giovedì 31 dicembre 2009

Buon anno

Ed eccoci finalmente al 31 dicembre.
Saluto con piacere questo 2009 tanto strano e non particolarmente bello... Anche se in fondo ci sono state cose anche positive, a ripensarci oggi a mente fredda. Succede sempre così, bisogna vedere le cose da più prospettive, senza lasciarsi incatenare dai "se" e dai "ma"... è un pò la solita vecchia storia del bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno!
Aspetto di brindare al nuovo anno raffreddata e malaticcia, nel farttempo auguro ai miei fedeli 25 lettori (come quelli del Manzoni!) e a tutte le persone che visiteranno queste pagine virtuali un sereno 2010!

mercoledì 30 dicembre 2009

Vellutata di topinambur


Natale e la grande abbuffata sono passati, ora manca il cenone di fine anno... Ancora non sappiamo bene cosa si farà - in senso culinario - nel frattempo però dobbiamo iniziare a svuotare un pò il frigo!
L'ultima settimana è stata più che frenetica, Natale e S. Stefano a parte il lavoro mi sta tenendo lontana dai fornelli, ed in più ieri sera sono tornata a casa con un mal di gola tremendo (e dire che sono stata benissimo per tutto il giorno!)... Fortuna che sono stata previdente ed avevo preparato una vellutata veloce con i topinambur che stavano buoni buonini ad attendere il loro turno in frigo! Ho impreziosito questa vellutata con un cucchiaino di bottarga grattuggiata e l'ho trovato un tocco perfetto per i miei gusti...

Ingredienti:
300 g di topinambur
2 patate
uno scalogno
olio extravergine d'oliva
sale rosa

Con molta pazienza pulire i topinambur e le patate, tagliarli a piccoli pezzi e farli rosolare per qualche minuto in una pentola con lo scalogno tritato e l'olio; aggiungere poi tanta acqua bollente fino a coprire il tutto, regolare di sale e far cuocere per circa 30-40 minuti. Frullare finemente con un minipimer e servire a tavola con un cucchiaino di bottarga.

giovedì 24 dicembre 2009

Buon Natale


Gli ultimi giorni sono stati particolarmente impegnati, tra lavoro, regali, pacchetti, neve e biscotti!(vedi foto). Eccomi arrivata ormai quasi a Natale, quest'anno abbiamo scelto di festeggiarlo in un agriturismo con i miei genitori: nessuna mega tavolata con almeno 15 persone, nessun tipo di  traffico in cucina e soprattutto nessun lavaggio di piatti manuale (purtroppo non ho una lavastoviglie!). Sarà strano ma non per questo meno bello! Non vedo l'ora di rivedere la mia Penelope e darle il suo regalo, un osso che ogni Natale puntualmente lei scarta con i suoi dentini, tenendo il pacchetto tra le zampe! Non vedo l'ora soprattutto di passare una giornata intera con Robi, senza studio, lavoro e panni puliti da stendere...
Auguro a tutti quelli che passeranno su queste pagine nei prossimi giorni un felice e sereno Natale!

lunedì 21 dicembre 2009

Vellutata di porri e patate profumata al timo


Con queste temperature polari una buona vellutata è proprio quello che ci vuole! Anzi, per essere pignola questa vellutata è di qualche giorno fa, per stasera ho un buon brodo di pollo che lentamente sta cuocendo sul fuoco...
Oggi è stata la grande e unica giornata dei biscottamenti, purtroppo non trovo più la mia macchina fotografica e non sono riuscita a fare la foto poetica dello zucchero a velo che scende sui biscotti  con alle spalle la neve che scende sul mio terrazzo... però mi gusto lo spettacolo, cercando di dimenticare il fatto che domani dovrò uscire, rispolverando i miei stivali di gomma leopardati comprati l'anno scorso dopo la prima grande nevicata (erano gli ultimi rimasti!) e cercare di non cadere sulla neve...

