolare di sale,  unire dei pezzi di gorgonzola, pinoli, aggiungere un filo d'olio e farli passare in forno a 160° per circa 15 minuti.

venerdì 23 ottobre 2009

Ancora una torta, ma con le pere e lo zafferano


Sono un'inguaribile golosa... Nell'ultimo periodo continuo a sfornare dolci e dolcetti per la colazione appoggiandomi al valido pretesto che:
- "almeno so cosa c'è dentro, invece chissà che ci mettono in tutte le brioche e biscotti industriali!";
- "ecco, mi piacerebbe sperimentare questo abbinamento...";
- coccolo il mio compagno in un periodo per lui molto difficile (lavoro + preparazione all'imminente esame di stato!);
- passo le mie serate facendo qualcosa che mi piace davvero mentre lui nell'altra stanza studia.
Tutti motivi validissimi direi!
La settimana scorsa ho scoperto l'abbinamento pere e zafferano grazie alla torta fatta da Fragole a merenda, potevo non provare anche questa accoppiata che mi aveva tanto incuriosita? Assolutamente no...
Il mio risultato è una torta quasi rustica, con un sapore delicato e al contempo "casareccio", che se chiudi gli occhi (e tappi le orecchie) mentre la gusti ti sembra di essere in una cascina immersa nella natura in qualche zona di campagna... poi la tua fetta finisce, apri gli occhi e capisci che è ora di immergersi nel traffico cittadino per schizzare al lavoro :-(
Ingredienti:
80 g di farina di riso
150 g di farina 00
2 uova
100 g di zucchero di canna
mezzo bicchiere di latte
mezzo bicchiere di olio extravergine d'oliva leggero e fruttato
un cucchiaino scarso di zafferano
una bustina di cremor tartaro
due pere

Con una frusta sbattere le uova con lo zucchero per qualche minuto, aggiungere poi il latte e l'olio, le farine e il cremor tartaro. Amalgamare bene gli ingredienti per avere un composto liscio e senza grumi (se occorre aggiungere ancora poco latte), unire lo zafferano, le pere pulite e tagliate a pezzi, e versare il composto in una tortiera unta con poco olio e spolverizzata con della farina. A piacere spargere un pò di zucchero di canna sulla superficie (per avere la mia amata crosticina!) e far cuocere in forno già caldo a 180° per circa 40 minuti, controllando la cottura con uno stecchino.

giovedì 22 ottobre 2009

Zuppa di castagne, mele e farro


Ieri sera quando sono tornata a casa ero fradicia...
Sono uscita tardi dal lavoro, una pioggia senza tregua mi aspettava minacciosa e come mezzo di trasporto avevo solo la mia bici, risultato: sono arrivata a casa bagnata, infreddolita e affamata. Per fortuna sono previdente e avevo preparato questa zuppa da scaldare e basta... mi ha rigenerata - beh, non esageriamo!
Mentre ieri sera pedalavo cercando di spezzare la rigidità tipica dei jeans bagnati ho notato che non c'era proprio nessuno  in giro: locali chiusi, brera deserta, nessun tram all'orizzonte (questa cosa in effetti non mi ha proprio stupita!), poche persone sotto degli ombrelli multicolor nel buio di una sera piovosa coperta da una leggera foschia... Una Milano che non mi aspettavo proprio, ma della quale ho potuto godere in un certo senso, padrona delle strade e del suo silenzio rotto solo dalla pioggia che si infrangeva contro ogni cosa - me compresa.
Dopo questa riflessione, ecco la ricetta della mia zuppa salvatrice...
Ingredienti:
300 g di castagne
150 g di farro
una mela
una cipolla
una carota
sedano
olio extravergine d'oliva
sale
cannella

Incidere le castagne e sbollentarle per una decina di minuti; dopo la cottura sbucciarle eliminando anche la pellicina.
In una casseruola far soffriggere con dell'olio la cipolla, la carota e il sedano tritati, aggiungere le castagne pulite, la mela a pezzi, regolare di sale e coprire abbondantemente con dell'acqua bollente (o del brodo vegetale) e far cuocere per circa 20 minuti. Trascorso questo tempo aggiungere il farro precedentemente sciacquato più volte, aggiungere poca cannella e far cuocere per altri 20 minuti - se necessario aggiungere ancora dell'acqua o brodo.
Avrei voluto frullare la zuppa prima di aggiungere il farro ma me ne sono dimenticata, quindi ho frullato tutto alla fine, in modo da avere una zuppa grumosa.

