lunedì 31 maggio 2010

Apple lavender pie


La scorsa settimana è stata intensa ed in particolare un giorno, giovedì 27, è destinato a diventare una data importante nella nostra giovane famiglia. Il motivo? Una casa, che presto sarà nostra a tutti gli effetti! Sono euforica, aspettavamo questo momento da mesi, per non dire da più di un anno!
Il nostro sabato di progetti e frasi come "ma forse possiamo allargare la sala" oppure "la cucina mi piacerebbe così o forse così, ah no ecco...", nonostante un forte raffreddore, è stato allietato da queste piccole pie, che inizialmente Qualcuno nemmeno voleva... L'abbinamento con la lavanda a dire il vero non è nemmeno un'idea mia; Qualcuno ha notato infastidito la bottiglietta di sciroppo di lavanda che avevo preparato qualche tempo fa e mi ha suggerito di abbinarlo alle mele... Et voilà!  Queste piccole pie secondo me danno il loro meglio calde o appena tiepide, buonissime e profumate!

Ingredienti per circa 6 pie:
320 g di farina
140 g di burro (di cui 50 salato)
acqua fredda, pochi cucchiai
2 mele
3 cucchiai di sciroppo di lavanda
zucchero di canna
latte

Preparare la pasta brisè lavorando velocemente con la punta delle dita la farina e il burro freddo in modo da formare delle briciole, aggiungere poi l'acqua, pochi cucchiai alla volta e amalgamare in modo da avere un impasto compatto, avvolgerlo nella pellicola e farlo riposare in frigorifero per qualche ora.
Sbucciare le mele, tagliarle a fettine ed unirvi lo sciroppo di lavanda, mescolare bene e tenerle al fresco per almeno 20 minuti.
Togliere l'impasto di brisè dal frigo, appiattirlo e stenderlo con un mattarello; ricavare dei cerchi più grandi rispetto agli stampi da usare come base, foderare gli stampi (la pasta deve uscire un pò dallo stampo, mi raccomando!) e riempire con le mele alla lavanda. Ritagliare dall'impasto di brisè un altro cerchio, della grandezza dello stampo, sistemarlo sopra alle mele e unirlo bene con le dita alla pasta strabordante dalla base; praticare dei taglietti sulla superficie, spennellare con del latte e ricoprire con dello zucchero di canna, quantità a piacere*. Cuocere in forno già caldo a 180° per circa 25 minuti prima di gustarle.


* A me piacciono così, non troppo dolci, ma a piacere si può aggiungere dello zucchero anche alle mele con lo sciroppo di lavanda.

Nota: Queste pie possono essere riempite con la frutta e le spezie preferite.

mercoledì 26 maggio 2010

Cake salato con piselli e scamorza

 
Ci sono delle sere in cui finisco di lavorare a tarda sera, quando ci sono degli spettacoli in teatro. Solitamente in queste occasioni preparo qualcosa per cena già al mattino, un cake o una torta salata, in modo da riuscire a mangiare appena rientro a casa, altrimenti va a finire che: 1 - arrivo a casa; 2 - inizio a preparare qualcosa per cena; 3 - mentre cucino vengo assalita dalla fame e inizio mangiare pane e salame, abusandone come mio solito! 4 - quando è pronto a tavola ci addormentiamo. 
Ecco come è nato questo cake, sfornato poco prima di recarmi al lavoro, fotografato ancora caldo e leggermente fumante, divorato e subito finito la sera (ovviamente non l'ho mangiato tutto io!). Ho usato dei piselli della campagna del suocero e  riciclato un pezzettino di una scamorza affumicata non fantastica e a parer mio troppo salata che nessuno aveva il coraggio di mangiare... nel cake stava benissimo!
Nella ricetta non c'è il sale, in effetti non l'ho messo causa scamorza salata...