Ingredienti:
3 porri
uno scalogno
6 patate
timo
olio extravergine d'oliva
sale
1,5 l di acqua bollente
100 ml di panna fresca

Affettare finemente i porri e trirare lo scalogno, farli rosolare in una pentola con un filo d'olio per qualche minuto; nel frattempo pelare le patate e tagliarle a fettine piuttosto sottili, versarle nella pentola e coprire con l'acqua bollente e regolare di sale. Far cuocere per circa 30 - 40 minuti a fiamma medio bassa, dopo di che frullare il tutto con un minipimer, rimettere sul fuoco aggiungendo qualche foglia di timo e la panna fresca; far cuocere per altri 5 minuti e servire calda a tavola.

venerdì 18 dicembre 2009

Mousse veloce di cioccolato e crema di pistacchio


Dopo una lunga serie di degustazioni di creme di pistacchio alla fiera dell'artigianato mi sono decisa a comprarne una, ovviamente quella che mi è piaciuta di più (anche se poi con tutti quei buoni assaggi la mia bocca non capiva più nulla!)! In realtà avrei voluto usarla per fare dei muffins (che strano, eh?!) ma poi, dato che in questi giorni invece dei muffin a colazione sto divorando fette di panettone al mandarino, ho desistito e ne ho usata un pò per fare un velocissimo e buonissimo dessert al cucchiaio, con soli 3 ingredienti.
Non ho usato zucchero perchè secondo me la crema è già abbastanza dolce ed inoltre il cioccolato fondente lo amo in versione nature, poi ovviamente ognuno secondo i propri gusti può aggiungerlo o no.

Ingredienti:
250 ml di panna fresca
80 g di cioccolato fondente al 70%
2 cucchiai di crema di pistacchio

Far fondere a bagnomaria il cioccolato, nel frattempo montare la panna e dividerla in due diversi recipienti: in uno aggiungere alla panna la crema di pistacchio, amalgamandola bene, e nell'altro versare il cioccolato fuso, sempre amalgamandolo bene alla panna.
Riempire le ciotoline con le due mousse e tenerle in frigo per almeno 4 ore.


giovedì 17 dicembre 2009

Semplicemente broccoli


Niente di nuovo dentro al piatto!
Solo che ci sono giorni in cui sono a casa e non ho molta voglia di cucinare per me sola a pranzo, magari perchè ho impiegato tutta la mattina a pulire e riordinare casa, stirare camicie e ritirare i panni stesi... ecco, se c'è una cosa che proprio detesto fare è stirare camicie, odio le camicie ma ogni settimana sono costretta a stirarne almeno 5! Appena avrò un pò di tempo voglio brevettare uno strumento in grado di far stirare le camicie senza troppa fatica da parte mia, beh insomma, una sorta di planetaria per le camicie!
Quindi poca voglia, poco tempo, dei broccoli dentro il frigo che lamentano di non essere stati ancora utilizzati ed ecco qui un semplice contorno, o buon piatto unico se mangiato insieme ad una porzione di riso bianco basmati! Dei broccoli cotti al vapore e poi saltati con un filo d'olio, uno spicchio d'aglio, un peperoncino intero e una manciata di pinoli ed uvette... giusto per completare l'ora di pulizia del frigo ho aggiunto una cucchiaiata di panna acida avanzata da non mi ricordo cosa! Niente di eccezionale ma sempre un buon modo di mangiare qualcosa di sano...

mercoledì 16 dicembre 2009

Anche casa mia profuma di natale...


Finalmente ieri sera ci siamo decisi e abbiamo iniziato ad immergerci nell'atmosfera natalizia.
Qualche giorno fa ho preparato questi biscottini appositamente per decorare il nostro albero di natale che dall'8 dicembre stava aperto in un angolo del soggiorno, completamente spoglio, così come la nostra voglia di iniziare a pensare a questo periodo di feste: tra le altre cose c'era ancora un'altra prova di esame per Robi, la terza, e quindi nessuno dei due aveva la testa adatta per immergersi tra luci, baci e abbracci augurali. Poi anche la terza prova è andata, e in attesa di conoscere il verdetto finalmente ci siamo decisi: manca poco a Natale, il settimo insieme!
Abbiamo così rispolverato le poche palline che comprammo l'anno scorso per il nostro primo natale in casa insieme e con i Beatles ed altre canzoni di John Lennon in sottofondo abbiamo iniziato le nostre decorazioni... Mi piace molto il nostro albero!
Per i biscotti ho praticamente copiato (con qualche modifica secondo le mie disponibilità) una ricetta di Alex.

ps: in una pallina c'è anche la mia immagine storta con la mia compattina in mano!

