venerdì 29 gennaio 2010

Tartellette mirtilli e cioccolato bianco

 

Queste tartellette sono una variante della mia famosa torta lamponi e cioccolato, che l'anno scorso in questo periodo sfornavo a volontà. Mi è stata richiesta di recente ma mancandomi la confettura di lamponi ho creato questa variante, in attesa di rifare e postare l'originale!
Sono veramente goduriose, belle e buone... Io purtroppo non sono stata molto brava a spalmare la crema, anche a causa del mio essere sprovvista di cose basilari in pasticceria come la sac a poche, che credo sarà il mio prossimo acquisto!

Ingredienti:
250 g di farina
125 g di burro di centrifuga
120 g di zucchero
due cucchiai di Porto (io ho usato un ottimo Porto Vintage aperto l'altra sera!)
un uovo
acqua fredda qb
marmellata di mirtilli (fatta da mio padre con i mirtilli raccolti ad agosto)
200 g di panna fresca
100 g di cioccolato bianco

Impastare il burro tagliato a pezzetti con la farina, lo zucchero, l'uovo intero, il Porto e acqua sufficiente per avere un impasto omogeneo, dopo di che ricoprire la frolla con della pellicola e conservarla in frigo per almeno 30 minuti. Trascorsi i 30 minuti stendere la frolla e ricoprire degli stampini unti con poco burro (o anche uno stampo grande da crostata), sistemare un foglio di carta da forno sopra la superficie e mettere dei fagioli (per non fare gonfiare la frolla durante la cottura); cuocere in forno caldo a 170° per circa 10 minuti (15-20 per lo stampo grande), trascorso questo tempo togliere i fagioli e la carta da forno e completare la cottura del guscio per altri 5 minuti.
Far raffreddare i gusci e nel frattempo preparare la "ganache" facendo sciogliere a bagnomaria il cioccolato spezzettato; montare a neve la panna e unirvi il cioccolato fuso. Riempire i gusci di frolla con un cucchiaio di marmellata di mirtilli e finire con la ganache. Tenere in fresco per almeno 4 ore (meglio una notte intera).

mercoledì 27 gennaio 2010

Congratulazioni al mio Dottore Commercialista!


Oggi niente ricetta. Anche se ieri ho preparato una cenetta a base di pesce molto buona e veloce (della serie come preparare una cena romantica in 30 minuti), l'occasione era così importante che non mi è balenata nemmeno per l'anticamera del cervello di fare alcuna foto, di memorizzare mezza dose. Ieri sera bisognava festeggiare e quindi luci spente, una candela accesa sul tavolo, due flute (poi si sono moltiplicati!) pieni del migliore spumante italiano che io abbia mai assaggiato (e comprato!) e un professionista abilitato seduto davanti a me... Dopo mesi di sacrifici, nottate in bianco e zero vita sociale finalmente il traguardo è stato brillantemente raggiunto, ed io mi sento felice e soddisfatta come se avessi studiato e sostenuto io in prima persona tutte quelle prove. E soprattutto mi sento molto orgogliosa della persona che mi sta a fianco, che in questi mesi avrà pure perso ore di sonno, ma ha guadagnato sempre di più la mia stima ed ammirazione (oltre a qualche chiletto a causa mia!).

martedì 26 gennaio 2010

Il primo creme caramel al cocco non si scorda mai


Questo è il primo creme caramel della mia vita. Non intendo il primo creme caramel mangiato (seee!!!), ma il primo in assoluto preparato da me! Amo il creme caramel  - ok, in realtà amo quasi tutti i dolci e soprattutto quelli al cucchiaio - ma non mi ero mai cimentata nella sua preparazione ritenendolo troppo complicato. E invece l'altra sera, ho aperto il frigo con l'intento di preparare un dolcetto, dal momento che avevo un'ospite a cena, trovandovi sono latte e uova... Ho capito subito che era giunto il momento di fare il creme caramel: al cocco, dato che una lattina di latte di cocco non manca  quasi mai in dispensa. In realtà fare il creme caramel non è affatto difficile, anzi, ed inoltre è un successo assicurato dato che piace a tutti...
Avrei voluto agiungere qualche spezia, magari del cardamomo o della cannella, ma alla fine l'ho lasciato neutro, era comunque buonissimo e delicato! La prossima volta voglio provare a cuocerlo nella pentola a pressione con il cestello per la cottura al vapore... Ho una nuova pentola a pressione (quella che mi avevano dato i miei genitori era così vecchia che si è rotta quasi subito!) che voglio sperimentare!