mercoledì 21 ottobre 2009

Fettuccine con cascata di porcini



Perchè cascata? perchè qui ci sono più funghi che fettuccine!
Ad agosto c'erano i mirtilli, ad ottobre i funghi... Mio padre, dopo essersi dedicato ai mirtilli per tutto il mese di agosto, e dopo un leggero riposo settembrino (anche se a dire il vero a settembre più di una volta è andato a funghi), a ottobre passa le sue giornate di riposo lavorativo alzandosi all'alba per andare nei boschi, a funghi appunto.
Ricordo che quando ero piccola spesso andavo con lui, sapevo riconoscere tutti i funghi, avevo anche un tesserino di riconoscimento che mi permetteva di raccoglierli.. e ricordo che per ottenere quel tesserino mio padre mi aveva portato ad un corso in cui gli alunni erano tutti pensionati settantenni, ed io con i miei 6 anni abbassavo notevolmente l'età media. Poi con il passare degli anni, gli studi e il resto ho smesso di seguirlo, ed ora i funghi li mangio e basta, senza la minima fatica... Però, quando qualche anno fa ho voluto tornare lassù, nei boschi con il mio papà, è stata enorme la soddisfazione di avere scovato dei porcini da sola, senza alcun suggerimento!
Purtroppo ora sono rare le occasioni in cui riesco a mangiare funghi, non perchè mi manchino - anzi, mio padre mi riempie spesso di funghi secchi, freschi, ecc, ma perchè il mio compagno è intollerante, quindi devo approfittare delle rare occasioni in cui sono sola per cucinarmeli!

Ingredienti senza dosi:
fettuccine
funghi porcini freschi puliti (non lavati, mi raccomando!)
uno spicchio d'aglio
prezzemolo
olio extravergine d'oliva
sale

Mentre si preparano le fettuccine tagliare i porcini, soffriggere in una padella lo spicchio d'aglio e  un filo d'olio, aggiungere i funghi e farli rosolare per qualche minuto; regolare di sale, eliminare lo spicchio d'aglio e far cuocere per una decina di minuti. Quando le fettuccine saranno al dente scolarle, farle saltare con i funghi  aggiungendo del prezzemolo e servire a tavola.

martedì 20 ottobre 2009

Un abbinamento collaudato: torta pere e cioccolato con un pizzico di zenzero


Per il nostro giorno speciale il mio compagno mi ha chiesto di poter iniziare la giornata con "una morbida torta pere e cioccolato"... Richiesta esaudita con gioia - dato che anche io ho iniziato così la giornata... in fondo è il nostro giorno speciale, non solo il suo!
Il duo pere e cioccolato è noto: buono, godurioso, speciale... Io ho aggiunto anche un pò di zenzero, spezia che amo sia con le pere che con il cioccolato. A proposito di spezie: manca la cannella che nell'ultima settimana ha inviaso ogni mia preparazione... forse sto iniziando a guarire dalla mia dipendenza?!
Tornando a questa torta, che allunga la lista dei miei dolci light (o finti light) con olio e senza burro - a proposito, l'olio che sto usando è fantastico, davvero leggero e non si percepisce in alcun modo il classico sapore dell'olio extravergine (ovviamente questo è diverso da quello che uso per le ricette salate, ovvero un olio pugliese molto buono ed intenso),  c'è qualcosa di misterioso che la riguarda: che fine hanno fatto le pere? Si sono dissolte nella sua morbidezza cioccolatosa? Ai posteri l'ardua sentenza.

Ingredienti:
3 uova
100 g di cioccolato fondente al 70%
150 g di farina 00
100 g di zucchero di canna
25 g di olio extravergine d'oliva leggero e fruttato
mezzo bicchiere di latte
2 pere
zenzero in polvere - quantità a piacere
una bustina di lievito

Pelare le pere e tagliarle a pezzetti; in un pentolino portare a bollore dell'acqua aromatizzata con lo zenzero, versarvi le pere a pezzi e far cuocere a fiamma bassa per 5 minuti. Nel frattempo far sciogliere a bagnomaria il cioccolato; separare i tuorli dagli albumi, aggiungere i primi al cioccolato fuso, unire lo zucchero e montare con le fruste per qualche minuto; aggiungere poi il latte, l'olio e la farina setacciata con il lievito e amalgamare bene il tutto. Montare a neve ferma gli albumi ed amalgamarli delicatamente al composto. Scolare le pere dall'acqua aromatizzata, aggiungerle all'impasto della torta e rovesciarlo in una tortiera unta con un goccio d'olio e un pò di farina; far cuocere in forno già caldo a 180° per circa 40 minuti, controllando la cottura con uno stecchino

lunedì 19 ottobre 2009

Muffin mele, miele e cannella... ancora?!


