lunedì 28 giugno 2010

Far breton per una festa!


Le sagre e le feste di paese mi sono sempre piaciute, forse perchè sono cresciuta in un paese di provincia, circondato da campagne e paesini più piccoli che approfittano della bella stagione per organizzare feste a base dei prodotti tipici. Ricordo che c'è stato un anno, molto tempo fa, in cui io e la mia famiglia andavamo spesso a queste feste - che dalle nostre parti possono essere tranquillamente chiamate "la festa della zanzara" dal momento che tu esci e ti diverti, ma le zanzare si divertono più di te a punzecchiarti! -  e ad ogni lotteria mio fratello e mio padre vincevano qualcosa.... quello è stato l'anno in cui abbiamo portato a casa 3 mountain bike! L'idea della sagra, o Festa del Cavolo mi è quindi piaciuta subito, poi certo - non posso non dirlo - anche i premi hanno il loro appeal :-)

La ricetta che ho scelto di fare, anzi di copiare spudoratamente dal libro di Sigrid è stata quella del Far Breton. I motivi sono vari:
_  mi ha sempre incuriosita questo dolce dalla consistenza di flan, che io adoro!
_ vorrei tanto andare in Bretagna (motivazione condivisa da molti credo!);
_ nella sua presentazione a questa ricetta Sigrid ricorda le sue estati in Bretagna... ecco, io in questo momento ho un assoluto bisogno di vacanza, di mare, di un buon libro a tenermi compagnia sulla spiaggia!
Quindi ecco ciò che ho fatto una volta fatto raffreddare il mio far breton: ho tagliato una fetta, mi sono sdraiata sul divanetto in vimini del balcone, ho chiuso gli occhi, cercando di non far caso alla rumorosa Milano che mi circondava, ed ho immaginato di essere su una grandissima spiaggia selvaggia... Poi un boccone di far breton e una pagina di un buon libro!

Dato che la ricetta è abbastanza semplice ho provato ad illustrarla totalmente attraverso qualche foto... Si sa, purtroppo non sono quella che si può definire una brava fotografa, ma mi sono comunque divertita tantissimo a fotografare ogni passaggio - anche se alla fine mi sono accorta che il mio spirito da regista cinematografico mi ha abbandonata: in fase di montaggio mi sono resa conto di non aver proprio fotografato tutto! La prossima volta dovrò fare una sorta di storyboard?!
Divertimento nella preparazione con annesse foto + relax totale gustando il preparato!





venerdì 25 giugno 2010

La pizza del papà a modo mio


Ecco cos'ho fatto ieri durante la partita, quando ho capito che non c'era nulla di interessante da vedere! Ho preparato l'impasto della pizza per la cena della sera... Meglio che quella partita oscena, no?!  Mi fa sorridere però il tricolore della pizza ;-)
In realtà faccio la pizza ogni settimana, semplice margherita o qualcosa di più fantasioso; eseguo gli stessi movimenti di mio padre, che fa una pizza fantastica (la mia pizza è buona ma non come quella di mio padre!), usando soprattutto il lievito di birra - ma prima o poi dovrò usare la mia pasta madre creata dal nulla mesi fa!  Non ho mai visto mio padre usare una bilancia o una tazza per calcolare le dosi, quindi anche le mie sono sempre a casaccio, per la pizza ho un'occhio molto allenato :-) Uso farina 0 mista a farina integrale, semplice passata di pomodoro fresco e mozzarella (o mozzarella di bufala!), et voilà, la mia pizza è servita!
Provo a convertire le mie dosi "ad occhio"

Ingredienti:
per l'impasto
700 g di farina 0
300 g di farina integrale
un cubetto di lievito di birra
4 cucchiai d'olio extravergine d'oliva
sale
200 g acqua tiepida (può servire più acqua, dipensa da quanto assorbe la farina usata)

per la preparazione
passata di pomodoro
mozzarella o mozzarella di bufala affumicata
basilico
olio extravergine d'oliva