Ingredienti per 6 stampini:
4 uova
2 dl di latte
4 dl di latte di cocco
140 g di zucchero di canna
2 cucchiai d'acqua

In un pentolino dal fondo spesso fare caramellare 80 g di zucchero con 2 cucchiai d'acqua a fuoco medio; quando il caramello è pronto versarlo negli stampini  e distribuirlo su tutta la superficie (fondo + pareti). Portare lentamente ad ebollizione il latte e il latte di cocco, dopo di che togliere subito dal fuoco e lasciare intiepidire; nel frattempo sbattere le uova con il restante zucchero, unire il latte mescolando con cura e versare il composto negli stampini con il caramello. Sistemare i creme caramel in una teglia riempita con cira 2-3 cm d'acqua e far cuocere in forno a 160° per circa 40 minuti, farli poi raffredare e conservarli in frigo fino al momento di servire.


lunedì 25 gennaio 2010

Cake integrale con pere e zenzero candito


Un altro cake adatto per la merenda  - o la colazione - che si accompagna bene con il tè.
L'idea era di fare un semplice cake di pere per utilizzare le solite pere che chiedono pietà dal fondo del mio bel piatto tunisino... poi ci si è messa la mia solita pigrizia, che mi ha convinto ad utilizzare solo la farina integrale già aperta pur di non fare due passi ed andare a prendere la farina bianca chiusa in dispensa. In ultimo avevo davanti agli occhi quel barattolino con i pochi rimasugli di zenzero candito fatto per le passate feste, e visto che zenzero e pere mi piace molto come abbinamento, ho pensato di aggiungere qualche pezzettino... una nota dolce e piccante allo stesso tempo! Ne è uscito un buonissimo cake, morbido e non troppo dolce, come piace a noi!

Ingredienti:
250 g di farina integrale
mezza bustina di cremor tartaro
150 g di latte
50 g di olio extravergine d'oliva (fruttato e leggero)
2 uova
110 g di miele
una pera
un cucchiaio di zenzero candito
un cucchiaio di zucchero di canna

In un recipiente sbattere con le fruste le uova  e il miele per qualche minuto, aggiungere poi poco alla volta la farina amalgamando bene con la spatola, unendo anche il latte e l'olio; per ultimo unire il cremor tartaro sciolto in poco latte, ottenendo quindi un composto liscio e abbastanza fluido. Aggiungere poi i pezzetti di zenzero candito e la pera a pezzettini, tenendone un poco da parte per la superficie del dolce. Versare quindi il composto in uno stampo unto con poco olio e cospargere parte della pera e dello zenzero rimasti in superficie insieme allo zucchero di canna; cuocere quindi in forno caldo a 180° per 35 minuti circa (controllare la cottura con la prova dello stecchino).

venerdì 22 gennaio 2010

Cosa fare con pochi spinaci avanzati...


Mi piacciono molto gli spinaci ma detesto il loro essere tanto voluminosi da crudi e spropositatamente poco voluminosi da cotti, essenzialmente per due motivi. Punto primo: per cuocerli devo arrampicarmi e cercare di prendere il pentolone enorme che sta nel ripiano più alto della cucina, cercando di evitare di farlo cadere. Punto secondo: una volta cotti mi sembrano sempre così pochi che per evitare di rimanere con una cena monoporzione cucino sempre altre verdure, che poi hanno la meglio sugli spinaci che inevitabilmente avanzano. Un pò come mi è successo ieri sera. Ho cucinato spinaci, broccolo romano e qualcos'altro ancora, convinta di offrire poco a tavola, e a fine cena mi sono ritrovata con una manciata di spinaci avanzati. E cosa posso fare con così pochi spinaci? Una torta salata? No, sono pochini per riempirne una in modo decente. Ci penserò.
Ora di pranzo, alla sottoscritta viene richiesto un piatto di pasta. Guardo in frigo e non ho molto, quindi inizio a pensare di fare una delle solite mie varianti di aglio, olio e peperoncino, un piatto sempre gradito in casa mia. Poi vedo loro, quella manciata di spinaci cotti che giacciono in quel misero contenitore, desiderosi di una fine degna. E allora ecco il condimento per la mia pasta: spinaci frullati con qualche nocciola tostata, due uvette ed un filo d'olio extravergine.
Una ricetta davvero originale, vero?! Beh, più che altro un'idea su come far fuori piccole dosi di avanzi. Perchè qui non si butta via niente!