Chiedo ufficialmente aiuto...
Ormai la mia mano non ascolta più i comandi che arrivano dal cervello (o che dovrebbero arrivare) e automaticamente si impadronisce della cannella e la svuota ovunque. Mia mamma ancora non sa di quest'ultima dipendenza ma, quando lo verrà a sapere (e succederà, prima o poi verrà a mangiare a casa mia e troverà il porta spezie pieno di vasetti vari contenenti prevalentemente cannella) penserà che sua figlia, la sua bambina che odiava la cannella, è stata rapita dagli alieni che le hanno impiantato un loro sofisticato aggeggio che la (mi=ì) porta ad avere bisogno della cannella per vivere... Ma quante volte ho scritto cannella in queste righe? Ecco, è più forte di me, ormai la mia mano cerca la cannella anche sulla tastiera del computer!
Questi muffins sono piuttosto cannellosi (ma dai?!) ed estremamente buoni e morbidi, un buon modo per iniziare la giornata o per fare un break pomeridiano insieme ad un buon tè!

Ingredienti per 15 muffins:
una mela
250 g di farina integrale
50 g di farina di riso
70 g di miele
un uovo
mezzo bicchiere di olio extravergine d'oliva leggero e fruttato
più o meno un bicchiere di latte
cannella
una bustina di lievito

In una terrina unire le farine, il lievito e la cannella - quantità a piacere;  in un altro recipiente amalgamare bene il miele con l'uovo, l'olio e il latte fino ad avere un composto liscio. Unire quest'ultimo (composto umido) al composto secco (quello con le farine), amalgamare il tutto piuttosto velocemente ed aggiungere in ultimo la mela senza buccia e tagliata a piccoli pezzi. Versare il composto nei pirottini riempiendoli per 3/4, aggiungere a piacere della granella di zucchero su ogni pirottino riempito e cuocere in forno già caldo a 180° per circa 20 minuti.

domenica 18 ottobre 2009

Chai tiramisù?!


Arrivo sempre all'ultimo momento. Da che mi ricordi è sempre stato così... quando ero una pendolare dovevo correre per riuscire a prendere il treno in tempo e le uniche volte in cui mi toccava aspettare il treno era perchè c'erano dei ritardi spaventosi. Così arrivo in extremis anche per partecipare al contest di Francescav.
Adoro il tiramisù classico ed in ogni sua variante, ma ammetto che questo chai tiramisù è stata un'intuizione dell'ultimo minuto, nata soprattutto per saziare la voglia di India che mi accompagna da quando ho finito di leggere il bellissimo Shantaram.
Oggi è un giorno speciale per me e il mio compagno, quindi volevo regalarci un dolce speciale: speziato, buono e particolare... forse anche vagamente afrodisiaco?! Con questo tiramisù intanto prosegue anche la mia voglia di cannella...
Bando alle chiacchiere, ecco il tiramisù con cui partecipo al contest di Francescav:


Ingredienti:
un uovo
3 cucchiai di zucchero
1 cucchiaio di farina
una bacca di vaniglia
una lattina di latte di cocco
100 g di panna fresca
savoiardi caserecci
chai tea (tè nero - chiodi di garofano - cannella - zenzero - cardamomo - poco pepe nero)
latte, mezza tazza

Preparare il chai tea: portare ad ebollizione dell'acqua con le spezie, far bollire per qualche minuto, poi aggiungere il latte e far sobbollire per 5 minuti circa, spegnere il fuoco e far raffreddare. Preparare la crema: far riscaldare il latte di cocco; sbattere l'uovo con lo zucchero, i semini della vaniglia e la farina, in modo da non avere grumi, e versarvi poi il latte di cocco a filo; mettere sul fuoco a fiamma bassa e continuando a mescolare far cuocere per circa 5 minuti. Far raffreddare la crema coperta da una pellicola. Montare la panna fresca ed unirla alla crema di cocco raffreddata con movimenti delicati, poi porre la crema in frigo per 30 minuti. Bagnare velocemente i savoiardi nel chai tea freddo e sistemare un primo strato nelle coppette, aggiungere un pò di crema e continuare ad intervallare savoiardi nel chai tea con la crema terminando con quest'ultima. Completare spolverizzando della cannella e conservare in frigo per almeno un paio d'ore.