Preparare l'impasto base: in un recipiente molto capiente far sciogliere il lievito nell'acqua tiepida, aggiungere il sale, l'olio e le farine e iniziare ad impastare energicamente per circa 10 minuti il tutto, lavorando energicamente l'impasto - qui solitamente mi sfogo e lo prendo a pugni ;) - fino a quando non si stacca completamente dalle pareti del recipiente. Formare poi una palla, ricoprire il recipiente con un panno pulito e far lievitare per almeno 2 ore e mezza in un luogo buio e tiepido.
Quando l'impasto è lievitato - dovrebbe avere raddoppiato le sue dimensioni - prenderne una parte e con le mani unte d'olio stenderlo bene in una teglia (solitamente io ungo un pò la teglia con pochissimo olio e un cucchiaino di pan grattato). Io con questo impasto ho usato 3 teglie rotonde di circa 25 - 30 cm di diametro.
A questo punto ci si può sbizzarrire con gli ingredienti; io ho spalmato un paio di cucchiai di passata di pomodoro regolata di sale, aggiunto la mozzarella di bufala affumicata a dadini - o la mozzarella classica, un filo d'olio, due foglie di basilico e ho messo tutto in forno caldo a 220° per circa 25 minuti.

mercoledì 23 giugno 2010

Torretta estiva di zucchine


Iniziano per me le settimane delle zucchine! In realtà sono già iniziate da un pò, ma inizio ad avvertirne la presenza poco discreta solo da qualche giorno.
I miei suoceri hanno una casa con della terra in Oltrepò pavese, e spesso evadono da Milano per raggiungere quei luoghi che secondo me sono davvero bellissimi! Mio suocero è un uomo instancabile e passa le giornate nella terra, lavorando sotto il sole o la pioggia per pura passione; quindi tutti i frutti che vengono da lì, oltre ad essere davvero buonissimi e pieni di sapore - fattore non trascurabile! - sono ancora più graditi! Il problema, se così devo chiamarlo, sono le quantità... Ogni lunedì il mio poco capiente frigo viene invaso dal raccolto del giorno prima, in queste settimane da zucchine appunto; fantastiche, ma dopo 2 giorni di cene a base di zucchine fatte in ogni modo non so più come cucinarle! Si accettano consigli....
L'altra sera però ho preparato una di quelle cenette che mi piace definire Fast&Good, veloci e buonissime. Ho preso in prestito, modificandola per pigrizia e mancanza di tempo, un'idea molto allettante che avevo visto da Alessia, usando il pane carasau, che è una piacevole scoperta in casa mia, di quelle del tipo "mai più senza", delle zucchine freschissime e tenerissime dell'orto e del formaggio tipo primosale di capra, gentile omaggio dell'amico "montanaro" di mio padre!

Ingredienti con dosi a piacere:
pane carasau
zucchine freschissime
pomodorini
formaggio tipo primosale (o scamorza, mozzarella, certosa...)
basilico
olio extravergine d'oliva
sale

Lavare le zucchine, asciugarle e grattuggiarle con una grattuggia a fori larghi, condirle poi con sale, olio e del basilico spezzettato. A parte tagliare anche i pomodorini ben lavati e condirli; in un altro piatto sistemare invece il formaggio tagliato a pezzettini. Direttamente nel piatto montare la torretta iniziando con un pezzo di pane carasau, distribuire sopra le zucchine, i pomodorini e il formaggio e così via, fino a quando si avrà la torretta (o la millefoglie) dell'altezza che si preferisce.

lunedì 21 giugno 2010

Muffin alle albicocche e fava tonka


Oggi non accennerò minimamente alla pioggia  se non in questa prima riga... Meglio parlare di come sono nati questi muffin!
Ieri pomeriggio, dopo i primi 15 minuti di una partita tremenda, mi sono alzata dal divano dicendo "devo impiegare il mio tempo in qualcosa di meglio: i muffins per la colazione di domani". Ovviamente ho avuto l'approvazione immediata da parte di Qualcuno...
Frugando nella mia dispensa ho trovato le fave tonka ordinate qualche tempo fa e ancora non utilizzate... O meglio, finora il loro utilizzo era stato solo di tipo olfattivo: aprivo il vasetto e annusavo un pò per sentirmi meglio (cosa che Qualcuno ha fatto ieri durante l'intervallo della partita!).  
L'abbinamento albicocca e fava tonka non è nuovo, l'avevo già letto anni fa dal Cavoletto... L'ho trovato davvero molto buono!