giovedì 21 gennaio 2010

Mousse al cioccolato con limone e zenzero


Non ho mai realmente fatto una maratona, o uno sforzo fisico anche lontanamente simile (la mia carriera agonistica si è miseramente fermata alle staffette nei giochi della gioventù!) ma so che dopo un prolungato periodo di sforzi e sacrifici lontani dal comune, quando il traguardo è vicino possono succedere due cose: farsi sopraffare dalla stanchezza e volere mollare o stringere i denti e dare fondo a quella misera linea di resistenza che si crede di avere terminato e dar via allo sprint finale.  Questo è quello che sta accadendo in casa mia per questo malefico esame di stato: la stanchezza è troppa, la lucidità è appannata e gli umori sono simili a quelli dei bambini. Bisogna però cercare di non perdere la calma e andare avanti fino all'ultimo: in questo momento mi sento il classico esempio di coach che dispensa consigli saggi e veritieri. Cosa ci azzecca tutto questo con una mousse al cioccolato! Moltissimo... ok, è una cosa venale rispetto a tutto quello che questo sprint finale significa, ma diciamoci la verità, una piccola golosità a volte fa bene anche allo spirito, che poi è quello che ci condiziona le giornate (e le nottate!).
Questa è una mousse fresca e leggermente speziata, consiglio di provare questo abbinamento - senza esagerazioni di dosi, sennò diventa una cosa stucchevole! -  anche in una cioccolata calda...
Così, dopo aver proposto zenzero e limone per il pesce, eccomi a provarlo con il cioccolato.... il prossimo passo sarà con la carne?!

Ingredienti:
100 g di cioccolato fondente al 75%
mezzo cucchiaino di zenzero in polvere
2 cm di scorza di limone bio grattuggiata
3 uova

Far sciogliere a bagnomaria il cioccolato; nel frattempo separare i tuorli dagli albumi e montare gli ultimi  a neve. Quando il cioccolato sarà completamente sciolto unire lo zenzero e toglierlo dal calore, poi incorporare uno alla volta i tuorli. Unire in ultimo gli albumi montati e la scorza grattuggiata del limone; versare nei bicchierini e fare riposare in frigo per almeno un paio d'ore.

mercoledì 20 gennaio 2010

Orzotto scacciavampiri


Lo ammetto, nonostante la sua estrema semplicità questo non è un piatto per tutti!
Ieri, con la scusa di esami vari e giorno di riposo, sono tornata al paesello a trovare mamma e papà. Ogni volta che torno dai miei inizio a curiosare tra i miei "vecchi" oggetti, che a volte quasi stento a riconoscere come miei... è incredibile quanto la sola presenza fisica delle cose travisi la realtà! Mentre curiosavo mi sono imbattuta in un minuscolo libretto sullo zenzero che - ovviamente - non ricordavo nemmeno di avere... è così piccolo che era riuscito ad infilarsi tra le pagine di un altro libro! Dato che non potevo lasciarlo lì inutilizzato ho deciso di portarlo a casa con me - tanto è piccolo e uno spazio dove metterlo lo si trova facilmente ;-) - e ieri sera l'ho letto ben bene, meravigliandomi ogni volta sulle proprietà di questa strana radice che già uso abbastanza in cucina; tra le molte cose interessanti ho trovato qualche ricetta  in cui zenzero ed aglio vengono abbinati pesantemente: come potevo non provare questo connubio oggi a pranzo in versione semplificata!? tanto nel pomeriggio non ho particolari impegni...
Come dicevo non è un piatto per tutti, soprattutto per la presenza massiccia dell'aglio, ma a me quest'ultimo piace molto, e poi per giustificare la bontà del suo utilizzo potrei aggiungere che anche lui, come lo zenzero, ha varie proprietà benefiche: svolge azione antibatterica, regola la flora batterica e la pressione sanguigna, è un ottimo antivirale ed antidepressivo ed agisce sul sitema nervoso, contenendo ansie e paure.  Vi piace ma temete il classico alito post aglio?! Dicono sia sufficiente masticare qualche chicco di caffè... poi ci provo!

Ingredienti:
80 g d orzo perlato
2 spicchi d'aglio
2 cm di radice di zenzero
mezzo cucchiaino di curcuma
olio extravergine d'oliva
sale

In una casseruola fare tostare per qualche minuto l'orzo con un filo d'olio e uno spicchio d'aglio in camicia; Unire poi poco alla volta acqua bollente salata sufficiente alla cottura. Nel frattempo pelare la radice di zenzero e grattuggiarla, grattuggiare anche l'altro spicchio d'aglio ed aggiungere le due poltiglie all'orzo  a metà cottura insieme alla curcuma. Completare la cottura e servire a tavola.

martedì 19 gennaio 2010

Cake alla crema di mandorle e profumo d'arancia


Questo è un cake un pò diverso dal solito, ma di cui mi sono subito innamorata! Non è il classico cake stramorbido, sofficissimo - con questo non voglio assolutamente dire che sia duro come un saso, anzi! - che quasi si scioglie in bocca... Non so perchè ma mi ricorda qualcosa di tipico della pasticceria secca. Lo trovo perfetto con il tè, nero magari:  ha quella consistenza asciutta che non aspetta altro se non di essere inzuppato in un buon tè caldo, sprigionando così i suoi sentori. E poi anche all'apparenza ha quell'aspetto rustico che a me piace molto...