Ingredienti:
320 g di miele
80 g di zucchero
100 gr di burro
1 uovo
cannella, cardamomo in polvere, scorza di arancia essiccata e zenzero in polvere
500 gr di farina
un cucchiaino di bicarbonato di sodio

Scaldare il miele, lo zucchero e il burro in un pentolino finché lo zucchero non sarà sciolto; far raffreddare ed aggiungere poi l'uovo e le spezie, ed in seguito la farina setacciata con il bicarbonato. Impastare il tutto fino ad ottenere un impasto liscio e farlo riposare per almeno 4 o 5 ore a temperatura ambiente. Dopo il riposo stendere l'impasto a circa 5 mm di spessore e ritagliare i biscotti con le forme preferite, facendo un forellino con uno stuzzicadente se si vogliono appendere all'albero, come nel mio caso. Distanziare i biscotti tra loro e cuocerli in forno caldo a 160° per circa 15 minuti, senza farli scurire troppo, farli  poi raffreddare su una gratella e decorarli a piacere con una glassa. Io ho fatto una glassa con un albume, qualche goccia di succo di limone e dello zucchero a velo (non so quanto...solita dose "ad occhio"), ma devo migliorare notevolmente nella manualità delle decorazioni!

martedì 15 dicembre 2009

Orzotto 'nduja e pinoli


La settimana scorsa ho fatto un salto all'Artigiano in Fiera (o fiera dell'artigianato, come viene spesso chiamata!) e tra i miei acquisti spicca l'induja ( o 'nduja?!), la stessa che avevo già comprato e gustato l'anno scorso. Prima di ritrovare lo stesso stand ovviamente ho "dovuto" degustare vari assaggi di induja, intervallati da assaggi di crema di pistacchi  - lo so, sono un caso strano a volte - ma alla fine la mia ricerca ha dato buon esito!
E come uso l'induja? a volte la spalmo sul pane, a volte ci condisco la pasta... Oggi la uso invece per condire questo orzo cotto a mo' di risotto (io di solito invece lo butto in acqua bollente e lo dimentico fino a quando non è cotto, scolando poi l'acqua in eccesso)! Mi piace "l'effetto pinolo" mischiato all'orzo... Insieme si confondono ed ingannano la vista, però poi in bocca c'è la sopresa cucù, sono il pinolo non l'orzo!

Ingredienti:
160 g di orzo perlato
uno spicchio d'aglio
un cucchiaio di induja
una manciata di pinoli
olive
olio extravergine d'oliva, sale

In una casseruola scaldare dell'olio con uno spicchio d'aglio in camicia, aggiungere l'orzo e dopo circa 1-2 minuti aggiungere poco alla volta dell'acqua bollente salata, fino a portare l'orzo a cottura. A circa metà cottura aggiugere l'induja mescolando bene il tutto per amalgamarla all'orzo, a fine cottura aggiungere le olive e i pinoli e servire a tavola.

lunedì 14 dicembre 2009

Panna cotta alla zucca


Si preannuncia una settimana difficile e piena di impegni, ma la cosa peggiore per me è l'incertezza di quelle che saranno le prossime settimane: non so ancora quando dovrò lavorare, quando potrò ritagliarmi dei piccoli spazi da dedicare a me e ai miei cari... incertezza che mi rende anche leggermente nervosa!
Vabbè Gloria, fai tabula rasa di questo nervosismo e guarda positiva ai prossimi giorni.
Quando qualche giorno fa ho preparato la purea di zucca e ceci ho tenuto da parte qualche fettina della prima per provare a fare un dolce al cucchiaio con della panna che avevo in frigo già aperta. Ne è uscita questa panna cotta esaltata dalla dolcezza della cannella (mancava da un pò in effetti!).