Ingredienti:
180 g di farina
un cucchiaio di lievito per torte salate
100 g di latte
100 g di olio extravergine d'oliva
150 g di piselli
90 g di scamorza affumicata
pepe appena macinato

Sbattere le uova con il latte e l'olio,  aggiungere poi la farina e il lievito setacciati, una macinata di pepe (eventualmente del sale) e amalgamare gli ingredienti in modo da avere un composto senza grumi; intanto tuffare per qualche minuto i piselli in acqua bollente, scolarli e passarli sotto il getto di acqua fredda, asciugarli ed aggiungerli al composto, unire la scamorza a pezzetti e versare il tutto in uno stampo leggermente oleato. Cuocere in forno già caldo a 180° per circa 45 minuti.

martedì 25 maggio 2010

Cheesecake anche per me!


Non so da dove cominciare... Casa mia è assediata da colori neroazzurri e rosa (le gazzette degli ultimi tre giorni!), prima di scrivere questo post in realtà avrei voluto sistemare un pò, ma dove metto questi inutili orpelli? Difficili scelte di una donna juventina che ha scelto un uomo interista...
Il weekend del mio interista è iniziato bene già venerdì sera, quando invitato a cena da amici ha potuto gustare una fantastica grigliata di pesce e deliziarsi con questo cheesecake che avevo preparato con cura. Erano mesi, anzi forse anni, che mi chiedeva di fargli un cheesecake e la sua attesa è stata ripagata!
Per la base ho preparato il giorno prima i graham crackers di Edda, sono davvero buoni anche soli o con un velo di formaggio spalmato sopra, così buoni da creare quasi dipendenza... Non ho modificato di una virgola la buonissima ricetta di Edda, ho anche acquistato la farina di quinoa per l'occasione, solo ho usato del burro salato invece che sale e burro e ho aumentato i tempi di cottura a causa del mio forno... Per la cheesecake invece mi sono lasciata ispirare dalle tante buonissime preparazioni che che ho visto nei vari blog negli scorsi giorni, prendendo qualcosa di una e qualcosa di un'altra, creandone poi una mia - credo e spero! Sicuramente è una ricetta che rifarò, magari preparandola con un giorno di anticipo...assicuro che il pezzetto avanzato il mattino dopo era ancora più buono!

ps1: gloria ritardataria, scopro ora che il bel contest di Imma, la regina dei cheesecake, è già terminato!
ps2: dubbio che mi perseguita da quando ho iniziato a scrivere questo post: si dice il cheesecake o la cheesecake??

Ingredienti:

per i graham crackers:
70 g di farina integrale
110 g di farina
60 g di farina di quinoa
110 di burro salato morbido
mezzo cucchiaino di bicarbonato
mezzo cucchiaino di cannella
un cucchiaio di miele d'acacia
60 g di zucchero di canna

per la base:
220 g di graham crackers
85 g di burro

per la crema:
250 g di ricotta di pecora
450 g di formaggio cremoso tipo Philadelphia
200 g di creme fraiche
145 g di zucchero
4 uova
la polpa di una bacca di vaniglia

fragole
zucchero, 3 cucchiai

Mescolare le farine con il bicarbonato e la cannella, a parte lavorare il burro con lo zucchero di canna e il miele montando il tutto finchè spumoso; unire poco alla volta le farine e amalgamare fino ad avere un composto omogeneo. Stendere l'impasto tra due fogli di carta da forno e ritagliare dei rettangoli, e dopo averli appoggiati su una teglia coperta da carta fa forno sistemarli in freezer per 20 minuti. Nel frattempo scaldare il forno a 170° e cuocere i crackers fino a quando non si imbruniscono (nel mio caso sono serviti circa 15 minuti),  e farli poi raffreddare su una griglia.