Ingredienti:
3 uova
35 g di olio extravergine d'oliva
65 g di zucchero di canna
160 g di farina
10 g di cremor tartaro
un cucchiaio di crema di mandorle
scorza grattuggiata di mezza arancia 

Separare i tuorli dagli albumi e montare i primi con l'olio e lo zucchero fino ad avere un composto spumoso; aggiungere la crema di mandorle e la scorza d'arancia grattuggiata; unire poi la farina setacciata con il cremor tartaro e in ultimo gli albumi montati a neve. Amalgamare bene il composto, versrlo in uno stampo ricoperto da carta da forno e cuocere in forno caldo a 170° per 30 minuti circa.

lunedì 18 gennaio 2010

Trota al cartoccio con limone e zenzero


Chissà perchè basta una serata tra amici o una festa di compleanno e la dieta forzata inizia a cedere... non troppo alla fine, soprattutto se hai un controllore a fianco - fortuna che sabato sera giocava l'Inter, così ho approfittato della distrazione del controllare per mangiare una fetta di torta... d'altra parte sarebbe stato scortese rifiutare una fetta di torta di compleanno, no?!
Manca una settimana esatta alla fine di questo periodo... si può dire che a casa mia il nuovo anno inizierà martedì prossimo, quando forse questo esame di stato - mio solo per proprietà transitiva - sarà archiviato (bene speriamo!). Già mi pregusto i due giorni - il tempo è sempre tiranno! - che trascorremo fuori Milano, in Toscana presumibilmente, terra che adoriamo. Si accettano suggerimenti per un weekend all'insegna del relax e della buona cucina!
Nell'attesa, ecco un piatto leggero, sano e gustoso, che ha accolto grandi consensi in casa. Non mangiavo una trota da tantissimo tempo e devo dire che non la ricordavo così buona e carnosa. La consiglio, naturale o con un minimo di sapori come nel mio caso! C'è però un altro motivo per cui vado fiera di queste trotelle... dopo la cottura le ho sfilettate io! Ok, nulla di eccezionale, ma di solito aspetto che  qualcun'altro lo faccia per me ;-)

Ingredienti:
3 trote iridea
 un limone bio
radice di zenzero, circa 2 cm
prezzemolo
sale
olio extravergine d'oliva

Tagliare a pezzetti la scorza di un limone (o grattuggiarla) e amalgamarla con lo zenzero fresco pelato e grattuggiato e del prezzemolo tritato. Pulire le trote ed eliminare le interiora, dopo di che, riempire la pancia con due fettine di limone e il composto di scorza, zenzero e prezzemolo; sistemare ogni trota su dei rettangoli di carta da forno, chiuderli bene in modo da lasciare un pò di spazio tra la carta e il pesce e cuocere in forno caldo a 180° per 20 minuti circa. Servire il pesce -  pulito - con del sale ed un filo di olio a crudo.


venerdì 15 gennaio 2010

Variazione di pasta alla carbonara "in fiore"


Sono sempre in quel giusto mix di ritardo e puntualità, vale a dire che arrivo sempre all'ultimo momento. O non proprio, dato che il contest scade alle 24:00 ed in fondo mancano ancora delle ore alla scadenza!
La mia dieta "forzata" non mi ha certo aiutata nella scelta del mio piatto per il contest Post@ la past@, anzi, tutte le idee che avevo sono state scartate senza pietà... Però adoro la pasta e non potevo non fare nulla per questo bel contest...quindi mi si è accesa la lampadina ed ho deciso di reinterpretare a modo mio un grande classico come la pasta alla carbonara, tralasciando gli elementi più gustosi dal mio piatto, con grande approvazione del critico bacchettone che mi siede davanti tutte le sere a cena!
La foto sicuramente non vincerà alcun premio, un pò perchè è oggettivamente brutta e slavata, senza alcun cenno di colore che quasi la fa sembrare un pò triste,  un pò perchè è uno scatto notturno fatto in fretta e furia,  dato che il piatto ricco non era il mio "qualcuno" lamentava di avere dolori lancinanti per la fame, ed io ero già stanca della lagna quando la pasta era ancora in pentola... Che poi di solito non mi impegno granchè con le foto - e direi che si vede - ma almeno un pochino di concentrazione serve!
Dicevo di questa variazione della carbonara... La carbonara è uno di quei piatti che ho sempre adorato, in tutte le salse (letteralmente): classica con i tuorli, pesantuccia ma tanto buona con la panna, oppure peso massimo delizioso con un mix di panna e tuorli; guanciale o pancetta... mmm, che voglia! Questa volta invece niente tuorli nè panna, ma una crema di cavolfiore mixata a del pecorino romano dop con pancetta (non ho trovato il guanciale!). Io mi sono limitata alla crema di cavolfiori, ma garantisco che il mio più feroce critico ha molto apprezzato questa variante in versione completa! Visto che di variazione si tratta ho variato anche il classico formato di pasta...ho usato le sigarette ziti, che hanno assorbito bene crema quella gustosa cremina.