Ingredienti - dosi non precise dato che ho usato prodotti non integri:
50 g di zucca a pezzi
latte qb
200 ml di panna fresca
un cucchiaio di zucchero di canna
un cucchiaino scarso di agar agar
una spolverata di cannella

In un pentolino far cuocere la zucca tagliata a pezzi coperta dal latte fino a quando la zucca non sarà tenera, aggiungere poi lo zucchero e frullare il tutto. Aggiungere la panna e riporre il pentolino sul fuoco, far cuocere a fiamma bassa per qualche minuto senza far bollire, spegnere poi il fuoco ed unire l'agar agar precedentemente sciolto in un cucchiaino di latte caldo. Versare la panna alla zucca in due ciotoline, spolverizzare con della cannella a piacere, far raffreddare prima a temperatura ambiente e poi in frigo per almeno 4 ore.

venerdì 11 dicembre 2009

Pasta con porcini e purea di stagione


Ultimamente quando mi vesto o mi vedo in qualche foto recente non faccio che lagnarmi per quei chili che invece di andarsene aumentano! Troppi dolci in effetti... a furia di coccolare Robi con il dolcetto e il muffin di turno non faccio altro che aumentare i miei salsicciotti. Quindi come correre ai ripari quando la casa è invasa da un sacco di cose buone - tra cui un buonissimo formaggio di una cascina che mio padre ci ha preso (che poi lui non ne prende un pezzo ma "solo" una forma intera!)?! Con una pasta che di leggero non ha nulla, ma è buona e di stagione!
Avevo preparato una purea di ceci e zucca per cena la sera prima, però visto che mi era piaciuta ho pensato di utilizzarne un cucchiaio avanzato anche per condire questa pasta...

Ingredienti - rigorosamente senza dosi o meglio "quantità a piacere":
pasta - formato a piacere
funghi porcini (i miei erano quelli raccolti da papà e surgelati)
mezzo peperoncino
uno spicchio d'aglio
ceci
zucca
2 foglie di alloro
olio extravergine d'oliva
sale

In una pentola a pressione cuocere i ceci con acqua e le foglie di alloro per circa 50 minuti dal fischio (i miei ceci non necessitavano di ore di ammollo), poi aggiungere la zucca tagliata a dadini, il peperoncino spezzato e continuare la cottura per 20 minuti circa (mi raccomando, prima di aggiungere la zucca togliere la pentola dal fuoco e farla sfiatare bene). Quando è pronto regolare di sale e frullare come si preferisce con un minipimer. Dato che ne serve veramente poca per la pasta la restante purea si può usare come zuppa, come "letto" per un filetto di pesce semplice, o per riempire un guscio di pasta brisè salata.
Cuocere la pasta, nel frattempo saltare in padella i funghi tagliati con uno spicchio d'aglio e olio per una decina di minuti, unire la purea e quando è cotta condire la pasta aggiungendo un filo d'olio.

giovedì 10 dicembre 2009

Mou muffins?


Eccomi tornata ai miei cari e vecchi fornelli.
L'ultima volta che sono andata a fare la spesa ho trovato un burro francese salato e, dato che come al solito quando faccio la spesa da sola compro anche le cose che Qualcuno giudica inutili, l'ho comprato. Non avendo avuto molto tempo per cercare qualcosa di originale per utilizzarlo mi sono fermata al primo spunto, ovvero un caramello mou al burro salato... Premessa: la prima e ultima volta che ho provato a fare un caramello - anni fa - ho bruciato un pentolino, e da quel giorno non mi sono più cimentata. Facendo una commistione tra varie preparazioni lette alla fine ho usato delle dosi a casaccio, ma il risultato è stato molto buono. Dopo aver assaggiato un pò di cucchiaini (un bel pò) ho pensato a come impiegarlo nel poco tempo che mi rimaneva prima di fiondarmi al lavoro... La mia idea geniale è stata quella di fare dei semplici muffins con un cuore di mou; essendo ignorante in materia ero davvero convinta che dentro il mio caramello mou sarebbe rimasto goloso e voluttuoso, cosa assolutamente impossibile. Il risultato sono stati questi muffin con la crosticina caramellata e un sapore buono e delicato, con il vago sentore di quelle caramelle mou che da piccola adoravo.