venerdì 16 ottobre 2009

Pollo e zucca speziati



Mi piace il pollo ma a volte non so come prepararlo. Sarà per mancanza di tempo, per pigrizia (chi io?!?!?) o per chissà cos'altro, sta di fatto che se non vario un pò la preparazione mi stanco e finisce che non lo mangio più.
Così, mentre con occhio attento vagliavo tutte le materie prime presenti nella mia cucina buco e nella mia testa ripetevo a me stessa "no Gloria, basta pollo e peperoni, buono ma cambia un pò!", mi sono ricordata di avere delle piccole zucche portate direttamente dalla campagna.... "perche non provare?".
Mi piace la zucca ma nei primi, come crema o in qualche dolce, non avevo mai provato ad assaggiarla con nessun tipo di carne... Ma questa preparazione mi è piaciuta molto: il pollo era morbidissimo, la zucca strabuona, e il tutto profumava di spezie - tra cui la cannella. Ora è ufficiale, posso dirlo e scriverlo a chiare lettere: sono diventata cannella addicted.

Ingredienti:
metà* di una zucca piccola
500 g di petto di pollo
un vasetto di yogurt
curry
cannella
olio extravergine d'oliva, sale

Pulire la zucca, privarla della buccia e dei semi e tagliarla a pezzetti; tagliare a pezzi anche i petti di pollo e farli rosolare con un filo d'olio in una padella, aggiungere la zucca, un bicchiere d'acqua, le spezie - quantità a piacere, coprire e far cuocere per circa 15 minuti, controllando di tanto in tanto. Regolare di sale eversare lo yogurt, far cuocere per altri 5 minuti circa e servire a tavola.

Nota: non ricordo se ho messo anche uno spicchio d'aglio... memoria ballerina!

* con l'altra meta della zucca ho preparato una buona e semplice schiscetta: cous cous con feta e pezzettini di zucca grigliati.

giovedì 15 ottobre 2009

Zuppetta di carote, mele e feta


Stamattina mi sono svegliata con un pò di raffreddore e mal di testa, sembro quasi essere programmata con l'accensione dei caloriferi nel mio condominio! Sperando di non venire presa d'assalto da tutti i malanni che solitamente questo cambio di temperature mi provoca ho iniziato a bere i miei litri di infusi di rosa canina e di zenzero... sabato inizio il corso di giu gizu (lo so che non si scrive così... ma non so esattamente come scriverlo!!!) e devo essere in forma!
Questa zuppetta mi mette allegria, è colorata, buona e secondo me si presta bene anche ad essere consumata fredda... magari non oggi Gloria! Comunque anche calda è veramente buona e delicata... Anche qui ho messo un poco di cannella: aiuto, che mi sta succedendo?! Sto diventando cannella-dipendente?!

Ingredienti:
6 carote
2 mele
una cipolla piccola
feta
spezie (cannella, pepe bianco, zenzero e pepe)
olio extravergine d'oliva
fleur de sal

Pelare le carole e tagliarle a rondelle, tritare la cipolla, pelare la mela e tagliarla a pezzetti e versarli in una padella con un filo d'olio; successivamente aggiungere dell'acqua fino a coprire gli ingredienti, regolare di sale, aggiungere le spezie - tranne il pepe - e far cuocere per circa 30 minuti. A cottura ultimata assicurarsi che le carote siano tenere, quindi frullare tutto con il minipimer; aggiungere poi la feta a pezzetti, del pepe e un filo d'olio e servire a tavola.

mercoledì 14 ottobre 2009

Torta di mele profumate alla grappa


Ancora una torta con le mele. Il fatto è che ne ho veramente tante e in qualche modo dovrò pur mangiarle... e quale modo migliore se non una torta di mele a colazione?! Oltre alle mele avevo anche dei muesli da finire che supplicavano di essere mangiati in qualsiasi modo, quindi ho deciso di buttarli nella mischia!
L'idea della grappa è stata copiata da Sigrid: a casa mia non manca - a me piace l'odore ma non riesco a berla, ma ho qualche bottiglia per gentile concessione del babbo! - ed è veramente una genialata. La cannella invece... non so, fino a qualche anno fa la odiavo, ora invece mi piace un sacco abbinata a determinati alimenti, e nelle torte autunnali secondo me è una sorta di must... e poi con quell'odorino meraviglioso che esce dal forno, come non aggiungerla?!