Per la cronca, con questa ricetta partecipo al contest di Tzatztki a colazione in collaborazione con pasta Garofalo Post@ la past@ 


Ingredienti:
200 g di sigarette ziti
2 fettine di pancetta fresca
100 g di cimette di cavofiore
due cucchiai di pecorino romano dop
una macinata di pepe
sale
olio extravergine d'oliva

Mentre si porta a cottura la pasta lavare il cavolfiore, e farlo cuocere a vapore finchè non sarà tenero; frullarlo poi con due o tre cucchiai dell'acqua usata per la cottura a vapore. Unire poi il pecorino e il pepe appena macinato (se si ritiene necessario regolare anche di sale)e mescolare bene con una forchetta in modo da avre una crema liscia. Tagliare a listarelle la pancetta e farla friggere in una padella con un filo d'olio finchè il grasso non si trasparente e le listarelle croccanti, togliere quindi dal fuoco e fare intiepidire.
Appena la pasta è cotta al dente scolarla e unirla alla crema di cavolfiore e pecorino, facendola saltare per un minuto in una padella, unire poi la pancetta e servire a tavola, magari aggiungendo un'altra macinata di pepe.

giovedì 14 gennaio 2010

Panna cotta in rosa


In realtà questa panna cotta risale a qualche mese fa. L'avevo preparata un pò per caso - se non ricordo male prendendo spunto da Cucina Naturale -  e poi era rimasta dimenticata tra le bozze. La posto oggi perchè  mi sono appena ricordata che domani scade la bella iniziativa di Sara Un tocco di rosa in cucina, a qui tengo partecipare.

Ingredienti:
250 ml panna fresca
una barbabietola piccola
due cucchiai di miele d'acacia
un cucchiaino di cannella
un foglio di gelatina
una manciata di mandorle

In un pentolino far scaldare a fuoco basso 2 bicchieri d'acqua con la barbabietola a pezzi e un cucchiaio di miele senza mai raggiungere il bollore, per almeno 5 minuti, poi spegnere ed eliminare i pezzi di barbabietola (io li ho mangiati così, conditi con un pò di cannella). Unire allo sciroppo colorato rimasto la panna fresca e far scaldare a fuoco basso senza raggiungere il bollore per qualche minuto, poi aggiungere la gelatina strizzata -  precedentemente fatta ammollare in acqua fredda per una decina di minuti -  e la cannella, mescolare e versare il composto nei bicchierini.  Far raffreddare e conservare in frigo per almeno 4 ore. Al momento di servire aggiungere in superficie delle mandorle tritate passate nel restante miele.

mercoledì 13 gennaio 2010

Semplicemente risolatte


In questi giorni di dieta forzata mi manca l'abitudine di un dolcetto da consumare dopo cena sul divano. Se le altre sere ho cercato di sopperire a questa mancanza con mangiando con gusto della semplice mela cotta con una minima spolveratina di cannella, ieri ho deciso di preparare il risolatte... mica potrà farmi male?! In fondo il riso è l'alimento più consigliato in questi casi!
Per renderlo più digeribile ho usato del latte di capra (ma poi è vero che è più digeribile?), poco zucchero e del riso carnaroli integrale  - l'unico tipo che avevo in casa. Beh, decisamente una classica, semplice e buonissima coccola!

Ingredienti:
150 g di riso integrale
1 l di latte di capra
35 g di zucchero di canna
cannella

In un pentolino dal fondo spesso mettere il riso, lo zucchero e il latte e far cuocere a fiamma massa per circa 50 minuti, mescolando per fare in modo che il riso non si attacchi.Quando sarà cremoso spegnere il fuoco e fare intiepidire. Può essere mangiato tiepido o freddo con una spolverata di cannella o di quel che si preferisce.

martedì 12 gennaio 2010

Crocchette di miglio con spinaci


Dato che le mie amiche macchie non danno segno di volersene andare, anzi continuano ad aumentare ogni giorno di più, prosegue la mia settimana "sana e genuina".
Ho visto la ricetta di queste crocchette su Cucina Naturale di gennaio: mi piace molto questa rivista, ci sono molte preparazioni interessanti con solo prodotti di stagione, ed ogni volta scopro qualcosa di nuovo su questa o quella verdura. Ad esempio, tempo fa avevo comprato il miglio - lo so che non è una verdura - senza sapere bene come utilizzarlo, e dopo qualche preparazione in cui non era stato particolarmente valorizzato, ho incominciato a chiedermi "e adesso come lo faccio fuori?". Ho letto invece che il miglio è una preziosa fonte di sostanze minerali, con buone dosi di vitamina E e altre del gruppo B, quindi ho voluto sperimentare queste crocchette - con qualche piccola variazione - ed ammetto che inizialmente ero un pò scettica, pensavo fossero troppo "neutre", in realtà sono piaciute molto, e non solo a me...