Ingredienti per 12 muffins:
400 g di farina
una bustina di cremor tartaro
90  di zucchero di canna
40 g di cacao amaro
un uovo
50 g di olio extravergine d'oliva leggero e fruttato
un bicchiere di latte

per il caramello mou:
 2 cucchiai colmi di zucchero di canna
6 cucchiai di panna fresca
30 g di burro salato

Preparare il caramello: mettere lo zucchero in un pentolino a fuoco medio finchè non inizia a colorarsi. Quando sarà color nocciola (non deve essere più scuro!) aggiungere poco alla volta la panna, lasciando cuocere a fuoco molto basso per un minuto circa, mescolando continuamente. Spegnere il fuoco, unire il burro e farlo sciogliere mescolando; deve essere morbido e denso allo stesso tempo. Lasciare raffreddare.
Preparare i muffin separando gli ingredienti secchi da quelli umidi: in una ciotola amalgamare bene la farina e il cacao con il cremor tartaro e lo zucchero; nell'altra ciotola sbattere l'uovo con il latte e l'olio. Unire gli ingredienti mescolando rapidamente.
Versare una parte dell'impasto nei pirottini, aggiungere poi un cucchiaino di mou caramello, coprire con un cucchiaio dell'impasto e completare con un altro cucchiaino di mou. Cuocere in forno caldo a 170° per circa 20 minuti.

mercoledì 9 dicembre 2009

Una serata con la P maiuscola


Un ponte non ponte. La mia assenza non è dovuta a giorni di relax in montagna o in qualche capitale d'Europa, semplicemente sono stata a casa, ho lavorato tantissimo, ed ho trascorso una serata bellissima e davvero particolare.
Il 7 dicembre c'è stata la serata inaugurale della nuova stagione Scaligera  - la famosa Prima - a cui ho partecipato anche io, non in veste di vip o invitata illustre - ovviamente - ma per "lavoro".
Dopo una mattina di intenso lavoro sono tornata a casa sotto la pioggia per cercare di darmi un contegno estetico adatto all'occasione: niente perle, perline e smeraldi, of course, solo un semplice vestitino nero, tacchi alti e un minimo di trucco. Inizia così la mia serata mondana della vita.

Dopo vari giri dell'oca intorno alle transenne, in bilico sui tacchi, camminando sul pavè bagnato, con un enorme cappello da rapinatore a coprirmi (proprio poco elegante) per non far diventare i miei capelli più crespi e vaporosi del solito, mostro il mio pass, cercando di destreggiarmi tra borsa, borsette e ombrello; arrivo così alla mia location lavorativa dove tutto è in fermento per le imminenti riprese tv. In buona compagnia inizio a vagare nel foyer, facendomi strada tra strascichi ingannevoli, pettinature vaporose che hanno contribuito ad aumentare il buco dell'ozono, volti rugosi e plasticosi e gente che ti butta a terra pur di riprendere il il vip o politico di turno... insomma, a mio parere un'esagerazione senza limiti! Inizia l'opera e sono ancora intenta a vagare per il teatro, crecando il modo di intrufolarmi in platea: niente da fare, bisogna aspettare il primo intervallo. Nel frattempo ogni tanto incrociamo il fotografo del teatro che tra un click e l'altro ai vip e altri ci scatta qualche foto, forse perchè impetosito dalla nostra scarsa resistenza sui tacchi?! Primo intervallo: eccoci in platea a camminare con disinvoltura tra volti noti, ma il nostro obiettivo è uno: vedere il collier di Marina Berlusconi, regalo del papi... Lo vediamo: accidenti! Cerco di non fare uscire dalla bocca tutto quello che mi sta passando per la testa in quel momento, potrei rischiare di essere portata via a forza dal teatro. Ancora il fotografo ed ancora qualche scatto, magari qualcuno ci scambia per l'ennessivo gruppetto di cantanti sfigate note solo ai teenagers. Nel frattempo vedo dietro a noi un noto stilista che secondo me mi guarda perplesso e disgustato, forse il mio semplice look non gli piace, in effetti ostento poco o niente a parte il mio sorriso, mentre secondo lui è giusto osare ed ostentare in queste occasioni. Ovviamente la cosa mi provoca un sorriso perfido. Inizio del secondo atto, riusciamo a rimanere nel fondo della platea, in piedi - più o meno - con i tacchi appoggiati su una mini discesa... Quel che vedo e sento mi piace molto ma non resisto più, le mie gambe stanno per cedere e quindi esco a rifugiarmi della mia location lavorativa. Dopo un mini riposo rieccoci in giro per il teatro, a farci foto e a farcele fare, finchè mentre posiamo ammiccanti davanti all'obiettivo fotografico ufficiale alle nostre spalle compare un volto televisivo noto, fasciata in un abito rosso di velluto, forse alla ricerca dei bagni... Ormai siamo troppo prese dalla nostra serata mondana e la invitiamo ad unirci a noi per una foto... ovviamente lei accetta. Basta, siamo stanche, tutto questo essere vip non fa proprio per noi - per me; certo è divertente fingere per una sera ma ora bisogna tornare con i tacchi per terra.