Ingredienti per 12 muffins:
300 g di farina
10 g di cremor tartaro
60 g di olio extravergine leggero e fruttato
100 g di zucchero di canna (aumentare le dosi se si preferiscono dei muffin più dolci, io per mio gusto sono sempre un pò tirchia di zucchero)
150 g di yogurt greco
230 g di albicocche
mezza fava tonka 
un uovo
Sbattere lievemente l'uovo con lo zucchero, aggiungere l'olio, lo yogurt e infine mezza fava tonka grattuggiata; unire poi le albicocche a pezzetti, la farina e il cremor tartaro setacciati ed  amalgamare fino a quando non si vredà più la farina: il composto sarà piuttosto grumoso. Riempire per 2/3 i pirottini con il composto e cuocere in forno già caldo 190° per circa 25 minuti, sfornare a far raffreddare su una gratella.

mercoledì 16 giugno 2010

Involtini di pollo alla lavanda e limone


Dopo un caldissimo sole ecco la pioggia... in un modo o nell'altro non sono mai contenta!
Tra gli impegni e un pizzico di svogliatezza non riesco a concludere molto ai fornelli, anzi, qualcosa ho anche fatto ma senza grandi risultati. Questi involtini - o fagottini - di pollo invece sono piaciuti, ed in più sono anche semplici e veloci da fare, cosa che non guasta mai! Inoltre l'uso della lavanda anticipa un'idea che proporrò tra qualche giorno, spero.
Oggi post brevissimo, tra poco devo uscire ad affrontare la pioggia ma prima devo fare il solito giro dei balconi alla ricerca di formiche superstiti... alla fine sono passata alla maniere forti (si legga: chimiche)!

Ingredienti:
500 g di petto di pollo a fette
un cucchiaio di fiori di lavanda biologici
un limone
olioi extravergine d'oliva
sale

Lavare ed asciugare il limone e grattuggiarne la scorza; unire la scorza del limone ai fiori di lavanda, aggiungendo un pizzico di sale. Battere le fette di petto di pollo (io ho saltato questo passaggio perchè non ho il batticarne!) e distribuire sulla superficie di ogni fetta un poco di fiori di lavanda e scorza sparsi, arrotolare ogni fetta su se stessa e richiudere con degli stecchini o con dello spago. Fare cuocere in una padella con un filo d'olio girando gli involtini su ogni lato, unire il succo di un limone filtrato e far cuocere ancora per una decina di minuti, finchè non saranno completamente cotti. Regolare di sale e servire a tavola.

martedì 8 giugno 2010

Pollo con pistacchi e ciliegie


Aspettando che la mia voce torni ad essere la stessa di sempre, la mia lotta alle formiche e al raffreddore prosegue senza sosta, in maniera estenuante, e io quasi non so più che fare soprattutto con le care formichine... a volte me le sento quasi addosso - lo so, sto degenerando! Mi muovo con circospezione in ogni angolo della casa, fissando il pavimento e aspettando di incorciare sul mio cammino una macchietta nera in movimento, ingegnandomi su come sconfiggerla... Ammetto di sentirmi un pò come Gargamella con i puffi! Io non vorrei essere costretta ad usare le maniere forti (si legga chimiche), però non so più come fare... Sfogo finito, rischio di diventare formicotematica.
Questi spiedini di pollo - in realtà ho fatto lo stesso piatto anche sotto forma di bocconcini! - sono nati dalla curiosità di provare un abbinamento già noto per i dolci, ciliegie e pistacchi, in versione salata, con il pollo, carne che si presta bene a tantissimi abbinamenti...  A noi è piaciuto molto! Come spesso capita in questo blog, la ricetta è così poco scientifica da non richiedere dosi particolari se non un buon occhio!

Ingredienti:
petto di pollo
pistacchi di bronte
ciliegie
olio extravergine d'oliva
sale

Tagliare a pezzetti il petto di pollo, condirlo bene con dell'olio e sale e farlo riposare per almeno 20 minuti; intanto in un mortaio pestare i pistacchi con forza bruta - o tritarli in un mixer! Passare i bocconcini di pollo nei pistacchi sbriciolati e infilzarli negli spiedini intervallando con delle ciliegie lavate e asciugate precedentemente. Cuocere in forno caldo a 200° per circa 15 minuti o in una piasta di ghisa per qualche minuto.
Se non si vogliono fare gli spiedini basta passare i pezzetti di pollo nel trito di pistacchi e cuocerli in una padella con le ciliegie fino a quando saranno dorati.