Ingredienti per due persone:
125 g di miglio
un cucchiaio di parmigiano
un rametto di timo
uno scalogno piccolo
brodo vegetale (circa 5 mestoli)
sale
1 kg di spinaci
un cucchiaio di uvetta
un cucchiaio di pinoli
olio extravergine d'oliva
pangrattato

In una padella far tostare il miglio con lo scalogno tritato ed un filo d'olio; aggiungere poi il brodo caldo e far cuocere per circa 20 minuti, finchè sarà assorbito. Togliere quindi dal fuoco, far intiepidire ed unire il parmigiano e il timo. Formare poi delle crocchette non troppo grandi, passarle nel pangrattato e cuocerle in forno a 180° per circa 20 minuti. Nel frattempo pulire bene gli spinaci, lavarli e farli cuocere con l'acqua residua e un pizzico di sale; quando saranno appassiti scolarli e strizzarli bene e saltarli in una padella con dell'olio, dei pinoli leggermente tostati e l'uvetta, regolando di sale se necessario. Porre gli spinaci su un piatto come base per le crocchette appena sfornate.

lunedì 11 gennaio 2010

Panna cotta alle pere caramellate e zenzero


Questo dolcetto risale alla settimana scorsa... negli ultimi giorni i dolci sono stati banditi dalla mia alimentazione (e non solo i dolci purtroppo!)... Da qualche giorno continuano ad aumentare sul mio corpo strane macchie rosse, secondo il medico si tratta di uno sfogo del mio intestino, quindi ora sono a dieta "forzata".
Questa panna cotta è nata dall'esigenza di utilizzare la panna fresca rimasta aperta in frigo dopo il cenone, e quella pera molliccia che chiedeva pietà dal vassoio di frutta in cui era stata dimenticata... eccoti accontentata cara pera!
In generale mi piace molto la panna cotta in ogni modo, semplice, al caffè, ecc, ma devo dire che con le pere caramellate e quel tocco di zenzero fresco grattuggiato mi ha lasciata davvero senza parole... era buonissima!
Non mi dilungo troppo altrimenti conoscendomi mi verrà una sfrenata voglia di dolce, che ovviamente non potrò soddisfare, con conseguente insoddisfazione "calorica" per tutta la giornata... ;-)

Ingredienti:
una pera matura - o molto matura, come la mia!
50 g di zucchero di canna
2 cm di zenzero fresco grattuggiato
un cucchiaino scarso di agar agar
250 ml di panna fresca

Pulire la pera e tagliarla a pezzetti; in un pentolino dal fondo spesso far sciogliere dolcemente lo zucchero di canna, aggiungere la pere e far cuocere a fuoco dolce per qualche minuto; aggiungere poi la panna e lo zenzero grattuggiato e far cuocere fino a quando il composto inizia a bollire, dopo di che togliere il pentolino dal fornello. Sciogliere l'agar agar in un cucchiaio d'acqua fredda ed unirlo al composto, mescolando bene. Versarlo poi nelle coppette e farlo raffreddare per almeno 3 - 4 ore.

venerdì 8 gennaio 2010

Tortino di mele, limone e olio


Fatta eccezione per l'ultimo mese in cui ho scoperto il buon burro - quella di centrifuga! - ho sempre utilizzato - ed utilizzo tuttora - l'olio extravergine d'oliva per tutto, anche per i dolci. Mentre per i salati uso solitamente un olio pugliese, per le mie preparazioni dolci ne ho trovato uno ligure buonissimo e molto delicato di cui non riesco a fare a meno!
Questa la mia mini premessa a questo post.
L'altro giorno, sistemando un pò la mia cucina buco mi sono accorta di avere da tempo immemore delle mele quasi rugose, e visto che mi faceva un pò senso mangiarle così, ho pensato di fare una torta. Poi come spesso mi succede, mentre sbucciavo le mele, ho pensato di cuocerle ed usarle così nella torta... Insomma, ad ogni passaggio mi veniva in mente di provare a fare qualcosa di diverso e così l'idea iniziale di una classica torta di mele per la colazione si è tramutata in una torta di mele e limone all'olio extravergine d'oliva, non adattissima per la colazione, ma senza dubbio particolare e delicata per un assaggio gustoso insieme ad una tazza di tè o caffè al pomeriggio, anche se forse abbastanza particolare da non piacere a tutti.
Onestamente si sente un pò troppo il limone rispetto alla mela, forse non avrei dovuto frullarne uno intero... Mi piace però il lieve sentore del mirto, idea scopiazzata da una marmellata di mele e mirto, appunto, che ho visto su qualche rivista  - non ricordo su quale però!
La foto è stata scattata alla torta semicalda, dalla consistenza quasi cremosa... Però una volta raffreddata la consistenza è quasi simile a quella di una cheesecake.