Ingredienti:
2 mele
grappa qb
150 g di farina integrale
50 g di farina di riso
un vasetto di yogurt
mezzo vasetto di olio extravergine d'oliva leggero e fruttato
un uovo
160 g di malto di riso
50 g di muesli (i miei erano cereali misti con uvetta e mandorle tritate)
una bustina di lievito
cannella
un cucchiaio di zucchero di canna

Pulire le mele e tagliarle a spicchi sottili, coprirle con poca grappa e lasciare riposare per 20 minuti circa. Sbattere l'uovo con lo yogurt, aggiungere il malto di riso e l'olio e amalgamare; versare poi i muesli e le farine, il lievito sciolto in poca acqua e amalgamare fino ad avere un composto liscio; togliere le mele dalla grappa e unire la grappa all'impasto, aggiungendo della cannella. Versare il composto in una tortiera unta con poco olio e della farina, disporre le fettine di mela scolate dalla grappa, cospargerle con lo zucchero di canna e cannella a piacere e far cuocere in forno caldo a 180° per 45 minuti circa, o finchè non si è cotta.

martedì 13 ottobre 2009

Risotto mele e gamberi di fiume, con un tocco di sidro


Ultimamente la fotografia notturna sembra andare di moda da queste parti... Avevo pensato di non postare questa ricetta causa foto, ma questo risotto è piaciuto talmente tanto che ho deciso di postarlo comunque!
Avevo ancora dei gamberi di fiume già puliti in freezer, gli stessi della grande pesca di ferragosto, avevo delle mele, una bottiglia di sidro reduce da una vacanza - non recente pultroppo :( nelle Asturie, avevo molto riso (in fondo vengo dalle risaie!) e soprattutto avevo ospiti a cena, quindi ecco il risultato!
Era passato ormai un anno dall'ultima volta in cui avevo bevuto il sidro, e riprovarlo è stato strano (eh sì, oltre ad averlo usato in cucina poi l'ho anche offerto ad alcuni dei miei ospiti come aperitivo!)... devo ammettere che è stato più apprezzato nel piatto che nel bicchiere!

Ingredienti per 6 persone:
400 g di riso carnaroli
circa 50 gamberi di fiume
uno scalogno
una mela
2 bicchieri di sidro
bordo vegetale qb
burro

In una padella sfumare i gamberi *di fiume con circa un bicchiere di sidro, quando è evaporato del tutto spegnere il fuoco. A parte rosolare lo scalogno tritato in due noci di burro, versare il riso e farlo torstare per alcuni minuti, poi sfumare con un bicchiere di sidro. Aggiungere poco alla volta il brodo vegetale, continuando a curare il risotto - io ho aggiunto anche delle chele, per dare più sapore - a metà cottura aggiungere metà mela privata della buccia e tagliata a pezzetti; quando mancano 5 minuti alla fine aggiungere la restante mela a pezzetti e i gamberi. Mantecare con una noce di burro e servire a tavola.

*I gamberi erano stati scottati prima di essere congelati.

sabato 10 ottobre 2009

Mousse leggera al moscato e tarte tatin

Piccola trasgressione alla dieta delle 3D: d'altronde quando si hanno ospiti a cena si può anche fare un piccolo strappo alla regola, no?!
Beh, il mio strappo doveva limitarsi alla mousse light al moscato, poi però mentre nella cucina si spargeva questo buon profumino di moscato ho pensato che forse anche delle mele avrebbero potuto far parte del mio dessert, così, mentre contavo le mele presenti nel caos del mio frigo mi è caduto addosso un rotolo di pasta sfoglia, e si sa, quando sfoglia chiama, Gloria risponde!
Una nota: nonostante queste foto notturne per nulla belle, sia la mousse che la tarte erano buonissime e i miei ospiti hanno spazzolato via tutto, seguendo ovviamente il mio buon esempio :-)

Mousse leggera al moscato

Ingredienti:
170 g di yogurt greco
2 albumi
mezzo bicchiere di moscato - o poco più
2 cucchiai rasi di zucchero
1 cucchiaino di agar agar

In un pentolino scaldare il moscato con lo zucchero a fiamma bassa, aggiungere poi l'agar agar, già diluito in pochissima acqua e continuare a far scaldare il tutto a fiamma bassa per 5 minuti; nel frattempo montare gli albumi a neve ben ferma, aggiungere delicatamente lo yogurt e infine aggiungere l'intruglio al moscato. Mescolare delicatamente la mousse e tenerla in frigo fino al momento di servirla.