Cosa fanno 4 ragazze non vip in una serata mondana, dato che non possono assistere all'opera (ma poi, secondo me gran parte dei vip non sanno nemmeno cos'è l'opera a cui stanno assistendo, pensano solo a come farsi notare... quanto spreco!)?! Ovvio, pensano ai vari modi per intrufolarsi ai buffet dopo spettacolo.

Spettacolo finito, aspettiamo al cospetto di uno dei corazzieri l'uscita di Napolitano (ma quanto sono alti e impassibili i corazzieri?!), poi torniamo alla nostra location lavorativa, pronte al prossimo intrufolamento.
Ok, è il momento, andiamo: obiettivo è il buffet dei dipendenti dei teatro dietro al palcoscenico. Nel nostro tragitto troviamo a precederci il maestro Barenboim, quindi lo seguiamo. Eccoci. Breve discorso del sovraintendente Lissner, poi è il turno del maestro e infine della regista, che visibilmente commossa ringrazia per gli applausi che in quel momento sono numerosi.  Poi l'assalto al buffet, i piedi che non reggono più, una capatina nella scenografia dell'opera e via a casa. I miei piedi sono due zamponi, mancano solo le lenticchie a completare il quadretto.
Si è parlato molto di questa Carmen, di cui purtroppo non posso dire nulla dato che ne ho visto solo un piccolo pezzo. Sicuramente cercherò in ogni modo di riuscire a vederla, la voglia e la curiosità ci sono. Però ho trascorso una serata particolare, divertente e decisamente diversa dal solito... è ora di tornare ai fornelli, Gloria!

domenica 6 dicembre 2009

Lettera a Babbo Natale...


Caro Babbo Natale,
quest'anno non sono ancora entrata nell'atmosfera natalizia forzata così in anticipo dalle vetrine dei negozi e dalle pubblicità. Non so ancora come riuscirò a conciliare i miei biscottamenti regalo con i turni del lavoro, quando riuscirò a sistemare casa in modo da renderla più partecipe di questo periodo. So solo che da mesi aspettavo questo dicembre per chiudere un anno tanto strano e anche sfortunato.
Questa non sarà la solita letterina che ricevi ogni anno, con la lista delle cose che più vorrei... no, voglio solo renderti partecipe del fatto che questo natale per me sarà particolarmente significativo.
Ieri nel mio animo si è acceso un piccolo raggio di speranza, che mi ha fatto brillare gli occhi e che mi ha fatto provare un brivido d'orgoglio, cosa rara. Una notizia che non è nulla di eccezionale, ma che per me è la dimostrazione di qualcosa che aspettavo da anni e che ha iniziato tirare via quei granelli di polvere che in questi anni si erano accumulati su questa speranza. Mio fratello da 20 giorni non sta fumando e ha deciso di smettere. Che sarà mai?! Per me è tantissimo.