A noi questa torta è piaciuta, quindi ho deciso di postarla e partecipare con questa ricetta al  contest di Dada e Mariluna L'oro nel piatto.

Ingredienti:
4 mele
un limone bio
90 g di miele
un cucchiaio di zucchero di canna
50 g di olio extravergine d'oliva
200 g di farina di riso
una decina di foglioline di mirto

Sbucciare 3 mele, tagliarle a pezzi e farle cuocere in un pentolino con un bicchiere e mezzo d'acqua,  e il limone tagliato in due. Quando saranno cotte frullare tutto, anche il limone - alla fine si sente molto il limone, quindi se non piace si può evitare di frullarlo - aggiungendo le foglioline lavate di mirto. Una volta che il composto sarà raffreddato aggiungere gradualmente il miele e la farina di riso, amalgamando tutti gli ingredienti per non avere grumi; terminare l'impasto unendo poi circa 35 g di olio. Versare l'impasto in una tortiera unta con pochissimo olio.
In un bicchiere mescolare i 15 g di olio rimasto con lo zucchero di canna, aggiungere la restante mela tagliata a pezzettini e ricoprire la superficie della torta con questo composto; cuocere poi in forno caldo a 180° circa per 45 minuti

giovedì 7 gennaio 2010

Mafaldine integrali con porro e salmone


Manca poco al termine del contest di Tzatziki a colazione "Post@ la past@", ma nonostante ciò non è questa la ricetta con cui voglio partecipare... Ne ho in mente un'altra, solo che devo ancora andare a recuperare gli ingredienti!
Nell'attesa però, dato che la pasta non manca a casa mia, complice la volontà di mangiare quel bel pezzo di salmone affumicato che stava in frigo e il poco tempo a disposizione, ecco nascere questa variante del mio classico "salmone e panna" - anche perchè ho finito la panna che giaceva inerme in frigo per un'altra preparazione ;)
C'è un piccolo ingrediente segreto (non tanto segreto dato che è  scritto negli ingredienti) in questa preparazione che non ho potuto svelare al mio commensale - dice che ultimamente ne sto abusando! - e che però ha dato secondo me quel piccolo tocco in più...

Ingredienti:
200 g di mafaldine integrali
un cuore di porro
80 g di salmone affumicato di ottima qualità
2 noci di burro demi-sel
sale per la pasta

Portare ad ebolizione l'acqua per la pasta, aggiungere il sale e le mafaldine, portandole a cottura nel tempo previsto dalle indicazioni in confezione. Nel frattempo pulire il porro ed affettarlo finemente; far sciogliere su fuoco dolce una noce di burro, aggiungere il porro e farlo appassire per qualche minuto, aggiungendo poi mezzo mestolo di acqua bollente e continuando la cottura per circa 8-10 minuti. Quando la pasta sarà cotta scolarla e versarla nella padella con il porro, unire il salmone tagliato a pezzi, una noce di burro e fare saltare il tutto per 2 minuti.

martedì 5 gennaio 2010

Cucinare con gli avanzi del cenone #3


Eccomi con l'ultimo atto di questa breve saga di inizio anno. In realtà questa preparazione vince il premio riciclo dell'anno - sì, lo so che oggi è solo il 5 gennaio e abbiamo ancora 360 giorni prima di concludere l'anno - ma questo è un riciclo del riciclo!
Infatti mi era avanzata un pò di crema di carciofi e di impasto di lenticchie usati per le polpettine di lenticchie dell'altro giorno, quindi per cambiare un pò ho voluto provare una cottura mai fatta prima, ovvero il bagnomaria in forno!

In sintesi per questi sformatini di lenticchie ho quindi usato la semplice crema di carciofi fatta frullando i carciofi cotti in padella con uno spicchio d'aglio, olio e un pò di acqua bollente salata per 20 minuti circa; poi ho impastato le lenticchie già cotte con un uovo, sale, pepe e due cucchiai di parmigiano e messo il composto in 3 stampini di alluminio leggermente imburrati. Ho fatto cuocere gli sformatini in forno caldo a 180° per circa 20 minuti sistemandoli in una pirofila riempita con due dita d'acqua e li ho poi serviti con la crema. Semplici e buoni!