Tarte tatin

Ingredienti:
un rotolo di pasta sfoglia
4 mele
120 g di burro
100 g di zucchero

In una padella scaldare il burro e lo zucchero, aggiungere poi le mele pelate e tagliate a spicchi e far carammellare per qualche minuto. Imburrare il fondo di una tortiera, trasferirvi il composto di mele e caramello in modo da non lasciare spazi e ricoprire tutto con la pasta sfoglia bucherellata premendo bene ai bordi. Infornare in forno caldo a 180° per 25 minuti circa. Quando la tarte tatin è pronta farla raffreddare per qualche minuto, rovesciarla poi in un piatto di portata con un movimento veloce e sicuro (in modo che non si rompa). Servire tiepida con la mousse al moscato e se piace con una spolverata di cannella.

venerdì 9 ottobre 2009

Peperoni con ripieno di sarde saporite

Mi piacciono le sarde, sono pesci azzurri, ricchi di omega 3, quindi oltre ad essere buone fanno anche bene! E poi secondo me non sono nemmeno così difficili da pulire - cosa che non guasta mai! Sulla scia della mia dieta delle 3D ho pensato di cucinarle in un modo abbastanza leggero che si è rivelato essere anche molto buono e saporito.
Avevo ancora due peperoni in frigo che non sapevo proprio come cucinare, per tutta l'estate infatti ho mangiato peperoni in ogni modo: frullati, con la pasta, con il pollo, con altre verdure... mi mancava in effetti una preparazione con il pesce, e quindi ho approfittato della presenza delle sarde per liberarmi di loro - e per liberare uno dei "cestini" del mio frigo!

Ingredienti:
2 peperoni gialli (i miei erano un pò bassi e larghi)
400 g di sarde
una manciata di prezzemolo
un cucchiaio di uvette
un cucchiaio di semi di finocchio
un cucchiaio di pinoli
pangrattato - diciamo 30 g? non lo ricordo proprio, ma non era moltissimo
olio extravergine d'oliva, sale

Pulire bene le sarde eliminando la testa, le interiora, la coda, la lisca centrale e le squame; sciaquarle bene sotto l'acqua corrente e tagliarle a pezzettini sistemandole in una ciotola. Aggiungere poi il pangrattato, del sale, le uvette, i pinoli, i semi di finocchio e il prezzemolo e mescolare tutto bene con le mani in modo da avere un composto sodo e compatto. Lavare ed asciugare poi i peperoni, tagliare la calotta, eliminare i semi e gli eventuali filamenti; riempirli con il composto di sarde, sistemarli in una teglia e irrorali con un filo di olio e cuocerli in forno caldo a 200° per circa 20 minuti.

giovedì 8 ottobre 2009

Plumcake light di mele al profumo di cannella

Ci ho pensato molto... Non posso mollare solo dopo tre giorni la mia dieta delle 3D - non sono mai riuscita ad andare oltre al lunedì, mi sento soddisfatta di questa mia nuova tenacia dietetica! - però ho voglia di dolce... Voglio far colazione con qualcosa di morbido, potrò pur fare qualcosa che sia una giusta via di mezzo, no?! E poi la colazione è importante, con qualcosa di goloso si inizia meglio la giornata.
Vediamo un pò, cosa eliminare?! Faccio una breve lista e alla fine decido di eliminare burro, zucchero e uova... Devo dire che l'esperimento goloso light è riuscito, forse è un pò troppo poco dolce ma in fondo mi piace anche così... e poi ha un odorino buonissimo!

Ingredienti:
200 g di farina 0
100 g di malto di riso (aumentare le dosi se si vuole una torta un pò più dolce)
una bustina di cremor tartaro
una manciata di uvette
una mela
25 g di olio extravergine d'oliva leggero e fruttato
un vasetto di yogurt
cannella a piacere
un cucchiaino raso di zucchero di canna

Setacciare la farina e il cremor tartaro, aggiungere le uvette precedentemente ammorbidite in poca acqua tiepida; aggiungere il malto di riso, lo yogurt, l'olio e un pò di cannella e amalgamare il tutto - piccola nota: non deve essere un impasto fluido, ma piuttosto sodo. Sistemare il composto in uno stampo da plumcake unto con poco olio e leggermente infarinato, tagliare le mele a pezzetti e sistemare sopra al composto, premendo un pò con le dita, cospargere con pochissimo zucchero di canna e cannella e infornare in forno già caldo a 180 per circa 45 minuti (controllare sempre la cottura con uno stecchino).