Preparare il cheesecake sbriciolando con un mixer o con forza bruta liberatoria i graham crackers e unirvi poi il burro fuso, amalgamando bene. Sistemare una tortiera apribile foderando la base e l'altezza dei bordi con della carta da forno (io taglio un cerchio e due rettangoli di carta da forno e li faccio aderire bene alla tortiera spennellando un pochino di burro per facilitarmi), versare i biscotti amalgamati al burro fuso nella tortiera e con il dorso di un cucchiaio premere bene per creare una base liscia e compatta; far poi risposare in frigo per circa 30 minuti. Lavorare la ricotta, il philadelphia e la creme fraiche con lo zucchero fino ad ottenere una crema liscia, unire poi una alla volta le uova sempre mescolando con cura e infine i semini di vaniglia. Togliere dal frigo la tortiera con la base di biscotti, versarvi sopra la crema e cuocere in forno già caldo a 160° per circa un'ora, a cottura ultimata i centro del dolce sembrerà ancora molliccio. Far riposare la torta nel forno spento per circa 30 minuti e poi farla raffreddare completamente prima di riporla in fresco nel frigo. Servire con frutta fresca o con quello che si preferisce, io ho usato una salsina fresca di fragole preparata facendo cuocere le fragole pulite e tagliate a pezzi con 3 cucchiai di zucchero per pochi minuti, poi frullate.

martedì 18 maggio 2010

Cake mele e vaniglia


Questo è uno di quei cake semplici e veloci, realizzato durante una serata tranquilla pensando alla colazione del mattino successivo. Onestamente, è il genere di cake che faccio abbastanza spesso, ma ci tengo a postarlo perchè fatto con pochi ingredienti e venuto davvero buono, morbido e un poco umido, come piace a me! Ho omesso volontariamente sia il burro che l'olio, sostituendoli - si fa per dire - con una vasetto di yogurt greco... il risultato mi ha sorpresa in positivo!

Ingredienti:
2 uova
120 g di zucchero
una bustina di lievito (non trovavo il mio amato cremor tartaro!)
200 g di farina
polpa di mezza bacca di vaniglia
2 mele
un vasetto di yogurt greco

Montare lo zucchero con le uova per circa 5 minuti con le fruste elettriche, fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso, aggiungere poi la farina setacciata con il lievito e amalgamare delicatamente gli ingredienti con una spatola; unire poi lo yogurt greco, la vaniglia e le mele pulite e tagliate a piccoli pezzi, tenendo da parte qualche fettina per disporla in superficie. Versare poi il composto (che non sarà affatto fluido ma piuttosto "corposo") in uno stampo appena imburrato - beh, qui mica potevo sostituirlo con lo yogurt!) e cuocerlo in forno già caldo a 170° per circa 45 minuti, controllando la cottura con la prova stecchino.

lunedì 17 maggio 2010

Seppie con patate e senape


Ieri è stata una giornata tranquilla e con il cielo azzurro, una di quelle giornate che aspettavo da tempo. Approfittando della mancanza di pioggia e della presenza del sole ho deciso di fare un giro in un vivaio, per dare un tono al piccolo spazio del mio terrazzino dedicato al verde. Dopo l'atroce "lavandicidio" dell'anno scorso ho voluto riporvarci, così ho acquistato una splendida pianta di lavanda che cercherò di non far morire... insomma, non posso mica non avere la lavanda in terrazza?! Al ritorno dal vivaio sono stata costretta a subire l'enorme inquinamento acustico causato dalla vittoria dell'inter... mi vergogno un pò a dirlo, ma il suddetto inquinamento acustico proveniva anche dalla mia macchina, dato che il compagno conducente è un interista sfegato... per fortuna che ho la lavanda a consolarmi! 
Per concludere in bellezza la giornata, dopo aver costretto l'interista gioioso a stirare le sue camicie - per la serie: sfoga in modo utile la tua felicità! - mi sono messa ai fornelli, cosa che non facevo da un pò, ed ho preparato questo piatto, che ricordo di avere adocchiato qualche tempo fa sfogliando una rivista , forse un donna moderna o un cucina facile, non ricordo dove... Molto buono e semplice!