Oggi è un  giorno speciale, la mia Penelope compie 8 anni - a volte dimentico che non è più un cucciolo - e vorrei riuscire a fare qualche preparazione per cani da regalarle... A natale ha molto apprezzato i biscotti di Elga! Qualcuno ha qualche altro suggerimento?!

lunedì 4 gennaio 2010

Cucinare con gli avanzi del cenone #2


Dopo una mattina di attese interminabili sono finalmente riuscita a tornare a casa, stanca come se avessi scalato una montagna... in realtà ho passato "solo" ore seduta in una stanza con altre decine di persone urlanti, aspettando che qualcuno dicesse il mio cognome. Ho bisogno di silenzio ora, di calma e anche del sano calduccio di casa - e magari di un tè caldo - per cercare di placare questo mal di testa "da attesa"!
A proposito di attese - del 2010 però - ecco un'altra preparazione fatta per smaltire il cotechino avanzato  - delizioso! - dal cenone... Ricordo di averla vista l'anno scorso credo su Sale & Pepe e mi aveva incuriosita, quest'anno ho avuto l'occazione per poterla rifare!
Domani posterò l'ultimo atto su come riciclare le lenticchie...

Padellata di cotechino, carciofi e patate

Ingredienti:
un cotechino già cotto - se no che avanzo sarebbe?!
6 carciofi
6 patata
una cipolla
olio extravergine d'oliva
sale

Far lessare le patate per circa 30 minuti da quando l'acqua inizia a bollire. Pulire i carciofi ed eliminare le parti meno tenere; affettarli e metterli in un recipiente piano di acqua e limone. Tagliare finemente la cipolla e farla soffriggere con un filo d'olio, aggiungere poi i carciofi e far cuocere il tutto per qualche minuto, aggiungendo poi mezzo bicchiere di acqua bollente. Far cuocere per circa 10 minuti aggiungendo acqua se necessario; nel frattempo pelare le patate e tagliarle a pezzi, aggiungerle poi ai carciofi e fare cuocere per altri 10 minuti. A pochi minuti da fine cottura aggiungere anche il cotechino - già cotto mi raccomando -  a pezzettini, regolare di sale e fare saltare il tutto in padella.

sabato 2 gennaio 2010

Cucinare con gli avanzi del cenone #1

 

Rieccomi qui, malaticcia, in questi primi giorni del 2010.
Paradossalmente questi sono anche i primi giorni di ferie consecutivi che passo senza pensare al lavoro da luglio... Un pò di meritato relax, mentre nell'altra stanza qualcuno continua a studiare senza tregua, nella speranza che questo mese di gennaio concluda felicemente questo percorso ad ostacoli fatto di libri - e non mi riferisco a quelli di cucina!
La mia serata del 31 è stata tranquilla, cena in compagnia, buon vino, due bellissimi cagnolini intenti a conoscersi, e tombolata finale che mi ha vista conquistare addirittura una quaterna - notare che nel 2009 non ho mai fatto neanche un ambo! E poi un pò di tradizione... cenone a base di pesce e lenticchie e cotechino, classico che mancava da qualche anno a causa delle gite che ero solita fare a capodanno negli altri anni! Forse un pò per scaramanzia ho voluto inziare questo 2010 mangiando lenticchie - ma poi portano solo soldi o anche cose belle in generale?! -ed ancora oggi ho il frigo pieno di lenticchie, quindi sulla scia di Babs ho deciso di fare il mio primo post dell'anno con una preparazione di riciclo (e così saranno anche i prossimi ... ho altre lenticchie e un buonissimo avanzo di cotechino!).

Polpettine di lenticchie saporite su crema di carciofi

Ingredienti - senza dosi precise, come mi conviene:
lenticchie già cotte, più o meno 250 g
un uovo
3 cucchiai di parmigiano
sale
pepe
3 cucchiai di pan grattato
un cucchiaino scarso di bottarga grattuggiata
4 carciofi
uno spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva

Pulire i carciofi eliminando le foglie più dure, affettarli e immergerli in acqua acidulata con mezzo limone. In una padella far rosolare l'aglio con un filo d'olio e le fettine di carciofo per qualche minuto, aggiungere poi un mestolo di acqua bollente, regolare di sale e far cuocere per circa 20 minuti.
Nel frattempo in un recipiente sbattere l'uovo e amalgamare le lenticchie con il parmigiano, il pangrattato e la bottarga, regolando di sale e pepe. Formare delle polpettine e sistemarle in una pirofila ricoperta da carta da forno, e farle cuocere in forno già caldo a 180° per circa 15 minuti.
Una volta che i carciofi sono cotti frullarli con un minipimer fino ad avere una crema che verrà servita insieme alle polpettine sfornate.