lunedì 7 giugno 2010

Marmellata di fragole e timo


Che weekend faticoso! 2 giorni pieni di influenza senza riposo... sabato al lavoro e domenica invece di riposare ho deciso di dare battaglia a tutti gli afidi e formiche che si erano depositate sulle mie belle piantine, risultato: di 8 piante se sono rimaste 4, il timo, un geranio, il gelsomino e la cara lavanda. Solo che la lavanda è quasi del tutto secca (come è possibile?!?) e nel gelsomino ho notato una colonia di formiche nella terra... come le elimino in modo naturale?? Sono molto abbattuta... Si accettano consigli di ogni genere, ne ho davvero bisogno!
Ma parliamo dell'unica pianta veramente sana rimasta incolume, il timo. Volevo fare una marmellata con il classico -beh, mica tanto classico dato che il rabarbaro non si trova così facilmente! - abbinamento fragole e rabarbaro, ma non avendo trovato il rabarbaro ho pensato di usare qualche rametto di timo...  Avevo adocchiato l'abbinamento timo e fragole da Elga qualche tempo fa in una bellissima crostata, devo dire che insieme sono formano un'accoppiata vincente!

Ingredienti per 2 vasetti:
750 g di fragole
qualche rametto di timo fresco
il succo di un limone
320 g di zucchero

Lavare bene le fragole, eliminare il picciolo, asciugarle e tagliarle in quattro parti; sistemarle in un recipiente capace ed aggiungere lo zucchero e il succo di limone e lasciare riposare il tutto coperto da una pellicola in frigo per qualche ora o meglio per tutta la notte. Dopo la macerazione le fragole saranno immerse nel loro sciroppo brillante: è il momento di versare tutto in una pentola e portare a bollore, dopo di che abbassare la fiamma al minimo e continuare la cottura mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno ed eliminando la schiuma che potrebbe formarsi, per circa 30 minuti; aggiungere le foglioline di timo ben pulite, frullare il tutto con un minipimer e rimettere sul fuoco per altri 10 minuti circa o finchè non raggiunge la giusta consistenza (si può fare la prova del piattino: mettere un cucchiaio di marmellata in una piattino, aspettare qualche secondo affinchè si raffreddi ed inclinarlo, se la marmellata scivola via significa che ancora non è pronta). Quando sarà pronta, versare la marmellata ancora bollente nei vasetti già sterilizzati, chiuderli e capovolgerli finche non si saranno raffreddati.

giovedì 3 giugno 2010

Cherry merry muffins


I muffins sono i classici dolcetti mi piace preparare... mi rilassano, la loro preparazione è quasi terapeutica per me!
Da piccola i miei genitori, tra le altre cose, mi regalarono una bambolina molto in voga in quegli anni, la Cherry Merry Muffin, che profumava di ciliegia e aveva una bellissima e profumata teglia di muffins... Adoravo quella bambolina, tant'è che è una delle poche che conservo ancora gelosamente nel mio armadietto a casa dei miei genitori (insieme alla mamma della Famiglia Cuore che mi regalarono a 5 anni, dopo il classico intervento alle tonsille!).
L'altra sera la suocera mi ha portato in dono un bellissimo cestino di ciliegie, tanto belle quanto buone: come potevo resistere alla tentazione di sfornare anche io i cherry muffins come la mia adorata bambolina?!

Ingredienti per 12 muffins:
180 g di farina
120 g di farina di mandorle
125 g di zucchero
10 g di cremor tartaro
una presa di fleur de sel
200 g di ciliegie
un uovo
80 g di olio leggero e fruttato
170 g di yogurt greco

In due ciotole dividere gli ingredienti secchi da quelli umidi: nella prima amalgamare la farina e il cremor tartaro setacciati con la farina di mandorle, lo zucchero e un pizzico di fleur de sel, nella seconda invece sbattere l'uovo con lo yogurt e l'olio. Pulire le ciliegie, metterne da parte alcune intere e snocciolare le restanti, tagliandole in 4 parti. Versare gli ingredienti umidi nella ciotola con gli ingredienti secchi e amalgamare bene - il composto non sarà fluido ma grumoso - e unire le ciliegie a pezzi. Riempire per 2/3 i pirottini, adagiare una ciliegia intera al centro di ogni pirottino e cuocere in forno già caldo a circa 200° per circa 15 - 20 minuti.