Il mio fratellino è un ragazzo difficile, problematico, con cui da sempre intervallo un non-rapporto a rapporti di odio e amore. Però credo che se oggi sono la persona che sono è anche grazie a lui, a tutte le difficoltà enormi che ha creato a me e alla nostra famiglia e che mi hanno fatto maturare, diventare più forte. Mentre io diventavo più forte però lui diventava più debole ed esposto, anche se credeva l'esatto contrario. Poi un giorno è stato raggiunto il punto di rottura e da lì è iniziato un lento, lentissimo processo di recupero di vita e di rapporti, che si manifesta oggi con questa scelta, che implica una voglia di cambiare e una grande forza volontà; che mi lascia intravedere un cambiamento tanto discusso e forse mai totalmente dimostrato prima.
Lo so, è una scelta da nulla per chi non sa, per me invece questa scelta è una notizia bellissima, che rende questo anno disastrato un anno importante che aspettavo da tempo.

Non servono le vetrine addobbate, le luci, le tue gigantografie attaccate sui mezzi, i regali, la voce di John Lennon che intona un "so this is christmas" di cui pochi capiscono il vero significato per vivere l'atmosfera natalizia, a volte è sufficiente poco, uno spiraglio di speranza è il regalo migliore che si possa donare: economicamente è ininfluente, ma costa molto a chi lo fa.
In conclusione caro Babbo Natale  ti confesso che non so cosa succederà domani, magari lui riuscirà a non toccare mai più una sigaretta, magari invece ricomincerà... Non lo so, ma il fatto di averci provato rende mio fratello il mio eroe oggi. Questo è il regalo che da anni ti chiedo e non ho mai ricevuto. Quest'anno finalmente è arrivato.

ps: mi fai sapere se devo far spazio in cucina per l'arrivo della planetaria?!

giovedì 3 dicembre 2009

Fave e borragine



Credo di aver bisogno di un minimo di depurazione, e non solo perchè tra poco ci saranno le grandi abbuffate delle feste e i vari biscottamenti e realizzazione di dolci vari da regalare... Ieri, mentre mi preparavo per andare al lavoro ho notato che quei chili in più che quotidianamente faccio finta di non vedere sono aumentati! Il problema è che molte delle cose che ho nell'armadio mi entrano a fatica creando uno stradevole effetto "salsiccia che sta per esplodere", quindi un pò di depurazione non può che far bene, anche al mio portafogli!
Questo piatto è un mio remake di un classico piatto povero, fave e cicoria, in mancanza di quest'ultima ho usato la borragine, pianta dalle molte proprietà. Quali? Beh, ha un azione antinfiammatoria, antipiretica, sostiene poi il sistema nervoso, è antidepressiva, aiuta a combattera i disturbi dell'insonni e migliora la memoria e i processi di apprendimento, inoltre ha proprietà diuretiche*. Una sorta di toccasana, no?

*Informazioni tratte dal Manuale pratico di rimedi naturali

Ingredienti:
200 g di fave decorticate
1 kg di borragine
uno spicchio di aglio
olio extravergine d'oliva
sale
peperoncino a piacere

Mettere in ammollo le fave per almeno 8 ore (io le ho lasciate in ammollo una notte intera). Dopo le ore di ammollo sistemarle in pentola  io ho usato quella a pressione) coprendole con due dita d'acqua regolando di sale; da quando inizia a fischiare abbassare la fiamma e calcolare 20 minuti di cottura; nel frattempo lavare la borragine e lessarla a parte; farla saltare poi con lo spicchio d'aglio, un filo d'olio e del peperoncino ed infine unirla alle fave cotte.

mercoledì 2 dicembre 2009

Scones cavolettiani che creano dipendenza


Sin da quando ho avuto tra le mani in libro del cavolo ho saputo che avrei fatto questi scones per primi. Quello che non sapevo è che ne sarei diventata dipendente.
Quando ho incontrato Sigrid qualche sera fa a Milano, con l'odore di prosecco tipico di chi ha bevuto parecchi bicchieri (mi vergogno un pò a dire quanti) e con la faccia di tolla simpsoniana tipica di chi in un dato momento non sa dire nulla di intelligente - mi sono sentita un pò Homer "presto dì qualcosa di intellingente altrimenti penseranno che sei stupido" "chi la fa l'aspetti" - le ho detto che avrei preparato una ricetta del suo libro per farmi perdonare dal mio ragazzo, irritato dal ritardo ad un altro appuntamento. Promessa mantenuta nei confronti di tutti ;)
Non avevo mai assaggiato gli scones prima, non so gli altri ma questi sono fantastici, tant'è che non riesco a smettere di mangiarli. Facili da preparare, veloci, buoni, anzi buonissimi, cosa chiedere di più? Forse un pò di fotogenia?! ok, non sono un mostro della fotografia ma questi scones sono proprio poco fotogenici... 
ho seguito la ricetta di Sigrid fedelmente (forse per la prima volta in vita mia!) ad eccezione delle quantità di uvetta, dato che non ne avevo abbastanza.