Ingredienti:
2 grosse seppie pulite
5 patate novelle
uno spicchio d'aglio
una cipolla
un bicchiere di vino bianco
6 pomodorini maturi
un cucchiaio colmo di senape all'antica - quella con i semini
olio extravergine d'oliva
sale
timo

Tritare finemente la cipolla e lo spicchio d'aglio e farli soffriggere in una padella ampia con un filo d'olio; unire poi le patate private della buccia e tagliate a pezzettini, farle insaporire per un paio di minuti ed aggiungere poi le seppie tagliate a pezzi e fare sfumare con il bicchiere di vino. Proseguire la cottura per circa 15 minuti, aggiungendo se necessario poca acqua calda; unite poi i pomodorini lavati a tagliati a metà, la senape e proseguire la cottura a fuoco dolce per altri 10 minuti circa. Quando le patate e la seppia saranno cotti togliere dal fuoco, regolare di sale ed insaporire con del timo.

martedì 11 maggio 2010

Risotto agli asparagi e salvia


Ormai siamo a maggio inoltrato, ma io ho sempre freddo... però ieri due notizie mi hanno scaldato il cuore! La prima non è proprio una vera notizia... Si sa, io sono un pollice grigio topo per quel che riguarda tutto ciò che è verde: amo le piante e i fiori ma nonostante l'impegno riesco sempre ad ucciderli! Ieri però ho visto i primi fiori del mio gelsomino in balcone e mi sono emozionata! Per tutto l'inverno abbiamo pensato che il povero gelsomino fosse morto e invece lui ci ha sopresi. Ecco, quei fiorellini profumati mi hanno convinta che in fondo, nonostante il freddo e i miei calzettoni termici che ancora uso la notte, la primavera c'è - non ho capito dove, però lei c'è!
L'altra notizia invece è una bellissima notizia che ha forgiato un sorriso pieno sul mio viso, ovvero la visita di un'amica lontana e speciale che non incontro da 6 anni e che ad agosto verrà in Italia... Io già non sto più nella pelle! Aspettando Nikki e anche il raggio di sole che questa notizia mi ha fatto intravedere, ripiombo in questo freddo grigiore milanese. 
Nonostante la voglia di zuppette calde di ogni tipo non riesco a fare a meno degli asparagi: li ho aspettati con ansia per troppo tempo e questa finta primavera non riuscirà a farmi rinunciare a loro! Quando non si mangiano zuppe o udon caldi e piccanti quindi tocca a loro, protagonisti indiscussi del mio frigorifero nelle ultime settimane e anche dei miei risotti!

Ingredienti:
180 g di riso carnaroli
200 g di asparagi
5 foglie di salvia
acqua bollente salata
due noci di burro da centrifuga
mezza cipolla
un bicchiere di vino bianco
 
Pulire gli asparagi sotto l'acqua eliminando la parte bianca e legnosa; tagliare le punte e poi la parte più tenera del gambo a rondelle. Tritare la cipolla e farla rosolare con una noce di burro, unire gli asparagi e far insaporire per un paio di minuti; Versare poi il riso e farlo tostare, aggiungere in seguito il vino e farlo sfumare; quando sarà evaporato unire poco alla volta l'acqua bollente già salata  - o del brodo vegetale se si preferisce - mescolando solo di tanto in tanto in modo da non fare asciugare il riso durante la cottura.  A cinque minuti da fine cottura aggiungere le foglie di salvia pulite e tritate e in ultimo far mantecare con una noce di burro.

lunedì 10 maggio 2010

A B C ai fornelli

L'altro giorno Jacopo, un mio collega, si presenta da me con un foglio in mano e con il garbo di cui è dotato inizia a farmi una serie di annotazioni su una mia ricetta (una mousse al cioccolato).
"Vedi Gloria, le tue ricette non sono complete... qui tu scrivi montare gli albumi a neve ed io per poter fare capire di cosa parli ho dovuto fare delle ricerche!" Il buon Jacopo in effetti non ha torto, spesso tendo a dare per scontato che operazioni basilari come montare gli albumi o sciogliere il cioccolato a bagnomaria siano radicate in tutti noi, ma non è affatto così. Io per prima ogni giorno apprendo cose nuove prima sconosciute, spulciando tra i vari blog o leggendo la rivista del mese... Metodi o modalità che magari per qualcuno sono elementari ma che per me sono un nuovo mondo da scoprire.
Ho deciso quindi di creare una pagina che aggiornerò di volta in volta, una sorta di A B C dei fornelli, in grado di rendere un pochino più chiare determinate tematiche... Non ho la presunzione di essere scientifica ed esaustiva, insomma, io sono solo una pasticciona che procede per intuito ed esperienza! Con questa scusa sono sicura che scoprirò anche io qualcosa di nuovo e di utile, magari con l'aiuto di tutte le persone più esperte di me che vorranno correggere o aggiungere qualcosa per completare questa sorta di vocabolario.
Ammetto che questa idea mi emoziona - e già, lo so, sono una che si emoziona con poco! - e per questo ringrazio pubblicamente - e sentitamente - Jacopo!