mercoledì 7 ottobre 2009

Riso con spinacini novelli pestati e mandorle

Procedo con i miei propositi disintossicanti, depurativi e dimagranti - posso chiamarli i propositi delle 3D?! - con un'altra ricettina sana ed estremamente salutare, d'altronde cereali+verdure significa questo, no?!
Ovviamente, come il 99% delle mie preparazioni è anche veloce, e questo è uno dei motivi per cui ho deciso di modificare la descrizione di questo blog da cucina e altre passioni a pigrizia applicata ai fornelli... In effetti questa definizione mi calza a pennello!
In realtà non si tratta di un vero pesto ma solo di spinacini novelli e mandorle pestati nel mortaio, senza olio, aglio e altro... Da quanto ho acquistato il mortaio mi diverto un sacco a pestare di tutto (beh, non proprio tutto tutto!), mi sa che ho qualche pulsione repressa da sfogare!
Una nota: questo riso è anche un'ottima schiscetta!

Ingredienti per 2 persone:
150 g di riso
una decina di mandorle
degli spinacini novelli
olio extravergine d'oliva, sale

Lavare ed asciugare gli spinacini e pestarli nel mortaio insieme alle mandorle ed a un pizzico di sale. Nel frattempo lessare in acqua salata il riso al dente, scolarlo bene e condirlo con il pestato, aggiungendo un filo di olio.

lunedì 5 ottobre 2009

Spaghetti extra fast

Alla fine neanche nel fine settimana appena trascorso ho combinato nulla! Avevo delle idee carine da cercare di trasformare in preparazioni gustose ma la mancanza di tempo ha vinto... anche questa volta! Ecco l'unica preparazione uscita dalla mia mini cucina: classici spaghetti, veloci e molto saporiti.
La preparazione è così veloce che non occuperà più di due o tre righe: mentre si cuociono gli spaghetti far sciogliere tre acciughe nell'olio insieme allo spicchio di aglio, far insaporire poi aggiungendo dei capperi una scatoletta di tonno; saltare gli spaghetti al dente in questa salsina e aggiungere infine della bottarga. Più fast di così...

sabato 3 ottobre 2009

Il ciambellone sofficione

Ecco il ciambellone da colazione più soffice del mondo... o almeno del mio mondo!
Sono un pò particolare per quanto riguarda la colazione... magari poi non sono particolare ma semplicemente conosco persone "meno particolari" di me in questo senso. Da piccola non riuscivo a fare colazione, mi veniva la nausea al solo pensiero di mangiare qualcosa la mattina, riuscivo solo a bere il tè e a volte mangiare sotto tortura le classiche brioche tanto buone e salutari per i bambini, secondo la pubblicità... Durante il terribile periodo del liceo, in cui mangiavo qualsiasi cosa, non riuscivo a fare colazione per mancanza di tempo: alle 7.00 uscivo da casa per andare a prendere il treno e fisicamente non riuscivo ad alzarmi in tempo utile dal letto... la mia colazione si limitava ad un tè con dello zucchero. Dopo il liceo al tè si è aggiunto altro: fette biscottate con marmellata, tortine varie, biscotti... comunque mai latte, non riuscivo proprio a berlo, eccetto qualche mattina durante i week end. Da quando convivo le mie colazioni sono diventate sempre più corpose - anche grazie (o a causa?!) di torte e muffin che ogni tanto mi diletto a preparare - e addirittura riesco a bere il caffèlatte, ma solo in estate: chi me la sa spiegare questa cosa?! Estate a parte la mattina parto carica di buoni propositi ed energie con le mie mega tazze di tè, di orzo e a volte, di caffè americano - lo so, sono un'italiana indegna... Ho anche comprato la macchinetta apposita...
Tutta questa pappardella per dire che questo sofficissimo ciambellone fa iniziare bene la giornata accompagnato con qualsiasi bevanda!

Con questa ricetta partecipo al contest "Sunday Morning" di Jul's Kitchen in collaborazione con Macchine alimentari.