Ingredienti per circa 20 scones:
500 g di farina
110 g di burro di centrifuga
250 ml di latte
2 cucchiai di cremor tartaro
80 g di uvette
2 cucchiai di zucchero di canna
un cucchiaino di sale
un uovo

Setacciare la farina con il cremor tartaro, unire zucchero e sale e mescolare .Aggiungere il burro morbido a fiocchetti sbriciolandolo nella farina finché si assorba; unire l'uvetta e mescolare. Versare il latte al centro e, con una forchetta, mescolare lavorando poi l'impasto con le mani.
Stendere l'impasto a circa 3 cm di spessore e ritagliare gli scones con un coppapasta di circa 5 cm, sistemarli su una teglia tenendo una distanza di 2 cm tra uno e l'altro e spennelare la superficie di ognuno con un uovo sbattuto. Cuocere in forno caldo a 200° per circa 15-20 minuti, poi far intiepidire.
Nota: tiepidi sono eccezionali, ma anche il giorno dopo sono ancora buonissimi.

martedì 1 dicembre 2009

Torta salata con zucca, patate e verza


Gloria vs. verza 1 a 1.
Ogni tanto spunta in casa una bella verza dalla campagna, nonostante io provi in ogni modo a rifiutarla. Mi piace la verza, il problema è che mi dura sempre molto e finisco per mangiarla 2 o 3 volte a settimana mentre a me piace variare sia le preparazioni che le materie prime. Questa verza è arrivata giorni fa dopo la spesona settimanale, il frigo era quindi già pieno di altre cose e nonostante tutto lei è qui, a causa di un "la tieni in balcone".  In questo caso verza (o meglio dire, suocera) batte Gloria 1 a 0.
Ieri, mentre cercavo un modo di pulire il balcone inzozzato dalla pioggia (ma è solo il mio balcone che quando piove diventa un campo da calcio fangoso  con pezzi di intonaco caduti da chissà dove!?) ho visto un sacchetto appoggiato su un piano e dimenticato, l'ho preso e guarda un pò chi si rivede?! "Buonasera sig.ra verza, non starà più a prendere freddo, stasera la cucino per le feste..."
Avevo letto tempo fa su un libricino forse a casa dei miei genitori di un abbinamento verza, zucca e patate, e dato che mi ritrovo anche con due zucche ho approfittato dell'occasione per usarne una. Unico neo: ho ancora mezza verza in frigo, stavolta. L'ho detto che mi dura sempre un sacco!

Ingredienti:
un rotolo di pasta sfoglia (quando la farò io nevicherà!)
mezza verza
uno scalogno
4 patate
una zucca da circa 1,5 kg
olio extravergine d'oliva, sale

Pulire la zucca, tagliarla a dadini e farla cuocere a vapore per almeno 20 minuti. Pelare le patare, tagliarle a fettine e farle rosolare in una padella con uno scalogno tritato e un filo d'olio per qualche minuti; nel frattempo pulire la verza, tagliarla a strisce ed aggiungerla alle patate insieme a 2 bicchieri di acqua calda e cuocere per circa 15-20 minuti regolando di sale. Quando patate e verza saranno cotte e senza più acqua versarle in un recipiente insieme alla zucca, mescolare bene e versarle nella sfoglia già stesa nella tortiera. Cuocere in forno già caldo a 180° per circa 40 minuti.

Io ho usato un pò del ripieno zucca, verza e patate per condire del farro come schiscetta per il pranzo di oggi!