venerdì 7 maggio 2010

Curry Udon


Da una ricetta primaverile o semi estiva ad una decisamente più invernale.
Ieri sera ho chiesto all'uomo di casa ancora in ufficio le preferenze per la cena, ricevendo questa risposta: "qualcosa di caldo...curry udon, curry udon, curry udon!" e non vado avanti...
Ci siamo innamorati dei curry udon qualche mese fa nel nostro bistrot di cucina casalinga giapponese preferito - è anche l'unico che conosciamo! - da quella volta ho provato a rifarlo spesso con risultati soddisfacenti, grazie alle mie pazze incursioni da Kathay e dal centro culturale giapponese che di recente ho scoperto proprio dietro a casa.

Ingredienti:
160 g di udon
1 l di brodo dashi
2 carote
un pezzetto di daikon
due cipollotti
200 g di petto di pollo tagliato a pezzettini
3 cubotti di curry medio piccante giapponese - si presenta con la forma più o meno simile ad una tavoletta di cioccolata!
olio extravergine d'oliva

Pulire e tagliare a piccoli pezzi delle stesse dimensioni le verdure, metterle in una padella capiente con il pollo a pezzi e 2 bicchieri d'acqua, e cuocere fino a quando le verdure saranno tenere e l'acqua sarà assorbita; preparare il brodo dashi - io ho usato le bustine di granulare che ho trovato da Kathay, ma in rete esistono molte ricette su come preparare il dashi a casa - e aggiungerlo alle verdure cotte, unire i cubotti di curry e mescolare il tutto facendo cuocere " la brodaglia" a fiamma bassa per almeno 15 minuti. Nel frattempo a parte cuocere in acqua bollente salata gli udon per il tempo indicato sulla confezione, scolarli e unirli alla "brodaglia" con il curry e servire a tavola. Se si preferisce avere una composto più denso, prima di unire gli udon, aggiungere in padella un cucchiaio di maizena sciolto in poca acqua - io ho fatto così!
Consiglio: mangiarlo sorseggiando del buon tè verde o meglio ancora Hojicha, un tè verde ma di colore marrone adatto ad essere consumato la sera per il suo basso contenuto di caffeina.

giovedì 6 maggio 2010

Cake asparagi e feta


Amo molto la feta, anche se Qualcuno non la gradisce molto, soprattutto se consumata nuda e cruda. In un cake o in un'insalata ben condita però va benissimo ;)
In questi ultimi giorni la pioggia incessante, oltre ad avere aumentato notevolmente la mia naturale pigrizia, mi ha reso un piccolo mostro, increspando i miei capelli in modo davvero indecente - ieri sera appena arrivata a casa ho avuto occasione di vedere lo stato pietoso in cui versava la mia chioma, quasi imbarazzante direi; stanotte mi sono alzata dal letto con due ghiaccioli al posto dei piedi ed ho pensato bene di mettermi dei calzettoni invernali per cercare di migliorare la loro situazione, poi ho iniziato a coprirmi a strati dato che la settimana scorsa ho avuto la brillante idea di cambiare il piumone invernale del letto con qualcosa di più primaverile, visto che la primavera sembrava finalmente essere arrivata. Ma dov'è finita ora?! Questo è un cake da mangiare seduti in un prato su una tovaglia a quadretti, non chiusi dentro casa con il forte rumore della pioggia come sottofondo!
A.A.A. cercasi disperatamente primavera.