Ingredienti:
250 g di farina 0 manitoba
220 g di zucchero di canna
200 ml di creme fraiche
mezzo bicchiere di olio extravergine (io uso un ligure molto leggero e delicato)
3 uova
una bustina di lievito
40 g di cacao amaro
una tazzina da caffè di acqua
burro e farina per la tortiera

Con le fruste montare le uova e lo zucchero per qualche minuto, fino ad avere un composto spumoso, aggiungere poi la farina setacciata con il lievito, la creme fraiche, l'olio e l'acqua e amalgamare il tutto delicatamente per avere un composto liscio. Versare metà del composto nella tortiera imburrata e infarinata, aggiungere il cacao setacciato alla metà rimasta, amalgamare bene e versare infine nella tortiera. Far cuocere in forno caldo a 180° per circa 30 minuti, fare la prova dello stecchino, quando esce asciutto spegnere il fuoco, lasciare la torta nel forno spento per una decina di minuti e poi tirarla fuori e farla raffreddare.

venerdì 2 ottobre 2009

Verza e porri con zenzero e salsa di soia

Credo di essere entrata ufficialmente nel mio periodo orientaleggiante: ormai nelle mie preparazioni non mancano mai spezie varie e soprattutto salsa di soia... che tra l'altro devo assolutamente ricomprare!
Sono abituata a cenare sempre tardi, prima perchè uscivo io dal lavoro ad orari improponibili (quindi le mie cene erano più che altro a base di qualcosa che preparavo e surgelavo nel weekend e poi scongelavo e riscaldavo nel microonde - regalo scelto ad hoc per questo motivo, visto che ora non lo uso quasi mai!), ora perchè io ho degli orari abbastanza normali ma il mio compagno no, quindi quando posso lo aspetto, poi dopo le 22 mi scaglio sul cibo da sola! Ieri, abituata a non cenare almeno prima delle 21, ho fatto con calma... ho guardato la bella verza che giaceva nel frigo, l'ho lavata e poi le ho detto: "aspetta che tra poco ti trasformo in tanti involtini" e invece, suona il campanello. "Sono a casa!" "Ma come, così presto, sono le 20!?!" Lo so, non è un bel modo di essere accolti in casa propria dopo una giornata di lavoro, ma non ero preparata... e soprattutto i miei involtini di verza erano ancora solo un'idea! "Cos'hai preparato di buono? Ho una fame..." In quel preciso momento ho capito che gli involtini di verza sarebbero rimasti una bella idea. Così sono andata velocemente in cucina e ho iniziato a preparare la verza come la preparava spesso mio padre, prima che mi trasferissi portando con me la mia wok...

Ingredienti:
una verza
un porro
uno spicchio d'aglio
un pezzo di zenzero fresco
3 cucchiai di salsa di soia
olio extravergine d'oliva
sale

Sbucciare lo spicchio d'aglio, privarlo dell'anima e tagliarlo a striscioline sottili; tagliare allo stesso modo anche lo zenzero dopo averlo pulito (la quantità di zenzero dipende un pò dai gusti, io ho usato un pezzo poco più grande dello spicchio d'aglio). In una wok far soffriggere l'aglio e lo zenzero nell'olio; lavare la verza, tagliarla a listelle e unirla al soffritto insieme al porro finemente tagliato, a un bicchiere d'acqua, regolare di sale e far cuocere con il coperchio per 15 minuti circa. Controllare la cottura - non deve asciugarsi troppo - e aggiungere poi la salsa di soia, coprire ancora per qualche minuto e servire a tavola.

giovedì 1 ottobre 2009

Liquore verdolino - direttamente dalla terrazza

Ho già ampiamente descritto in un precedente post la mia incapacità innata di prendermi cura delle mie piante (e, dopo agosto, direi non solo delle mie!). Anche la lavanda che ha dato il nome a questo blog, ora sembra non farcela più... Breve introduzione necessaria per parlare di questo buonissimo liquore, creato nell'unico momento di beltà di alcune delle mie piante aromatiche che non ce l'hanno fatta e ora non ci sono più. Lodo me stessa per aver saputo usarle al momento giusto...
Questo liquore è un ottimo dopocena digestivo, fresco e pungente al punto giusto.

Ingredienti per circa 2,5 litri:
una bottiglia di alcol
la scorza di un limone non trattato
30 grosse foglie di basilico
25 foglie di salvia
400 g di zucchero
1,5 l di acqua

Lavare ed asciugare le foglie di basilico e salvia e metterle a macerare nell'alcol insieme all'alcol; conservare al buio per 20 giorni. Trascorsi i 20 giorni preparare lo sciroppo con l'acqua e lo zucchero, far raffreddare e unire l'alcol che nel frattemo sarà diventato verde- togliendo le foglie e la scorza di limone. Travasare in bottiglie di vetro e servire freddo da frigo.