Ingredienti*:
200 g di farina
un cucchiaio di lievito per cake salati
100 g di latte
100 g di olio extravergine d'oliva
3 uova
300 g di asparagi
80 g di feta
sale, pepe

In un recipiente sbattere le uova con l'olio e il latte, aggiungere sale e pepe e infine la farina setacciata con il lievito, amalgamando gli ingredienti fino ad avere un composto senza grumi. Nel frattempo sbollentare gli asparagi già puliti e privati della parte di gambo legnosa, scolarli e tagliarli a pezzetti; unire gli asparagi e la feta a pezzi all'impasto, versarlo in uno stampo da plumcake spennellato con dell'olio e leggermente infarinato, e farlo cuocere in forna già caldo a 180° per circa 45 minuti.

*Per le dosi e il procedimento ho liberamente scopiazzato da Virginia.

lunedì 3 maggio 2010

Insalata tiepida di ceci neri con scampetti e rabarbaro


O meglio, insalata di scampetti con ceci neri, data la enorme quantità di scampetti!
Avevo acquistato tempo fa i ceci neri da Angela, ma seppure incuriosita non li avevo ancora provati. 
L'altro giorno, approfittando di una raggio di sole, ho deciso di allungare la strada verso la fermata del tram e mi sono trovata davanti ad un fruttivendolo che esponeva dei bellissimi gambi di rabarbaro: era la mia occasione! Da tempo speravo di trovarlo per poterlo finlamente assaggiare, quindi sono entrata e l'ho acquistato. E i ceci neri?! Ora ci arrivo...
Una volta sul tram ho iniziato a sfogliare il nuovo numero de La Cucina Italiana che avevo preso dalla cassetta dell posta di casa prima di uscire, e sono stata subito attirata da un paio di ricette interessanti con protagonista il rabarbaro, quando si dice la casualità! Una in particolare aveva attirato la mia attenzione, un piatto di riso Basmati - credo - con rabarbaro e gamberi marinati con le spezie tandoori... lì si è accesa la mia lampadina: in freezer avevo degli scampetti che fino alla settimana scorsa vivevano felici nelle acque marine pugliesi, avevo i ceci neri che secondo me con gli scampetti potevano essere fantastici, e poi avevo il rabarbaro da provare. Arrivata a casa ho subito messo in ammollo i ceci neri...

Ingredienti:
250 g di ceci neri secchi
scampetti - o gamberi, io ho un pò abbondato e ne ho usati circa una ventina non sgusciati (per pura pigrizia)
un gambo di rabarbaro
uno scalogno
un cucchiaio di mix di spezie tandoori
sale
olio extravergine d'oliva

Mettere in ammollo i ceci neri per almeno 48 ore... l'attesa è un pò lunga ma ne vale la pena.
Trascorse le ore di ammollo sciacquare i ceci e cuocerli nella pentola a pressione - o in una normale pentola, aumentando però i tempi di cottura - regolando di sale, per circa 35-40 minuti dal fischio. Intanto in una ciotola aggiungere agli scampetti le spezie, mescolare bene e lasciare a riposo per almeno 30 minuti.
Pulire il rabarbaro sciacquandolo ed eliminando i filamenti esterni - come si fa con il sedano - e tagliarlo poi a listarelle piuttosto sottili lunghe circa 4-5 cm; in una padella far rosolare lo scalogno tritato con un filo di olio, aggiungere le listarelle di rabarbaro e continuare la cottura per circa 2-3 minuti, dopo di che porre il rabarbaro in un piattino e far cuocere gli scampetti marinati nella stessa padella per circa 5 minuti, aggiungere poi il rabarbaro e far saltare insieme il tutto per un minuto. Una volta cotti i ceci scolarli, unirli al resto e regolare di sale se necessario, aggiungendo un filo d'olio.
Una nota: al bando la pigrizia, così è buonissimo ma sono sicura che usando dei gamberi o degli scampetti già sgusciati il risultato potrebbe essere addirittura superlativo!